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Servizio civile agricolo: mille giovani per promuovere la cultura contadina e la qualità italiana

di Alessio Romeo

Agricoltura, Lollobrigida: Auspichiamo che nel 2024 ci sia modello europeo con nuova impostazione

Il Servizio civile agricolo arriva in Italia dopo oltre 50 anni. Il primo bando di progettazione sarà pubblicato nelle prossime settimane e punta a coinvolgere mille giovani nel primo anno. I progetti previsti riguardano l’agricoltura sociale, la promozione dei corretti stili di vita alimentari, la riduzione dello spreco di alimenti, la conoscenza della cultura contadina e la tutela dei prodotti agroalimentari italiani

23 novembre 2023
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2' di lettura

“Mettete dei fiori nei vostri cannoni” cantavano i Giganti alla vigilia del ’68 sulla scia degli slogan pacifisti. Più di 50 anni dopo, abolita da tempo la leva obbligatoria, arriva davvero il Servizio civile in agricoltura, con i primi mille volontari che saranno selezionati nelle prossime settimane attraverso il bando di progettazione previsto dal protocollo d’intesa firmato ieri, mercoledì 22 novembre, dai ministri dello Sport, Andrea Abodi , e dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Obiettivo coinvolgere mille giovani nel primo anno

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Il “Servizio civile agricolo”, che si aggiunge ai bandi tematici già avviati in ambito digitale e ambientale, punta a coinvolgere nel primo anno mille giovani grazie a un investimento di circa 7 milioni di euro messi a disposizione dalle strutture dei due ministri.

Competenze trasversali in ambito agricolo e agroalimentare

Il protocollo mira a «rafforzare il Servizio civile come strumento di promozione e sviluppo dell’agricoltura, in particolare quella sociale», offrendo ai giovani la possibilità di acquisire competenze trasversali che aumentino le prospettive di occupabilità in ambito agricolo e agroalimentare, promuovendo e potenziando la conoscenza delle pratiche e della cultura contadina, in particolare nelle aree interne del paese, valorizzando il cosiddetto “welfare di prossimità” con l’obiettivo di potenziare l’offerta di servizi primari nel settore.

I progetti

Gli ambiti di attuazione dei progetti previsti dal nuovo Servizio civile agricolo vanno dall’agricoltura sociale alla promozione dei corretti stili di vita alimentari, anche nell’ottica di contribuire a contrastare i disturbi dell’alimentazione, dal sostegno a iniziative finalizzate alla riduzione dello spreco di alimenti alla conoscenza della cultura contadina, fino alle iniziative di tutela dei prodotti agroalimentari italiani.

Abodi: «Opportunità di cittadinanza attiva»

«Il Servizio civile, che grazie a questo accordo si arricchisce della versione dedicata al mondo agricolo, è una meravigliosa opportunità di cittadinanza attiva – ha sottolineato Abodi –, un allenamento alla generosità sociale, un’esperienza umana che merita di essere vissuta e può lasciare un segno positivo nella vita di una persona. In questi primi dodici mesi di Governo abbiamo cercato di dare al Servizio civile un’idea sempre più contemporanea, più vicina alle sensibilità dei giovani e per questo lo abbiamo articolato in digitale, ambientale e, da oggi, anche agricolo. Grazie a questa nuova configurazione vogliamo offrire a ragazze e ragazzi tra i 18 e i 28 anni un’ulteriore opportunità di impegnarsi in un settore che permetterà loro di vedersi riconosciute conoscenze, competenze ed esperienze, anche nella prospettiva di una loro valorizzazione in ambito lavorativo».

Lollobrigida: i giovani apprendono la qualità italiana riconosciuta nel mondo

«Il Servizio civile agricolo è una straordinaria opportunità per i giovani – ha aggiunto Lollobrigida -, che permetterà di fare un’esperienza nel mondo dell’agricoltura. Insieme al ministro per lo Sport abbiamo deciso di impegnarci per dare la possibilità ai ragazzi di conoscere e contribuire alla crescita di questo straordinario settore. Un comparto strettamente legato all’eccellenza delle nostre produzioni, della nostra trasformazione e distribuzione. In questo modo diamo la possibilità ai giovani di apprendere il significato vero e proprio della “qualità” italiana, riconosciuta nel mondo, e toccare con mano le nuove tecnologie e l’innovazione che stanno sempre più caratterizzando le imprese agricole, in un’ottica sostenibile senza rinunciare alla sicurezza sociale e alimentare». E ai fiori, in serra.


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