Economia
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I dirigenti ritornano al lavoro con la formazione

di Cristina Casadei

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Al via in febbraio For-Manager, il progetto ideato da Gruppo 24 ORE e 4.Manager (Federmanager e Confindustria) rivolto a 100 dirigenti inoccupati. Difficili da reperire quasi 7 profili dirigenziali su dieci

24 gennaio 2024
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6' di lettura

Lo squilibrio tra domanda e offerta del mercato del lavoro non riguarda solo le aree professionali ma è arrivato anche tra i manager e cresce di anno in anno. La difficoltà di reperimento di figure dirigenziali in Italia, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio 4.Manager su dati Anpal, nel 2023 ha riguardato quasi sette imprese su dieci. È anche per porre un argine a questo fenomeno che nasce “For-Manager”, il progetto di politiche attive promosso da Gruppo 24 ORE e 4.Manager, l’associazione costituita da Confindustria e Federmanager. Il debutto è previsto in febbraio e avverrà con 100 manager inoccupati che, attraverso corsi in presenza e online, potranno acquisire le nuove competenze richieste dalle aziende in scenari economici e geopolitici in continua trasformazione.

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Il continuous learning

«Il Gruppo 24 ORE sente forte la responsabilità, in virtù della propria storia e del proprio know-how, di essere un punto di riferimento per i manager italiani in tutte le fasi della loro vita professionale», ha spiegato Mirja Cartia d’Asero, amministratrice delegata del Gruppo 24 ORE, ieri alla presentazione del progetto nella sede del gruppo a Milano, nel corso di un evento intitolato ”I manager del futuro. Nuove conoscenze per nuove competenze”, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Stefano Cuzzilla, Presidente 4.Manager e Federmanager, Lorenzo Galanti, Direttore Generale ICE, Eraldo Minella, Direttore Generale Servizi Professionali e Formazione Gruppo 24 ORE, Fulvio Peppucci, Direttore Generale Sole 24 ORE Formazione, Fulvio D’Alvia, Direttore Generale 4.Manager, e Giuseppe Torre, Responsabile Scientifico Osservatorio 4.Manager. «Convinti dell’importanza del ‘continuous learning’, siamo rientrati lo scorso anno nel settore dell’education con la mission di dare il nostro contributo alla crescita del Sistema Paese - ha aggiunto Cartia d’Asero -. Per questo siamo orgogliosi della collaborazione con 4.Manager nel dar vita ad un progetto unico in Italia, centrato su temi di grande impatto per la vita delle aziende. Grazie ai contenuti formativi ed informativi ad alto valore aggiunto del Gruppo 24 ORE e alla nostra rete di networking, “For-Manager” aiuterà i manager coinvolti ad acquisire le nuove competenze, oggi sempre più richieste dal mercato del lavoro, in tema di sostenibilità, innovazione digitale e internazionalizzazione».

Il rischio dell’obsolescenza delle competenze

Nella sua lettura del fenomeno del disallineamento domanda offerta nel mercato del lavoro dei dirigenti, Cuzzilla vede una stretta connessione «ai processi di trasformazione che stanno interessando le aziende. Le imprese stanno vivendo l’obsolescenza delle competenze tradizionali, dovuta all’innovazione accelerata, a modelli economici sempre più dinamici e interconnessi e alle nuove aspettative dei lavoratori, in particolare riguardo alla sostenibilità e all’equilibrio vita-lavoro. Da qui l’urgenza di investire in nuovi paradigmi formativi e la nascita del progetto “For- Manager”, realizzato con un partner autorevole come Il Sole 24 Ore». Un’iniziativa che, anticipa Cuzzilla, «rappresenta soltanto l’inizio di un piano più ambizioso per il 2024. Nei prossimi mesi prevediamo di lanciare ulteriori progetti formativi per i dirigenti inoccupati. In parallelo, 4.Manager sta espandendo un sistema di politiche che ci vedrà protagonisti nell’outplacement e in iniziative territoriali in collaborazione con il sistema dei Digital Innovation Hub di Confindustria».

I tre fronti della formazione

L’innovazione tecnologica e digitale, il cambiamento climatico, la crisi energetica, la pandemia prima e i conflitti poi, e ancora la domanda di flessibilità delle persone hanno innescato una profonda trasformazione dei modelli organizzativi. E quindi delle competenze richieste ai manager e dei modelli di leadership. Con il progetto For-Manager, i partecipanti lavoreranno da un lato su competenze e conoscenze e dall’altro sul networking, e si concentreranno su 3 fronti: sostenibilità, internazionalizzazione e innovazione digitale. Sul fronte delle competenze, a ogni tema verrà dedicato un corso di alta formazione, completato da un corso trasversale sulle soft skills. Ognuno dei corsi verrà gestito da esperti di formazione manageriale, consulenti nella selezione e docenti universitari. A completare ogni corso ci saranno due sessioni in presenza sulle soft skills che saranno curate da Sole 24 ORE Formazione, la Scuola di Formazione Manageriale e Imprenditoriale frutto della joint venture tra il Gruppo 24 ORE e Multiversity. Formazione sì, ma anche relazioni. Sul fronte del networking con le imprese, al termine dei tre percorsi formativi è previsto un incontro in cui ci sarà un confronto tra i 100 manager e una selezione di aziende partner del network del Gruppo 24 ORE, per facilitare il loro ricollocamento che è l’obiettivo del gruppo di lavoro congiunto costituito da 4.Manager, Gruppo 24 ORE, Confindustria e Federmanager.

