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WSense, l’internet dei fondali marini attira nuovi finanziamenti

di Andrea Marini

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17 novembre 2023
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2' di lettura

Dopo aver completato due round di finanziamento, ora WSense è pronta a fare il salto di qualità e ampliare la presenza sul mercato internazionale. Pioniera delle reti wireless sottomarine e dell’Internet of Underwater Things (IoUT), WSense è una società altamente innovativa, nata dalla menti dei docenti e ricercatori della Università di Roma La Sapienza e specializzata in soluzioni “chiavi in mano” di monitoraggio e comunicazione subacquei senza fili.

WSense, attiva dal 2017, ha appena chiuso un round di finanziamento di serie A da 9 milioni guidato da Blue Ocean di SWEN (l’operatore francese è uno dei principali investitori responsabili in attività non quotate in Europa) e a cui hanno aderito CDP Venture Capital SGR e altre società internazionali interessate all’innovazione, alla transizione green e all’energia: RunwayFBU, Axon Partners Group, Katapult Ocean, CoreAngels Climate e Moonstone. I 9 milioni si aggiungono ai 4 del precedente round del 2022, servito allo sviluppo tecnologico e a strutturare la società. Con il round del 2023, l’ambizione è crescere (anche all’estero), incrementando le vendite e le soluzioni tecnologiche di comunicazione subacquea senza fili, con l’Europa e il Medio Oriente come principali mercati.

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La tecnologia WSense consiste in componenti hardware e software per acque basse e profonde per sviluppare e gestire un’infrastruttura di rete internet sottomarina senza fili che operi fino a 3mila metri di profondità. Una tecnologia per il controllo delle infrastrutture critiche, la transizione energetica, il monitoraggio ambientale in tempo reale e l’acquacoltura sostenibile basata sui dati.

Amministratrice delegata dell’azienda, e cofondatrice, è Chiara Petrioli. Ingegnera informatica e ricercatrice, dopo anni all’estero, Petrioli è rientrata in Italia, diventando professore ordinario, direttrice di tre laboratori e anche prorettrice della Sapienza con delega all’incubazione di impresa (carica che ha ricoperto fino a poco tempo fa) e ha dato vita a WSense con un gruppo di giovani talenti. «Tra Italia, Norvegia e Regno Unito abbiamo 50 dipendenti – racconta – che puntiamo a raddoppiare nel 2024. Nel 2022 abbiamo fatturato 2,5 milioni e quest’anno contiamo di crescere a doppia cifra. Abbiamo l’ambizione di moltiplicare per dieci i nostri ricavi nei prossimi tre anni». Tra il 2024 e il 2025 è previsto un altro round di finanziamento da almeno 10 milioni. «I nostri progetti futuri – spiega Petrioli – punteranno sul monitoraggio in tempo reale delle infrastrutture critiche (come cavi, gasdotti, oleodotti). Vogliamo contribuire al mercato dei blue carbon credit», i crediti di carbonio certificati con processi naturali di assorbimento e stoccaggio di CO2 realizzati dagli ecosistemi marini. Infine WSense vuole portare i suoi sistemi a «superare i 3mila metri di profondità», conclude.

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