a cura di Roberto Giambrone
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Una creazione per sei danzatori ideata nel 2012 insieme a Denis Mariotte. Piccoli quadri, delicati e poetici, che descrivono un mondo fragile e sfuggente: incontri mancati, gesti apparentemente inspiegabili, apparizioni e sparizioni di personaggi misteriosi. Una babele di lingue e di racconti che traccia la geografia di un’umanità in cerca di ascolto e di riconoscimento. Il ritmo sincopato dei gesti sembra preannunciare un pericolo incombente, sottolineato da un sordo rumore di fondo che emerge dal buio.
In questo ambiente crepuscolare, Maguy Marin si interroga ancora una volta sul destino di uomini e donne, sull’importanza della memoria e dei gesti per reagire al cupio dissolvi dei nostri tempi.
Parma, Teatro Due
25 novembre ore 20.30
26 novembre ore 16.00
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