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L’aumento del numero dei dirigenti

Aumentano di numero, ma le competenze giuste sono sempre più difficili da trovare. Nelle tendenze del mercato del lavoro dei dirigenti nel nostro Paese, secondo i dati dell’Osservatorio 4.Manager su dati Anpal, tra il 2019 e il 2022, c’è stato un aumento a due cifre (+11%) del loro numero totale. Un trend che riguarda anche le donne, la cui quota è passata dal 18 al 22%. Considerando soltanto l’ultimo anno, la crescita dei dirigenti è stata del 3,1%. In numeri assoluti questo vuol dire che nel 2019 i dirigenti erano 122.881, con una presenza femminile del 18%. Nel 2022 sono diventati 136.038 con una presenza femminile del 22%. In crescita ma non abbastanza, data anche la necessità di ricambio generazionale che avanza.

Il disallineamento domanda offerta di lavoro

Quello che questi numeri molto positivi non raccontano è il forte bisogno di formazione e il disallineamento tra domanda e offerta che le imprese incontrano sul mercato, in vertiginoso aumento. Se la difficoltà di reperimento di figure dirigenziali nel 2019 era il 49,4%, quindi quasi un’ azienda su due riscontrava il problema, stando ai dati dell’Osservatorio 4.Manager, nel 2021 e nel 2022 il quadro si è aggravato, fino ad arrivare al picco del 66,8% del 2023. In crescita di 11,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente. In altre parole oggi quasi 7 aziende su 10 non trovano i profili di cui hanno bisogno e la via per assicurarseli non può che essere la riqualificazione, l’innalzamento delle competenze e più in generale la formazione. E questo ce lo dice anche quanto sta avvenendo in Lombardia, una delle regioni più evolute, che però si trova a fronteggiare un andamento simile alla media nazionale. Nel 2019, infatti, il 55,6% delle aziende ha riscontrato difficoltà nel reperire dirigenti, una percentuale più alta rispetto alla media nazionale. Anche in questo caso si evidenzia un calo nel 2020 (43%), seguito da un incremento nel successivo biennio, raggiungendo il 60,1% nel 2023 (+3,6 % rispetto al precedente anno).

Le dinamiche territoriali

Ritornando ai numeri dei dirigenti, sul territorio si osservano diverse dinamiche.

A Nord-Ovest tra il 2019 e il 2022 l’aumento è stato del 10%, con una quota crescente della presenza femminile, in linea con la media nazionale. In Lombardia - la regione dove c’è la maggiore concentrazione di manager -, la crescita è stata un po’ più alta, pari al +11%: nel 2022 i dirigenti sono arrivati a 58.999. Il dato di maggiore rilievo riguarda sicuramente le donne la cui presenza supera la media nazionale, al punto che in Lombardia quasi un dirigente su 4 (24%) è donna.

Nel Centro Italia i numeri sono più piccoli, ma il ritmo di crescita è maggiore: tra 2019 e 2022 l’aumento è stato del 13%, da 25.051 dirigenti a 28.317, con una presenza femminile del 26%. Isolando il Lazio la crescita generale è stata del 14% (dai 18.867 del 2019 ai 21.490 del 2022), con una quota femminile, pari al 28%, di diversi punti superiori alla media nazionale. Il peso di Roma sui dati è preponderante, visto che ben 20.460 dirigenti sono proprio nella Capitale.

Nel manifatturiero i dirigenti sono oltre uno su tre (il 37% del totale) e nel periodo 2019-2022 il loro numero si è mantenuto stabile. Solo nell’ultimo anno sono leggermente aumentati.

Scendendo nel dettaglio territoriale del manifatturiero, a Nord Ovest c’è una certa stabilità: nel 2022 è stata registrata una crescita del +1% e sono passati da 25.986 a 26.259. La forte vocazione manifatturiera fa sì che nel 2022 i dirigenti del settore manifatturiero nel Nord-Ovest d’Italia siano il 53% del totale del settore manifatturiero.

In crescita, seppure lieve, anche la Lombardia dove il numero di dirigenti nel manifatturiero è aumentato del 2%, passando da 18.784 del 2019 a 19.088 del 2022. La loro quota è così diventata il 38% del totale del manifatturiero.

Le nomine e le cessazioni

A completare il quadro del mercato del lavoro dei dirigenti ci sono infine i numeri di nomine e cessazioni. Nel 2020 c’è stata una riduzione marcata delle nuove nomine (4.615), mentre le cessazioni sono rimaste sostanzialmente stabili. Nel 2021 le nuove nomine di dirigenti sono state 5.812 (quasi 1.200 in più rispetto all’anno precedente), mentre le cessazioni 6.963: analizzandone il motivo si scopre che le dimissioni sono oltre la metà (52%). Nel loro trend si nota che dopo essere significativamente diminuite nel 2020, sono aumentate nel 2021, oltre i livelli degli anni precedenti. Tra le cause le nuove aspettative dei dirigenti, soprattutto su temi come la sostenibilità e l’equilibrio vita-lavoro.

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