Portogallo, pensionati italiani (e non) all’ultima chiamata
1' di lettura
Il Portogallo non sarà più l’Eldorado dei pensionati stranieri, che decidevano di trasferirsi nel Paese per evitare di pagare le tasse sulla propria pensione o pagarne pochissime. Come ha annunciato il primo ministro portoghese Antonio Costa in una intervista alla Cnn, il Paese non concederà più il regime di tassazione speciale ai pensionati stranieri a partire dal prossimo anno. Il regime di esenzione resta però in vigore per quei pensionati che già lo hanno ottenuto, ha precisato.
Introdotta nel 2012 per i pensionati che trascorrevano almeno sei mesi dell’anno in Portogallo, questa esenzione concessa per dieci anni è stata totale fino al 2020. Dopo di che, l’aliquota fiscale è stata fissata al dieci per cento. L’obiettivo era quello di attirare capitali stranieri in Portogallo duramente colpito dalla crisi del debito. A beneficiarne sono state circa 10mila persone, in gran parte pensionati italiani, britannici e francesi, che si sono stabiliti soprattutto nella zona di Lisbona o nell’Algarve al sud.
Secondo le ultime stime dell’Inps disponibili (2021), sono oltre 3.500 i connazionali che hanno scelto il Portogallo: erano meno di mille nel 2017. Nel Paese l’assegno acquista valore grazie al regime fiscale scontato introdotto 11 anni fa arrivando a 4.240 euro medi. Moltiplicando il numero dei pensionati per l’assegno medio risulta che il totale percepito dagli italiani residenti nel paese è di 178 milioni di euro l’anno.
Nel corso degli anni sono state introdotte delle modifiche, che hanno portato dalla totale esenzione all’introduzione, nel 2020, di un’imposta fissa del 20% per professionisti qualificati e nomadi digitali, e del 10% per i pensionati.
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy