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Migranti, Meloni: «Nessuno scontro con la magistratura»

Migranti, Meloni a Malta: "No a solidarietà con confini degli altri"

La giudice Apostolico di Catania non ha convalidato il trattenimento di tre migranti ritenendo le nuove regole definite dall’esecutivo in contrasto con la normativa europea

3 ottobre 2023
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5' di lettura

È scontro tra Palazzo Chigi e i magistrati dopo che la giudice Apostolico non ha convalidato il trattenimento di tre migranti ritenendo le nuove regole, appena varate dal governo, in contrasto con la normativa europea. «Non voglio entrare nella polemica, né nel merito della vicenda. Il mio provvedimento - ha ricordato Iolanda Apostolico -è impugnabile con ricorso per Cassazione, non devo stare a difenderlo. Non rientra nei miei compiti. E poi non si deve trasformare una questione giuridica in una vicenda personale».

In particolare il tribunale di Catania che ha dichiarato illegittimo il provvedimento del questore di Ragusa perché in contrasto con la normativa europea. Il tribunale ha conseguentemente dichiarato illegittimi i trattenimenti di tre persone.

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Le parole di Apostolico sono giunte in una giornata che ha registrato le critiche del centrodestra, a cominciare da quelle della premier Giorgia Meloni e del vicepremier Matteo Salvini, a quanto deciso dal tribunale di Catania. Interventi che a loro volta hanno fatto scattare una reazione da parte della magistratura con la raccolta di firme di firme per l’apertura di una pratica a tutela della giudice al Csm.

Meloni: «Nessuno scontro con la magistratura»

«Non c’è nessuno scontro con la magistratura. Dico quello che penso, è un tema che riguarda una sentenza specifica», ha detto la premier parlando con i giornalisti a Torino, dove è intervenuta al Festival delle Regioni. «Semplicemente - ha poi aggiunto - la magistratura è libera di disapplicare una legge del governo e il governo è libero di dire che non è d’accordo. La motivazione con la quale si rimette in libertà un immigrato regolare con provvedimento di espulsione dicendo che le sue caratteristiche fisiche sarebbero quelle che i cercatori d’oro in Tunisia considerano buone per i loro interessi a me pare francamente una motivazione molto particolare. Quindi dico quello che penso perché ognuno ha autonomia di pensiero sua io ho la mia. E’ un tema che riguarda la sentenza specifica. Poi l’interpretazione di un attacco alla magistratura mi fa molto riflettere perché penso di avere anche il diritto di dire che non sono d’accordo se viene disapplicata una legge del governo».

Ancora prima la premier si era detta «basita» per la sentenza dalle motivazioni «incredibili». Parole che avevano scatenato la reazione prima dell’Anm e poi di 10 togati del Csm che si erano schierati a difesa della collega, finita nel mirino anche di tutto il centrodestra che vuole portare il caso in Parlamento.

Al Csm presentata pratica a tutela giudice Catania

È stata depositata al Comitato di presidenza del Csm la richiesta della maggioranza dei consiglieri togati di aprire una pratica a tutela della giudice di Catania Iolanda Apostolico finita nella bufera per non convalidato il trattenimento nel Cpr di Pozzallo di tre migranti. I firmatari sono 13 e sono i consiglieri dei gruppi di Area, Unicost, Magistratura democratica e gli indipendenti Roberto Fontana e Andrea Mirenda. Non ha invece aderito all’iniziativa- che è una risposta alla “grave delegittimazione professionale” di cui è stata oggetto Apostolico e agli “attacchi all’autonomia dei giudici- Magistratura Indipendente.

Anm, dichiarazioni governo minano autonomia giudici

«Le dichiarazioni espresse da esponenti del Governo e della maggioranza parlamentare a commento della non convalida di provvedimenti di trattenimento esprimono una preoccupante visione delle prerogative di verifica di legalità esclusivamente attribuite alla magistratura e ne minano l’indipendenza e l’autonomia». Lo afferma la giunta dell’Anm in una nota a sostegno della giudice di Catania Iolanda Apostolico, finita nella bufera per non aver convalidato il trattenimento nel Cpr di Pozzallo di tre migranti.

