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Gilda: l’algoritmo per le nomine dei supplenti sembra non aver funzionato

di Redazione Scuola

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(Christian Schwier - stock.adobe.com)

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Il sindacato sollecita il ministero affinché fornisca i criteri di funzionamento della Chiamata Unica, con cui si sta procedendo alle nomine tempo determinato del personale docente

21 settembre 2023
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1' di lettura

Anche per quest'anno scolastico l'algoritmo per l'assegnazione delle nomine a tempo determinato sembra non aver funzionato a dovere. L'algoritmo della Chiamata Unica scuola primaria e secondaria avrebbe come obiettivo quello di assegnare a ciascun docente un incarico in base alle proprie preferenze (graduazioni), cercando di assegnare a ciascuno la miglior scelta possibile, compatibilmente con la posizione in graduatoria dello stesso. Per questo la Gilda degli Insegnanti sollecita il ministero affinché fornisca al Sindacato i criteri di funzionamento della Chiamata Unica, con cui si sta procedendo alle nomine tempo determinato del personale docente.
In linea con i ricorsi già avanzati e di fronte ai dati solo parziali avuti dal ministero, forte di una sentenza che condanna lo stesso ministero a fornire le informazioni richieste, il sindacato sta procedendo con un nuovo ricorso. «Il fatto che il ministero non abbia ottemperato alla sentenza in questione avvalora i sospetti di malfunzionamento dell'algoritmo» afferma il coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti, Rino Di Meglio.
La Gilda continuerà a difendere gli insegnanti perché siano ripristinati i diritti di graduatoria e di merito.

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