di Andrea Carli
(foto Ansa)
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Gli ultimi in ordine di tempo sono stati i romani. Da mercoledì 15 novembre fino al 7 aprile 2024 potranno accendere gli impianti di riscaldamento, che in altre città come Napoli, Palermo e Cagliari si potranno avviare tra il 22 novembre e l’8 dicembre (salvo ordinanze specifiche da parte dei sindaci). In vista di queste accensioni Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha fornito dieci consigli per risparmiare in bolletta, senza rinunciare al comfort.
La prima raccomandazione è quella di monitorare il proprio consumo, installando ad esempio un contatore di energia in tempo reale.
Eccoli.
Monitorare i consumi energetici attraverso contatori intelligenti è fondamentale per acquisire consapevolezza sulle proprie abitudini di consumo e per individuare tempestivamente eventuali perdite o malfunzionamenti.
Un aiuto può arrivare anche dal Portale dei consumi gestito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), che offre un servizio gratuito, grazie al quale tutti possono conoscere letture e consumi delle proprie utenze.
Un ulteriore motivo per adottare sistemi per monitorare i propri consumi energetici è la presenza di un impianto fotovoltaico installato in casa. Per chi dispone di un impianto fotovoltaico infatti diventa fondamentale sincronizzare produzione e consumo di energia elettrica, sfruttando la domotica, ovvero quei sistemi che consentono di gestire da remoto gli apparecchi di casa, per avviare automaticamente le pompe di calore nel momento di picco di produzione dei pannelli e riscaldare gli ambienti nelle ore centrali della giornata, anche se non si è in casa.
Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro (Dpr 74/2013).
Bastano 19°C per garantire il comfort necessario. Per ogni grado in meno si risparmia fino al 10% sui consumi di combustibile.
Meglio controllare in quale delle 6 zone climatiche d’Italia si vive: il numero di ore massime di accensione varia, per legge, in base alla zona climatica. Accendere l’impianto un’ora in meno al giorno e ridurre di un grado di temperatura, può portare a un risparmio energetico di circa il 15%.
Persiane e tapparelle o anche tende pesanti r iducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Occorre evitare di porre schermature davanti ai termosifoni, come tende o mobili, che ostacolano la diffusione del calore verso l’ambiente. Bene, invece, inserire materiali riflettenti tra muro e termosifone: anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.
Per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciare le finestre aperte troppo a lungo comporta inutili dispersioni di calore.
Affidarsi a un tecnico qualificato e fare valutare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre. È possibile abbattere i consumi fino al 40%.
Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%.
È opportuno sostituire il vecchio impianto con uno a condensazione o a pompa di calore ad alta efficienza e adotta cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici a distanza.
Andrea Carli
Redattore
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