di Vera Viola
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La logistica tradizionale si adatta male alle esigenze dell’e-commerce, meglio organizzare un servizio ad hoc. Così la pensa Marco Lanzoni, 30 anni, nativo digitale. Così la pensa anche il suo socio, Giorgio Fioravanti con un passato nella logistica militare. Insieme hanno fondato nel 2019 la società Elogy,con sede legale a Benevento e sede operativa a Roma, che si piazza al 27esimo posto della classifica 2024 Leader della crescita Sole 24 Ore-Statista.
Dopo una breve parentesi in un edificio romano, Elogy viene trasferita in un capannone di 11 mila metri quadri che funge da sede amministrativa, magazzino, snodo del traffico attivato dalla società. Una grande sede fisica, ma non solo. Fiore all’occhiello dell’azienda è il software, costruito su misura delle esigenze degli operatori del commercio elettronico.
In particolare di un b2b: un operatore dell’e-commerce acquista beni ordinati da un cliente finale e attraverso Elogy i prodotti acquistati viaggiano di magazzino in magazzino fino all’utente finale.
«Oggi possiamo assicurare ai nostri clienti il totale tracciamento della merce – spiega Lanzoni – il sistema informatico che abbiamo adottato costruisce ponti tra clienti e distributori, il fornitore riceve in automatico gli ordini che attivano un processo che è tutto tracciato fino alla consegna al cliente finale. La tecnologia, in questo mondo dell’e-commerce è la chiave di tutto».
Il successo di Elogy è dimostrato dai numeri: dal fatturato di 250mila euro del 2019, passa a 3,2 milioni nel 2022 e oggi punta a chiudere l’anno con 4,5 milioni. Il tutto con un organico di una trentina di persone. E con circa 200 clienti, soprattuto concentrati nei settori dell’abbigliamento e della cosmetica.
Mentre partono nuovi, importanti investimenti. La società romana che ha due sedi estere, una in Spagna, e l’altra in Polonia con un partner locale, ora si prepara ad espandersi ulteriormente con altre due aperture estere di cui una in Europa, tra Bulgaria e Romania, e l’altra fuori dall’Europa. La scelta è orientata verso i Paesi più richiesti dai clienti e soprattutto verso quei mercati in cui si può prevedere un più alto tasso di crescita.
Se il commercio elettronico dal Covid in poi ha avuto una determinate svolta, nonostante le enormi difficoltà dei trasporti, ed è certo che vi sia ancora molto spazio per una ulteriore crescita, è ipotizzabile che si potranno ottenere risultati più interessanti nelle aree in cui è meno radicata la presenza di Amazon.
Vera Viola
vice caposervizio
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