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Powell raffredda i mercati, Milano (+0,76%) si salva con il rally di Unicredit

di Andrea Fontana e Martina Soligo

La Borsa, gli indici del 5 febbraio 2024

Le parole del presidente della Fed allontanano l’ipotesi di un primo taglio a marzo. A Piazza Affari vola l’istituto di Piazza Gae Aulenti che ha chiuso il 2023 con un utile di 9,5 miliardi e nel 2024 distribuirà 10 miliardi di dividendi. Euro sotto 1,08 dollari

5 febbraio 2024
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3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le parole del presidente della Fed, Jerome Powell, raffreddano le Borse europee, che chiudono deboli la prima seduta della settimana, con l’eccezione di Milano (+0,76%), che si salva grazie al rally di Unicredit. Il numero uno della Banca centrale americana in un’intervista televisiva ha detto che «l’economia è in una buona posizione e l’inflazione sta scendendo», ma «occorre acquisire più fiducia». Tradotto: la Fed potrà tagliare il costo del denaro quest’anno, potenzialmente tre volte, ma a partire da maggio. Gli investitori, per capire quali saranno le prossime mosse di politica monetaria, continuano a tenere gli occhi puntati sui dati macro, con l’indice Pmi dei servizi in Europa in calo a 48,4 punti, quello negli Usa in crescita a 52,5 punti, meno delle stime e l’Ism servizi americano che ha superato le attese attestandosi a 53,4 punti.

Maglia rosa, dunque, per il Ftse Mib a +0,76%, deboli l’Aex di Amsterdam (+0,21%), il Cac di Parigi (-0,03%), il Dax di Francoforte (-0,08%) e il Ftse 100 di Londra (-0,04%). Profondo rosso per l’Ibex di Madrid (-1,20%).

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Wall Street chiude negativa, pesano le parole di Powell

Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde lo 0,71% a 38.379,59 punti, il Nasdaq arretra dello 0,20% a 15.597,58 punti mentre lo S&P 500 lascia lo 0,32% a 4.942,79 punti. Wall Street risente delle parole di Powell, mentre prosegue la stagione delle trimestrali. Caterpillar ha registrato profitti superiori alle previsioni: per l’intero 2023, le vendite hanno raggiunto i massimi nella storia della società. Mcdonald's invece ha avuto utili superiori alle attese, ma ricavi inferiori al consensus, a causa dei risultati deludenti in Medio Oriente, come conseguenza, ha detto la società, del conflitto tra Israele e Hamas. La catena ha comunque confermato la guidance di dicembre per l’intero 2024, ovvero di una crescita delle vendite di circa il 2%.

Unicredit vola dopo i conti record e il payout

A Piazza Affari vola Unicredit (+8,10%) che ha diffuso i conti: ha chiuso il 2023 con un utile netto di 9,5 miliardi, in aumento del 47,2% rispetto al 2022 e decisamente superiore ai 7,9 miliardi previsti dal consensus tra gli analisti pubblicato sul sito dell’istituto. L’istituto di piazza Gae Aulenti haUniCredit ha deciso l’introduzione di un acconto sul dividendo pari a circa 3 miliardi, che porterà la distribuzione ai soci nell’anno solare 2024 a circa 10 miliardi, con un payout del 100% dell’utile netto 2023. A partire dal 2024, poi, il payout sarà di almeno il 90% dell’utile netto, con dividendo cash al 40% e il resto buyback.

Bene il comparto bancario, scivolano i petroliferi e Tim

Unicredit trascina tutto il comparto bancario, con BPer (+2,45%) e Intesa SanPaolo (+2,34%) , che pubblicheranno i conti rispettivamente il 7 e il 6 febbraio. Bene anche Mps (+3,81%). In coda i petroliferi con Tenaris (-3,26%) e Saipem (-1,98%). Giù anche Iveco (-2,98%) . Chiude il listino Tim (-4,26%) con il focus sul percorso autorizzativo per NetCo, mentre l’attenzione è puntata verso la rivale Vodafone, che ha fatto sapere di avere in corso interlocuzioni per opzioni di consolidamento in Italia. Riduce le perdite Stellantis (-0,82%), dopo la smentita da parte del presidente Elkann sulla fusione con Renault.

Euro debole sul dollaro, poco mosso il petrolio. Spread a 156 punti

Continua la debolezza dell’euro che scivola sotto quota 1,08 dollari e si attesta a 1,072 (da 1,087 venerdì). La moneta unica vale anche 159,78 yen(da 159,58), mentre il cambio dollaro/yen a 148,84. Poco mosso il petrolio, con il Wti marzo attorno ai 72 dollari al barile e il Brent aprile sui 77 dollari. In calo il prezzo del gas scambiato ad Amsterdam sotto i 29 euro al megawattora. Lo spread tra BTp e Bund si è attestato a 156 punti, un punto in meno rispetto ai 157 dell’ultimo closing. Prosegue l’aumento del rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un’ultima posizione al 3,89% dal 3,80% dell’ultimo riferimento.

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