Meloni: basita di fronte a sentenza giudice Catania

«Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania - è stato dunque il commento della premier Giorgia Meloni sui social - che con motivazioni incredibili («le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d’oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento delle loro attività» rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto».«Non è la prima volta che accade e purtroppo non sarà l’ultima - ha aggiunto - . Ma continueremo a fare quello che va fatto per difendere la legalità e i confini dello Stato italiano. Senza paura».

Schlein, Meloni smetta di alimentare scontro istituzionale

«Giorgia Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il Paese. La smettano di cercare un nemico al giorno per nascondere le proprie responsabilità. Se cercano responsabili del disastro sull’accoglienza si guardino allo specchio: è la destra che scrive leggi palesemente incostituzionali e poi se la prende con i giudici che fanno il loro lavoro». Ad affermarlo in una nota è la segretaria del Pd Elly Schlein. «È la destra - aggiunge - che ha messo la firma su tutte le leggi che hanno prodotto questo caos, come la Bossi-Fini che alimenta l’irregolarità, è sempre la destra che non ha mai contrastato il regolamento Dublino lasciando l’Italia più sola, per allearsi con Polonia e Ungheria che di solidarietà non ne vogliono sapere».

Salvini, gravi notizie su orientamento giudice Catania

«Le notizie sull’orientamento politico del giudice che non ha convalidato il fermo degli immigrati sono gravi ma non sorprendenti». Lo dice Matteo Salvini.Il vicepremier si riferisce a quanto scritto dal Giornale secondo cui sulla bacheca Fb della magistrata ci sarebbe stata sia una petizione, condivisa nel 2018, che chiedeva “una mozione di sfiducia” nei confronti di Salvini,sia l’articolo ’Open Arms e Sea Watch: la richiesta di archiviazione della procura di Palermo’. «La Lega chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento - afferma Salvini -.I tribunali non possono essere trasformati in sedi della sinistra».

Lega, interrogazione a Nordio su giudice Catania

«La Lega al Senato - ha annunciato la senatrice leghista Erika Stefani - presenterà un’interrogazione al ministro della Giustizia per approfondire la vicenda del giudice che non ha convalidato il fermo di migranti nel centro richiedenti asilo di Pozzallo. Alla luce delle informazioni lette oggi sui giornali, che riferiscono di petizioni da parte del magistrato contro Salvini ministro dell’Interno e campagne pro Ong, non vorremmo sia stata fatta una scelta ideologica. Nella nostra Repubblica è lecito avere opinioni politiche e poterle esprimere, ma questo non può succedere in un tribunale, dove i giudici devono rispondere soltanto alla legge».

Viminale presenterà ricorso

Ma il ministero dell’Interno ha già fatto sapere che impugnerà il provvedimento del Tribunale di Catania: la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nel provvedimento sarà quindi sottoposta al vaglio di altro giudice. Per il ministero dell’Interno la procedura accelerata di frontiera è uno degli aspetti che, già contenuto nella direttiva europea 2013/33/Ue, trova oggi l’unanime consenso dei Paesi europei nell’ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo e che il Governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro. Peraltro relativamente a due dei provvedimenti di non convalida del trattenimento, si tratta di due cittadini tunisini destinatari di provvedimenti di espulsioni già eseguiti (ciò nonostante rientrati nel territorio italiano).

FdI: chiederemo se sentenza travalica limiti Carta

A Catania «è gravissimo il fatto che chi ha giudicato il caso» abbia «manifestato sui social, poi chiusi ad orologeria, convinzioni politiche contro Salvini e a favore delle politiche immigrazioniste delle ong». Lo ha sottolineato Sara Kelany, responsabile immigrazione di FdI. Il magistrato «giudica in evidente violazione dell’art. 111 Cost., che impone che ogni processo si svolga di fronte ad un giudice terzo ed imparziale. Chiederemo lumi per comprendere se si siano travalicati i limiti fissati dalla Carta Costituzionale», ha aggiunto Kelany in una nota. Dal partito si spiega che si sta valutando con quale strumento intervenire.



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