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Il calo di Axa a Parigi dopo i numeri frena tutto il comparto. Deboli Generali e Unipol

di Andrea Fontana

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Il calo di Axa a Parigi dopo i numeri frena tutto il comparto. Deboli Generali e Unipol

Il calo di Axa a Parigi dopo i numeri frena tutto il comparto. Deboli Generali e Unipol

Vendite anche sui riassicuratori dopo i risultati di Swiss Re caratterizzati da utili sopra le previsioni ma anche da accantonamenti per possibili passività negli Stati Uniti

3 novembre 2023
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2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Se gli analisti di Ubs si aspettavano una risposta neutrale del mercato ai conti di Axa, la reazione di Borsa ai numeri della compagnia francese è stata chiaramente negativa e ha segnato uno stop al rally delle ultime sessioni. A Parigi le quotazioni di Axa sono arrivate a perdere quasi tre punti e quasi azzerano il rimbalzo che le ha portate da 27,1 euro a 28,5 in pochi giorni, mentre anche Generali e Unipol a Milano sono sottotono e a Francoforte Allianz è tra le peggiori del DAX 40. Vendite anche sui riassicuratori dopo i risultati di Swiss Re caratterizzati da utili sopra le previsioni ma anche da accantonamenti per possibili passività negli Stati Uniti: le azioni della compagnia svizzera cedono l'1% mentre a Francoforte Munich Re cede quasi il 2%.

Nei primi nove mesi dell'esercizio Axa ha riportato un fatturato in crescita del 2% a 78,8 miliardi di euro sostenuto dall'incremento (+7% su base comparabile) del ramo danni che, tuttavia, è stato leggermente inferiore al consensus (41,8 mld contro 42,1 attesi). Leggermente meglio delle previsioni il ramo vita, positivo l'andamento delle gestioni patrimoniali sia sul fronte della raccolta netta sia su quella dei deflussi. Il gruppo francese ha affermato di essere in linea con l'obiettivo di utili per 7,5 miliardi di euro nell'intero esercizio anche se ha segnalato alcuni fattori di incertezza come le più alte richieste di indennizzo su polizze sanitarie nel Regno Unito, le numerose scadenze di polizze in Italia e le elevate attività legate a catastrofi naturali nel terzo trimestre. Per Deutsche Bank i conti sono stati solidi e per Jefferies sottolinea la Solvency ratio (230% a settembre) in linea con il mercato (231% il consensus).

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