di Claudio Tucci
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L’urgenza di un rilancio dell’intera filiera dell’istruzione tecnica è racchiusa in questi numeri: nel 2023 le imprese hanno ricercato oltre 47mila diplomati Its Academy, ma ne hanno trovati solo poche migliaia (nel 2021 i diplomati Its Academy sono stati 6.420, dal 2013 al 2021 quasi 25mila). Con una difficoltà di reperimento, lamentata dagli stessi imprenditori, che ha toccato il 65 per cento.
Un dato allarmante che ormai interessa quasi tutte le assunzioni di profili scientifico-tecnologici, e che rischia di peggiorare complici gli alti tassi di abbandono scolastico e di Neet, e il frutto amaro della denatalità che fa sparire dai banchi 100/110mila studenti l’anno.
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La fotografia che Unioncamere anticipa al nostro giornale fa capire bene come i giovani in uscita dai percorsi di istruzione tecnologica superiore vadano a ruba perché formati proprio laddove serve alle aziende, e quindi in grado di spingere innovazione e competitività (due parole d’ordine ai tempi di Industria 5.0 e delle rivoluzioni in atto, in primis green e digitale). Oggi gli Its Academy sono 146 e accolgono circa 30mila studenti. I diplomati Its Academy sono richiesti in tutti i settori produttivi, specie in quelli legati al comparto industriale (19.810 richieste) e dei servizi alle imprese (14.080 entrate). La meccanica è l’ambito in cui c’è più richiesta: con circa 16.630 entrate previste rappresenta un terzo delle 47.400 richieste totali.
Seguono gli ambiti per lo sviluppo di sistemi software e sistemi di comunicazione rispettivamente con il 13% e 10% delle richieste complessive. L’area del paese con la maggior richiesta di diplomati Its Academy è il Nord Ovest, con il 37% degli ingressi previsti. A seguire il Nord Est con il 29%, il Centro con il 19% e il Mezzogiorno con il 15%. Tra le regioni, spiccano la Lombardia, con una richiesta di 12.600 risorse, seguita da Veneto con 5.800 entrate, Emilia-Romagna 5.100, Lazio 4.600, Toscana con 2.700 e Campania 2.200.
I profili con alta difficoltà di reperimento sul mercato sono quelli dell’area elettronica, informatica e meccanica. Tra questi, i più difficili da trovare sono i tecnici elettronici (difficoltà di reperimento al 70,6%), i progettisti e amministratori di sistemi (69,8%), gli attrezzisti di macchine utensili (69,5%), gli elettricisti nelle costruzioni civili (68%), gli analisti e progettisti software (66%). Le competenze digitali sono ricercate per tutti gli ambiti tecnologici (non solo quello Ict), tanto da riguardare con grado di importanza elevato il 66% delle entrate previste nel 2023. Anche le “tecnologie abilitanti 4.0”, oggi 5.0, (Advanced manufacturing solution, Additive manufacturing, Augmented reality, Simulation, Horizontal/Vertical integration, Industrial internet, Cloud, Cybersecurity, Big Data and Analytics) sono ritenute rilevanti per quasi il 40% delle assunzioni di diplomati Its Academy (rispetto al 13% del totale entrate). Sempre più importanti per le aziende sono inoltre le competenze acquisite su risparmio energetico e rispetto per l’ambiente, un prerequisito per il 50% delle entrate previste.
A fronte di questi numeri non sorprende come l’ultimo monitoraggio Indire indichi un tasso di occupabilità dei diplomati Its Academy (entro 12 mesi dal titolo) all’86,5%, con picchi del 90-100% in diversi territori.
Proprio per irrobustire il settore e per dare opportunità ai giovani, il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha lanciato la riforma 4+2 (quattro anni di scuola superiore, più due negli Its Academy); e sta correndo per attuare legge di riforma (99 del 2022) e Pnrr, che agli Its Academy destina 1,5 miliardi complessivi. Anche Unioncamere e Confindustria, con il suo vice presidente per il Capitale umano, Gianni Brugnoli, lo scorso ottobre hanno siglato un accordo per migliorare l’orientamento e i legami tra scuola e lavoro. «I dati confermano le grandi opportunità di occupazione che offrono gli Its Academy: quasi nove diplomati su dieci trovano rapidamente lavoro - ha chiosato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete -. Occorre continuare a diffondere la conoscenza di questa importante chance tra gli studenti e le famiglie».
Claudio Tucci
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