di Andrea Biondi
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Per fare presto e approvare il disegno di legge per contrastare la pirateria online era stato evitato qualsiasi emendamento al secondo passaggio in Senato. Tanto che, a valle di un accordo politico, gli emendamenti a firma del senatore di Forza Italia e presidente della Lazio Claudio Lotito – presentati per stringere ancora di più le maglie rendendo più efficace e con meno interpretazioni l'applicazione della norma – arriveranno in un secondo momento sotto forma di ordini del giorno.
L’obiettivo era quello di accorciare i tempi più possibile e così è stato con l’Aula del Senato che ha approvato in via definitiva il Ddl Pirateria con 140 voti favorevoli e nessun voto contrario. Il testo è stato approvato dal Senato nella stessa versione licenziata dalla Camera lo scorso 22 marzo.
Il prossimo passaggio formale è quindi la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale. Con cui dare l’ultimissimo imprimatur a una legge che punterà a dare un colpo a pezzotto e streaming illegale con azione decisa e tempestiva, come con l’intervento di Agcom per imporre chiusure entro 30 minuti dalla denuncia dell’illecito. Poteri speciali necessari perché la tempestività è stata riconosciuta come il grimaldello per intervenire soprattutto sullo sport live che rappresenta il vero ventre molle.
Secondo gli ultimi dati Fapav i film restano il contenuto più “piratato”. Ma è lo sport live a registrare dati in continua crescita. Nel solo ultimo anno gli atti di pirateria che hanno riguardato gli eventi sportivi sono aumentati del 26 per cento e rappresentano l’unico ambito in aumento negli ultimi cinque anni. Il tutto nel quadro di un 2022 che agli atti ha 30 milioni di atti di pirateria in più rispetto al 2021: ben 345 milioni di visioni illecite (+9%).
L’intervento dell’Autorità è previsto a valle della segnalazione delle parti lese. A quel punto Agcom «con proprio provvedimento, può ordinare ai prestatori di servizi, compresi i prestatori di accesso alla rete, di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi abusivamente mediante il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e il blocco dell’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP univocamente destinati ad attività illecite». Agcom chiede e le società di Tlc saranno chiamate ad agire subito quindi. Entro 30 minuti al massimo.
Nel Ddl è anche previsto l’inasprimento delle sanzioni che si tradurranno in carcere fino a 3 anni per chi trasmette in maniera illegale i contenuti, e sanzioni sino a 5mila euro per chi invece ne fruisce. Al di là dell’azione di deterrenza sono comunque previste campagne di comunicazione e sensibilizzazione.
A questo punto ci sono altri due passaggi per completare il mosaico. «Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge – come scritto nella norma appena approvata dal Senato – l’Autorità, in collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, convoca un tavolo tecnico» al fine di «definire i requisiti tecnici e operativi degli strumenti necessari a consentire la disabilitazione dei nomi di dominio o degli indirizzi IP» grazie a «una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato». Questa piattaforma dovrà essere pronta «entro sei mesi». La legge prevede finanziamenti certi fino al 2032 per l’Agcom chiamata a questa nuova attività con l’innesto di altre 10 persone.
«Con questa legge l’Italia diventa un modello per l’Europa nella lotta ad una piaga sociale, economica e culturale. Contrastare sul nascere la pirateria, abbattendo i siti illegali in 30 minuti, serve per proteggere una quota economica rilevante del sistema paese, per tutelare posti di lavoro e per mettere in sicurezza i dati di milioni di cittadini», dice Massimiliano Capitanio, commissario Agcom e già firmatario, nella precedente legislatura, di una proposta di legge contro la pirateria.
«È ora il momento di una battaglia nella società, e tra i consumatori, per far capire che la pirateria è nemica delle libertà, perché danneggia la creatività, il lavoro, le imprese», dice Francesco Rutelli, presidente Anica. «La celerità nei lavori parlamentari e l’unanimità di Camera e Senato nell’approvazione del Disegno di Legge sono due aspetti che evidenziano l’intento comune di agire su un fenomeno che impatta sull’economia italiana» commenta Federico Bagnoli Rossi, presidente Fapav.
«La legge antipirateria approvata oggi dal Senato è un passo decisivo per contrastare un fenomeno che danneggia l'industria creativa e sportiva, distruggendo migliaia di posti di lavoro e alimentando la criminalità organizzata» ha dichiarato Andrea Duilio, ad di Sky Italia. «La nuova legge permetterà di contrastare più efficacemente questo fenomeno e di riaffermare la legalità a tutela di tutti coloro che fruiscono legittimamente dei loro contenuti preferiti» ha concluso Duilio.
«Il provvedimento tutelerà il diritto d'autore a beneficio dell’intero movimento sportivo e di chi lo ama, il tifoso. Nel rispetto dei ruoli garantiamo fin d'ora tutta la nostra collaborazione per una rapida e concreta implementazione della nuova legge, che ci pone anche all'avanguardia in Europa nel contrasto di questa sempre più diffusa pratica criminale» è il commento di Stefano Azzi, ceo Dazn
«È un provvedimento che potenzia gli strumenti di contrasto ai fenomeni di pirateria digitale - informa una nota Fieg - e introduce nuove efficaci procedure operative e che interviene anche sul fronte della sensibilizzazione culturale e del corretto inquadramento degli illeciti in materia di diritto d’autore quali veri e propri reati, e grazie al quale sarà più agevole contrastare le crescenti attività di criminali informatici che incidono significativamente sulla sostenibilità del settore editoriale e sul pluralismo dell’informazione».
«La misura adottata oggi era necessaria ed è quanto mai opportuna, perché arriva in una fase importante di trattative per l’assegnazione dei diritti televisivi del nostro campionato: è un ulteriore avanzamento nel percorso di rilancio e modernizzazione del sistema calcistico italiano», ha detto il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini
«Contro la pirateria audiovisiva stiamo costruendo da tempo un'alleanza con il fine di arginare il fenomeno. A livello parlamentare l’approvazione odierna sul disegno di legge è un segnale forte, su cui siamo impegnati e in prima linea come operatori», spiega Laura Di Raimondo, direttore generale Asstel (filiera delle Tlc) che aggiunge: «Come operatori abbiamo condiviso la necessità di strutturare una piattaforma pubblica e centralizzata che permetta di automatizzare gli interventi. Gli operatori però devono restare sollevati dagli oneri derivanti dal funzionamento della stessa piattaforma, vista anche le forti difficoltà di sostenibilità economica che sta attraversando la Filiera Tlc».
Andrea Biondi
Vicecaposervizio
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