di Alessio Romeo
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“Mettete dei fiori nei vostri cannoni” cantavano i Giganti alla vigilia del ’68 sulla scia degli slogan pacifisti. Più di 50 anni dopo, abolita da tempo la leva obbligatoria, arriva davvero il Servizio civile in agricoltura, con i primi mille volontari che saranno selezionati nelle prossime settimane attraverso il bando di progettazione previsto dal protocollo d’intesa firmato ieri, mercoledì 22 novembre, dai ministri dello Sport, Andrea Abodi , e dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
Il “Servizio civile agricolo”, che si aggiunge ai bandi tematici già avviati in ambito digitale e ambientale, punta a coinvolgere nel primo anno mille giovani grazie a un investimento di circa 7 milioni di euro messi a disposizione dalle strutture dei due ministri.
Il protocollo mira a «rafforzare il Servizio civile come strumento di promozione e sviluppo dell’agricoltura, in particolare quella sociale», offrendo ai giovani la possibilità di acquisire competenze trasversali che aumentino le prospettive di occupabilità in ambito agricolo e agroalimentare, promuovendo e potenziando la conoscenza delle pratiche e della cultura contadina, in particolare nelle aree interne del paese, valorizzando il cosiddetto “welfare di prossimità” con l’obiettivo di potenziare l’offerta di servizi primari nel settore.
Gli ambiti di attuazione dei progetti previsti dal nuovo Servizio civile agricolo vanno dall’agricoltura sociale alla promozione dei corretti stili di vita alimentari, anche nell’ottica di contribuire a contrastare i disturbi dell’alimentazione, dal sostegno a iniziative finalizzate alla riduzione dello spreco di alimenti alla conoscenza della cultura contadina, fino alle iniziative di tutela dei prodotti agroalimentari italiani.
«Il Servizio civile, che grazie a questo accordo si arricchisce della versione dedicata al mondo agricolo, è una meravigliosa opportunità di cittadinanza attiva – ha sottolineato Abodi –, un allenamento alla generosità sociale, un’esperienza umana che merita di essere vissuta e può lasciare un segno positivo nella vita di una persona. In questi primi dodici mesi di Governo abbiamo cercato di dare al Servizio civile un’idea sempre più contemporanea, più vicina alle sensibilità dei giovani e per questo lo abbiamo articolato in digitale, ambientale e, da oggi, anche agricolo. Grazie a questa nuova configurazione vogliamo offrire a ragazze e ragazzi tra i 18 e i 28 anni un’ulteriore opportunità di impegnarsi in un settore che permetterà loro di vedersi riconosciute conoscenze, competenze ed esperienze, anche nella prospettiva di una loro valorizzazione in ambito lavorativo».
«Il Servizio civile agricolo è una straordinaria opportunità per i giovani – ha aggiunto Lollobrigida -, che permetterà di fare un’esperienza nel mondo dell’agricoltura. Insieme al ministro per lo Sport abbiamo deciso di impegnarci per dare la possibilità ai ragazzi di conoscere e contribuire alla crescita di questo straordinario settore. Un comparto strettamente legato all’eccellenza delle nostre produzioni, della nostra trasformazione e distribuzione. In questo modo diamo la possibilità ai giovani di apprendere il significato vero e proprio della “qualità” italiana, riconosciuta nel mondo, e toccare con mano le nuove tecnologie e l’innovazione che stanno sempre più caratterizzando le imprese agricole, in un’ottica sostenibile senza rinunciare alla sicurezza sociale e alimentare». E ai fiori, in serra.
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