2' di lettura
L’imprenditore romano Danilo Coppola, condannato nel 2022 a sette anni di carcere per bancarotta, è stato estradato in Italia ed è stato imbarcato stamane su un volo partito da Abu Dhabi. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, esprime soddisfazione per la decisione presa dalle competenti autorità giudiziarie e governative degli Emirati Arabi Uniti. «Vorrei esprimere la mia gratitudine al ministro Al Nuaimi - ha dichiarato il Nordio - questo sviluppo positivo nella cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti dimostra che per noi non può esservi nessuna impunità per chi commette crimini in Italia e cerca rifugio all’estero».
La decisione - rende noto il ministero della Giustizia - è stata assunta dopo intense attività giuridico-diplomatiche negli ultimi mesi, a seguito della visita del ministro Nordio ad Abu Dhabi nel febbraio scorso: nei colloqui di allora con il ministro della giustizia emiratino, Mohammed Al Nuaimi, il Guardasigilli aveva sollevato le diverse richieste di estradizione italiane ancora pendenti, fra cui quella relativa al caso giudiziario di Danilo Coppola.
Intanto si fanno sentire gli avvocati dell’immobiliarista. «Siamo vivamente preoccupati delle condizioni di salute del nostro assistito che da tempo è seriamente affetto da gravi patologie cardiovascolari. Alla luce di questa situazione avanzeremo una istanza al tribunale di Sorveglianza di sospensione della esecuzione della pena con la richiesta di detenzione ai domiciliari per le condizioni di salute» ha annuncia l’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi difensore, assieme al collega Pietro Pomanti, dell’imprenditore.
Il mandato d’arresto internazionale, a cui era seguita la richiesta di estradizione, era scaturito dalla condanna definitiva a 7 anni del primo luglio del 2022 per tre diversi episodi di bancarotta fraudolenta: i fallimenti del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima spa e di Porta Vittoria spa, quest’ultimo dichiarato il 15 settembre 2016, lo stesso anno in cui fu arrestato in passato. La pena definitiva era di 7 anni, poi ridotta a 6 anni, 2 mesi e 12 giorni considerando il periodo già trascorso tra carcere e domiciliari in fase cautelare. A cui sono stati aggiunti, poi, stando al mandato d’arresto, tre mesi per una condanna per diffamazione a Bergamo.
Per Coppola, che all’epoca dei “furbetti del quartierino” aveva patteggiato per il caso Antonveneta, lo scorso 19 marzo, a Milano, era arrivata un’altra condanna in primo grado a 2 anni e 8 mesi nel processo milanese per il caso cosiddetto “Porta Vittoria bis” sempre per ipotesi di bancarotta. Inoltre, l’immobiliarista, che negli ultimi anni ha vissuto tra la Svizzera e Dubai, è a processo a Milano anche per il caso Prelios. In questo procedimento le autorità elvetiche avevano negato in passato la sua consegna all’Italia per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere per l’accusa di tentata estorsione.
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy