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Stellantis e Renault, voci insistenti di una super alleanza europea in chiave anti-cinese

di Mario Cianflone

Stellantis, Tajani: "Importante produrre in Italia auto elettriche e ibride"

Rumors di un accordo tra i due gruppi per creare un fronte comune europeo

4 febbraio 2024
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2' di lettura

Si fanno sempre più insistenti le voci di un avvicinamento tra Renault e Stellantis. Alcuni rumors parlano addirittura di una fusione tra i due gruppi ma sembra più plausibile un, comunque, clamoroso accordo industriale per ridurre i costi, soprattutto delle elettriche di piccola taglia, e arginare l’avanzata cinese.

Del resto, Carlos Tavares, ceo di Stellantis, nei giorni scorsi ha indicato che l’industria dell’auto deve necessariamente affrontare una nuova fase di consolidamento perché negli ultimi anni tra pandemia e corsa all’elettrico a tappe obbligate lo scenario è cambiato. Produrre Bev - Battery electric vechicl - in modo competitivo richiede ingenti risorse e dunque la strada maestra, come spesso accade nell’automotive, è unire le forze tramite accordi industriali, scambi di piattaforme e condivisioni di tecnologie oppure attraverso fusioni. Lo stesso Carlos Tavares, in una intervista a Bloomberg ha ammesso che Renault sarebbe vulnerabile per mancanza di scala.

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Tra l’altro la casa guidata da Luca de Meo, che comprende anche il brand Dacia, ha appena annullato la quotazione di Ampere, la newco dedicata alle auto elettriche. Al momento l’ipotesi di un patto, di qualsiasi genere esso sia, tra Stellantis e Renault è una pura speculazione tra addetti ai lavori e tra giornalisti dell’automotive, di sicuro anche l’idea di un accordo tra le due aziende apre interrogativi e affascina. Da una parte si creerebbe un polo europeo, una sorta di Airbus dell’auto, dall’altra questa nuova ipotetica alleanza avrebbe una trazione francese ma questo aspetto potrebbe, in linea teorica, essere mitigato dalla presenza in posizioni apicali del manager italiano Luca de Meo. E in ballo ci sono le sovrapposizioni dei 15 brand di Stellantis e dei marchi Renault (3 in totale con Alpine). 18 marchi e fabbriche sparse ai quattro angoli del globo. Nelle prossime ore vedremo quali saranno le mosse dei due gruppi e l’appuntamento è al salone di Ginevra tra due settimane dove Renault sarà praticamente da sola in vetrina a sfidare le case cinesi.

Stellantis nel frattempo non commenta. Un portavoce del gruppo afferma: «Non commentiamo le speculazioni infondate di alcuni organi di stampa». Non esiste alcun piano allo studio riguardante operazioni di fusione di Stellantis con altri costruttori”. Lo afferma, il presidente di Stellantis John Elkann ricordando che “a società è concentrata sull’esecuzione del piano strategico ’Dare Forward’ e nella puntuale realizzazione dei progetti annunciati, per rafforzare la sua attività in ogni mercato dove è presente, inclusa l’Italia”. “In questo quadro - aggiunge Elkann - Stellantis è impegnata al tavolo automotive promosso dal Mimit, che vede uniti il Governo italiano con tutti gli attori della filiera nel raggiungimento di importanti obiettivi comuni per affrontare insieme le sfide della transizione energetica”.

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