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Difesa e nucleare, Macron in India discute accordi per 10 miliardi di dollari

di Marco Masciaga

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(via REUTERS)

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Il presidente francese è l’ospite d’onore della Festa della Repubblica. In agenda caccia, sottomarini e reattori di nuova generazione

26 gennaio 2024
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3' di lettura

Dal nostro corrispondente - NEW DELHI

A poco più di tre mesi dal G20 dello scorso ottobre, il presidente francese Emmanuel Macron ieri è tornato in India per discutere con il primo ministro Narendra Modi di cooperazione nei settori della difesa e del nucleare, nonché per partecipare alle celebrazioni della Festa della Repubblica in programma oggi a New Delhi.

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In cima all’agenda del vertice ci sono i negoziati per un accordo da quasi 10 miliardi di dollari nel settore degli armamenti. La Francia è il secondo fornitore di sistemi di difesa all’India dopo la Russia e tra i temi sul tavolo ci sono la vendita di 26 caccia Rafale M alla Marina militare e una collaborazione per costruire in India tre sottomarini con tecnologia francese della classe Scorpene. I Rafale non sarebbero i primi a entrare in servizio in India. La Dassault ne ha già venduti 36 all’Indian Air Force, dopo essere stata a lungo fornitrice, nei decenni passati, dei Mirage.

I 26 Rafale M oggetto del negoziato sono caccia multiruolo prodotti dalla Dassault e sono destinati a essere impiegati sulla INS Vikrant, la quarta portaerei a entrare in servizio per la Marina indiana e la prima a essere stata prodotta localmente. Insieme ai nuovi sottomarini dovranno accrescere il potenziale bellico di New Delhi nell’Oceano Indiano, dove recentemente è aumentata la presenza cinese, non solo sotto il profilo infrastrutturale.

Negli ultimi anni, si legge in un report pubblicato pochi giorni fa dal Center for Strategic and International Studies, un think tank americano, «la Cina ha sviluppato la più grande flotta mondiale di navi da ricerca civili. Sebbene queste imbarcazioni abbiano ufficialmente obiettivi scientifici e commerciali, vengono anche utilizzate per perseguire le ambizioni strategiche di Pechino» attraverso lo studio delle condizioni di navigazione, delle correnti e dei fondali marini.

L’altro grande tema sul tavolo è quello energetico: New Delhi punta a cooperare con la Francia nello sviluppo della tecnologia per la realizzazione di Smr, o Small modular reactor, piccoli reattori nucleari a fissione.

L’India è il terzo Paese al mondo per emissioni di CO2 e punta ad accrescere la generazione di energia nucleare sia per avviare un processo di decarbonizzazione dei propri impianti di generazione di energia elettrica, sia per poter produrre energia sufficiente ad alimentare un’economia in forte crescita. Anche Russia e Stati Uniti si sono offerti di sviluppare congiuntamente con gli indiani dei piccoli reattori modulari a fissione.

Tra i temi oggetto di negoziato c’è anche un possibile accordo tra Airbus e Tata Advanced Systems per impiantare una linea di produzione in India per gli elicotteri civili H125.

I rapporti tra Francia e India sono solidi ormai da tempo. Lo scorso anno, a gennaio, è ricorso il 25ennale della partnership strategica tra i due Paesi. Un accordo che precedette di poco i clamorosi test nucleari indiani dell’anno successivo che suscitarono tensioni tra New Delhi e numerosi Paesi occidentali, ma non - almeno ufficialmente - con la Francia.

Sul fronte diplomatico i due Paesi non sono allineati su tutto, il caso più clamoroso è probabilmente la guerra in Ucraina, ma sposano una visione del mondo per certi versi simile, basata tra le altre cose, sui concetti di multipolarità e autonomia strategica. Senza contare che la sempre più certa vittoria di Donald Trump nelle primarie repubblicane pone fin da ora la questione di un possibile futuro retrenchment americano in politica estera che potrebbe rendere necessario una maggiore cooperazione tra altre potenze per garantire pace e commerci, specie in quella vasta regione attraversata da tensioni vecchie e nuove che va dal Medio Oriente all’Oceano Indiano.

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