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«Ci sono nazioni più ricche dove nascono meno bambini, dobbiamo mobilitare le risorse per sostenere la famiglia così com’è, l’Ungheria dà un esempio perfetto». Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al Budapest Demographic Summit. «Anche il Papa lo ha detto nella sua visita pastorale - ha aggiunto -. L’esempio dell’Ungheria dimostra che le cose possono cambiare se abbiamo il coraggio di fare le scelte e gli investimenti necessari. In Ungheria si è riusciti a fermare la tendenza in calo della natalità, sono aumentati i posti di lavoro, e anche l’occupazione femminile». Al termine del suo intervento la premier italiana è stata lodata dal premier ungherese Orban: «Negli ultimi anni è successo di tutto e di più. Siamo all’ombra di una guerra, ma sono successe anche cose buone: Meloni e la destra italiana hanno vinto le elezioni in Italia, è fantastico. Dobbiamo riconoscere che qui a Budapest mai ci saremmo aspettati che ci sarebbe stato un governo italiano patriota, filo-famiglia e cristiano. Complimenti Meloni» ha detto Orban.
«Obiettivo del nostro governo rimanere in carica per molti anni, cosa inusuale in Italia, a differenza dell’Ungheria. Il nostro governo ha come priorità assoluta il numero di nascite, il sostegno alle famiglie. Per un futuro che sia migliore del presente» ha sottolineato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni , intervenendo al Budapest Demographic Summit.
Serve «una grande battaglia per difendere le famiglie, significa difendere l’identità, difendere Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà», ha detto la presidente del Consiglio.
«Spesso, in maniera strumentale, si sostiene che la migrazione contribuirà alla crescita delle nostre popolazioni. Io non sono d’accordo con questa narrazione. Sono convinta che le grandi nazioni debbano prendere decisioni per garantire il futuro e la sicurezza», dei loro popoli. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo al Budapest Demographic summit. «I migranti, se pienamente integrati, possono dare un contributo» all’economia dei nostri paesi, «ma dobbiamo essere più responsabili per noi, come cittadini europei, trovando soluzioni alle crisi del sistema europeo», ha proseguito la presidente del Consiglio, spiegando che «il declino della popolazione non è un destino, è una scelta. E non è la scelta a cui guardiamo».
Meloni e Orban hanno avuto poi un faccia a faccia durato un’ora. Al termine del quale una nota di Palazo Chigi ha così riassunto l’asse tra i due: ”per quanto riguarda le questioni relative alla migrazione, hanno ribadito la necessità di agire con rapidità e con determinazione”.“La migrazione è una sfida comune per l’Unione europea che richiede una risposta collettiva”, viene aggiunto, e Meloni e Orban “hanno ribadito la necessità di concentrarsi sulla dimensione esterna per prevenire le partenze, soprattutto attraverso un deciso sostegno politico ed economico ai Paesi di origine e di transito dei migranti, un maggiore impegno nella lotta alle reti di trafficanti di esseri umani ed un’efficace politica di rimpatrio per coloro che non hanno diritto di rimanere in Europa. Dovrebbero essere attuati anche meccanismi di condizionalità per garantire la cooperazione dei Paesi di origine”. I due leader inoltre si sono impegnati ad una stretta collaborazione tra i rispettivi Governi in vista della Presidenza ungherese del Consiglio dell’Unione europea nel secondo semestre del 2024.
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