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Legambiente, non decolla il verde urbano: la media è 24 alberi per 100 abitanti

Foresta degli Innovatori, 1000 alberi piantati: riforestare Dolomiti

Numeri insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell’UE sulla biodiversità di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030 e dell’obiettivo 11 dell’Agenda Onu di città più sostenibili e inclusive. Il Paese in ritardo anche su pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, valorizzazione delle filiere e delle produzioni made in Italy, la prevenzione degli incendi boschivi

31 ottobre 2023
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4' di lettura

Italia inadempiente sul fronte forestale. Gli ecosistemi forestali sono fondamentali per contrastare la crisi climatica ma l’italia non gestisce in maniera sostenibile questa importante infrastruttura verde. Non solo. Le foreste urbane e periurbane giocano un ruolo fondamentale per rigenerare le città e migliorare la salute pubblica, ma anche in questo caso le città italiane sono in forte ritardo, faticando ad essere sostenibili e più verdi. A fare il punto è Legambiente che in occasione del VI Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste. Conservare, ricostruire, rigenerare” organizzato a Roma, in concomitanza alla Giornata mondiale della città, ha presentato il report Foreste 2023 con dati e numeri alla mano e un focus dedicate alle aree urbane.

Verde urbano: Modena, Cremona e Trieste sul podio

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Se in Italia il patrimonio forestale e boschivo negli ultimi anni è cresciuto, arrivando a coprire il 36,7% del territorio nazionale estendendosi per più di 11 milioni di ettari , il verde nelle aree urbane non decolla. Nel 2022 nella Penisola su 105 capoluoghi monitorati da Legambiente, nell’ambito di Ecosistema Urbano, la media è di soli 24 alberi/100 abitanti. Nel dettaglio: 43 città hanno una dotazione superiore o uguale a 20 alberi/100 abitanti; 18 città meno di 10 alberi/100 abitanti; 10 città 5 o meno di 5 alberi/100 abitanti. Modena (117 alberi/100abitanti), Cremona (99 alberi/100 abitanti) e Trieste (96 alberi/100 abitanti) le città più attente e virtuose.

Italia in ritardo sulla gestione sostenibile delle foreste

I numeri sugli alberi piantati sono ad oggi insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell’UE sulla biodiversità che propone di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030. Rispetto al verde pro-capite Legambiente ha calcolato, su base dati Istat 2021, che su 105 capoluoghi esaminati, la media di verde pro capite in Italia si attesta intorno ai 53,7 metri quadrati . Preoccupano anche i ritardi che l’Italia sta accumulando nella pianificazione e gestione sostenibile delle foreste, nella valorizzazione delle filiere forestali e della produzioni made in Italy, nella prevenzione degli incendi e il contrasto alla deforestazione e l’illegalità del settore, nello sviluppo degli spazi verdi e nella realizzazione degli interventi indicati dalla legge n. 10/2013, che compie 10 anni, e che prevede che tutti i comuni sopra i 15mila abitanti si dotino di un catasto degli alberi, piantino un nuovo albero per ogni bambino nato/adottato e che producano un bilancio del verde a fine mandato.

Al via il primo Cluster nazionale del legno

Ancora lontano, da parte dell’Italia, anche il raggiungimento dell’obiettivo 11 dell’agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile che chiede ai 193 Paesi delle Nazioni unite che l’anno sottoscritta, tra cui l’Italia, «città e insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili». Una buona notizia riguarda, invece, il fatto che l’Italia si sia dotata del primo Cluster nazionale del legno, avviato a luglio 2023 dal Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste).

Confronto a tutto campo sulla tutela della biodiversità

Di fronte a questo quadro, il VI Forum nazionale “La Bioeconomia delle Foreste. Conservare, ricostruire, rigenerare” - organizzato a Roma presso la libreria Spazio Sette e in diretta streaming sui canali social di Legambiente e sul sito de La Nuova Ecologia - è stato l’occasione per l’associazione ambientalista per confrontarsi, insieme ad esperti, rappresentanti politici istituzionali e aziende, sul grande tema delle strategie della Ue e nazionali per tutelare la biodiversità e le foreste e contrastare la crisi climatica e sulle politiche urbane da mettere in campo per recuperare i tanti ritardi ed avere città più sostenibili, più verdi e vivibili.

Le 5 proposte di Legambiente al governo

Da qui l’appello al Governo e alle istituzioni ai quali Legambiente indica cinque azioni prioritarie su cui è fondamentale accelerare il passo: 1) implementare gli impegni per la Strategia Forestale Nazionale per raggiungere i target al 2030 di aumento della capacità di assorbimento della CO2 di superfici e suoli forestali e di rafforzamento della bioeconomia circolare, rendendo trasparenti il settore e le filiere produttive. 2) La piena applicazione, con controlli e verifiche, della Legge 10/2013 “Nuove norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. 3) Incentivare sulla base del “Cluster nazionale Italia Foresta Legno”, la nascita di cluster regionali, per rafforzare il made in Italy, aumentare la produzione interna di prodotti forestali e accelerare la transizione ecologica utilizzando più i prodotti forestali per sostituire l’uso della plastica e il cemento in edilizia. 4) completare con successo i progetti del PNRR dedicati al verde urbano, scongiurandone i tagli previsti, fondamentale per combattere le ondate di calore in ambito urbano e quindi la crisi climatica. 5) Infine, promuovere un piano nazionale di messa a dimora di alberi e il verde pubblico urbano, puntando sulla crescita sostenibile del vivaismo e la ripresa dei vivai pubblici.

Ciafani (Legambiente): valorizzare il ruolo delle foreste

«Ripensare e rigenerare le aree urbane rendendole più verdi, sostenibili e accessibili - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente - significa prendersi cura della salute di cittadine e cittadini e rendere le città più resilienti alla crisi climatica. Oltre che tutelare gli ecosistemi forestali, promuovere una bioeconomia circolare che valorizzi il ruolo multifunzionale delle foreste è l’unico modo per raggiungere gli obiettivi UE su clima e biodiversità.

L’importanza delle foreste urbane

Studi sulla rimozione di PM10 e dell’ozono da parte delle foreste urbane e periurbane in 10 Città Metropolitane italiane dimostrano che 1 ettaro di foresta urbana rimuove mediamente 8,5 kg/anno di PM10 e 35,7 kg/anno di ozono . Le stime Fao dicono che aumentare del 10% gli spazi verdi urbani può contribuire a ritardare l’insorgere di problemi di salute di ben cinque anni. Non solo: oltre ad avere una funzione sociale, culturale ed estetica, nelle città gli alberi favoriscono l’approvvigionamento dell’acqua, incrementano la permeabilizzazione del suolo, costituiscono rifugio per fauna e biodiversità, riducono l’effetto “isola di calore”, trattengono gli inquinanti atmosferici e attutiscono i rumori fino al 70% .


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