Le Zes, la semplificazione al servizio dello sviluppo
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L’Assemblea di Palazzo Madama approva in via definitiva il decreto Sud che aveva già incassato il via libera a Montecitorio il 30 ottobre. In entrambe le Camere il governo ha chiesto la fiducia. Questo, in sintesi, il contenuto del provvedimento:
Per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna si istituisce una Zes Unica. E per “Zona economica speciale” (Zes) si intende una zona del Paese in cui l’attività di imprese e aziende gode di particolari benefici economici. Si istituisce un portale web che darà tutte le informazioni. E si introduce, per il 2024, il credito di imposta per gli investimenti nella Zes Unica. Dette Regioni potranno assumere, a tempo indeterminato, massimo 2.200 unità di personale non dirigenziale, di cui 71 riservati al Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio. E 266 a tempo determinato.
Si ridisegna la disciplina per l’utilizzo delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione stanziate per il 2021-2027. Si introduce lo strumento nominato «Accordo per la coesione», al posto dei «Piani di sviluppo e coesione», per attuare gli interventi finanziati con le risorse del Fondo. Si prevede l’istituzione di una cabina di regia a Palazzo Chigi per lo sviluppo delle aree interne.
Si interviene sulla disciplina dei Contratti istituzionali di sviluppo (Cis). E si prevede di limitare la loro stipula solo per realizzare interventi finanziati con il Fondo. Si ridisegnano i poteri in capo al Governo in caso di inerzia o inadempimento delle amministrazioni pubbliche responsabili degli interventi. E si dà vita a Palazzo Chigi a un’altra cabina di regia: quella per lo sviluppo delle aree interne, presieduta dal ministro per gli Affari Ue, con il compito di approvare il «Piano strategico nazionale delle aree interne» (Psnai).
Si estende da 6 a 18 mesi il limite massimo di permanenza nei «Centri per il rimpatrio» (Cpr) degli stranieri in attesa di espulsione. Gli hotspot e i Cpr vengono aggiunti all’elenco delle opere di difesa e sicurezza nazionale. E si stabilisce che le opere destinate alla difesa non siano soggette ad accertamenti urbanistici nè al rilascio di titolo.
Si autorizza il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio ad avvalersi, con apposite convenzioni, di Invitalia.
Si deve garantire, nei bilanci delle Regioni, l’evidenza contabile delle risorse Ue e nazionali relative alle politiche di coesione, destinate a finanziare interventi di titolarità delle Amministrazioni regionali.
Per fronteggiare la crisi dei migranti si assegnano ai Comuni di Lampedusa e Linosa risorse per 45 milioni di euro. Si prevede la realizzazione di hotspot e centri di prima accoglienza. E ci sono agevolazioni per il rapido smaltimento delle imbarcazioni usate dai migranti.
Si introducono misure per realizzare l’aeroporto di Agrigento come infrastruttura per promuovere lo sviluppo economico, sociale e turistico del sud della Sicilia.
Tra le norme più contestate quella che consente ad una partecipata, la Sace, di garantire le cauzioni di imprese private che gestiscono le risorse idriche.
Si autorizza la spesa di 1 milione di euro per il 2023 e per il 2024 per individuare estensione e profondità di sostanze inquinanti nelle aree ferroviarie interessate dalla realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento.
Si eleva il limite massimo del compenso annuo per i componenti a titolo non esclusivo del «Nucleo per le politiche di coesione» (Nupc), l’organismo che valuta le politiche di coesione e di sviluppo territoriale e gli investimenti pubblici. E si va da un minimo di 50.000 euro e un massimo di 140.000 euro.
Si autorizza il Mef ad apportare variazioni di bilancio per attuare vari decreti: quelli per l’ organizzazione del Giubileo 2025; per la gestione dei migranti e per l’attuazione della direttiva Ue sulla qualità dell’acqua.
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