di Enrico Miele
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Petrolio e materie prime tirano la volata alle Borse europee che, seppur in una seduta dai volumi sottili, chiudono tutte con robusti rialzi nell’attesa che domani arrivi il dato sull’inflazione Usa, decisivo per provare a capire quale sarà il percorso della Fed sui tassi. I possibili stimoli del governo di Pechino all’economia cinese, per evitare il rischio deflazione, hanno così sostenuto le quotazioni dei listini del Vecchio Continente, in scia anche al buon andamento di Wall Street. A rasserenare gli investitori, nonostante la debolezza dell’indice tedesco Zew, sono arrivate anche le parole del membro del direttivo della Bce, Francois Villeroy, che ha definito ormai vicino il picco dei tassi (ma servirà tempo per riportare l’inflazione nell’eurozona al 2%).
In rialzo a fine seduta il FTSE MIB di Milano che riaggancia quota 28mila punti e il DAX 30 di Francoforte e il CAC 40 di Parigi. Bene anche l'AEX di Amsterdam e l'IBEX 35 di Madrid. Resta indietro solo il FT-SE 100 di Londra, dopo che in Gran Bretagna i dati sul mercato del lavoro hanno fotografato un settore che mostra alcuni segnali di raffreddamento con un rialzo del tasso di disoccupazione (4% da 3,9%) e calo degli occupati (contro attese di rialzo), sebbene - notano da Mps - a catturare l’attenzione «sia stata soprattutto l’inattesa accelerazione dei salari che rende praticamente certo il prossimo rialzo della BoE a inizio agosto».
In rialzo la seduta a Wall Street. C'è attesa per i dati sull'inflazione, visto che domani 12 luglio saranno pubblicati i prezzi al consumo di giugno. Dati che daranno ulteriori indicazioni agli investitori sulle prossime mosse della Federal Reserve, che vuole portare avanti la stretta monetaria per ridurre l'inflazione, ancora troppo alta. I verbali dell'ultima riunione della Fed e i dati economici della scorsa settimana, a partire dal rapporto Adp sull'occupazione nel settore privato, pubblicato giovedì, danno la certezza agli esperti che la Banca centrale statunitense alzerà i tassi a luglio di 25 punti base. A giugno, la Fed ha deciso di lasciare invariati i tassi d'interesse al 5%-5,25%, dopo dieci rialzi consecutivi. Probabile, poi, un altro rialzo prima della fine dell'anno.
A Piazza Affari si sono mosse a ritmo diverso le banche, con Banca Mps in rialzo e Unicredit giù. Se sono ben impostate le azioni di Iveco Group, quelle di Stellantis, dopo un avvio sottotono, hanno imboccato la strada del rialzo, facendo leva anche sulla revisione al rialzo delle stime per il 2023 da parte degli analisti di Equita. La risalita del petrolio spinge Tenaris. A correre inoltre le azioni di Erg e Moncler, queste ultime gettonate insieme a tutto il comparto del lusso, che invece aveva ingranato la retromarcia nell’ultimo periodo, complice anche le attese per le mosse delle autorità di Pechino contro i rischi deflazionistici della Cina. In fondo al listino Recordati e Finecobank che lima al ribasso le quotazioni dopo la corsa delle ultime sedute.
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Continuano a scendere i prezzi del gas scambiato ad Amsterdam, «dato che la domanda europea resta debole e le scorte continuano a salire (al momento all’80% di capacità vs media 5 anni pari a 65%)», dicono da Mps. Il contratto agosto, dopo avere perso il 10% circa alla vigilia, è sceso sotto la soglia dei 30 euro al megawattora, cosa che non succedeva dall'8 giugno scorso. In particolare, dopo avere segnato una prima posizione a 28,82 euro, contro i 30,227 euro della chiusura precedente, i contratti oscillano sui 29 euro.
Sul fronte valutario, l'euro è scambiato a 1,1014 dollari in rafforzamento sui valori della vigilia (in chiusura a 1,0983). La moneta unica vale inoltre 155 yen (155,45), mentre il dollaro/yen è a 140,79 (141,53). Continua a perdere quota il gas dopo lo scivolone del 10% della vigilia: vale 29,55 euro al MWh (-2,2%), mentre è di nuovo in rialzo il petrolio: il Wti contratto di agosto sale dello 1,73% a 73,5 dollari al barile.
Il focus della settimana però è sul rilascio dei prezzi Usa di domani, che in maggio avevano già mostrato una repentina discesa a +0,1% su base mensile e a +4,0% su base annua. In generale, gli investitori sono molto attenti a ciò che può condizionare le decisioni delle banche centrali sui tassi di interesse. Per questo sotto i riflettori ci saranno anche i verbali dell’ultima riunione del Comitato monetario della Banca centrale europea, che saranno pubblicati il 13 luglio e analizzati parola per parola, nel tentativo di capire le prossime mosse sul costo del denaro nell’Eurozona.
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Enrico Miele
Redattore Radiocor
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