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Volkswagen e Renault, stop al progetto dell’auto elettrica economica

di Alberto Annicchiarico

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Volkswagen e Renault, stop al progetto dell’auto elettrica economica

Volkswagen e Renault, stop al progetto dell’auto elettrica economica

La casa tedesca preferirebbe procedere da sola. Sfuma il sogno di una Airbus dell’automobile europea, a vantaggio della concorrenza cinese

17 maggio 2024
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3' di lettura

Volkswagen ha interrotto i colloqui con Renault per lo sviluppo congiunto di una versione elettrica a prezzi accessibili della Twingo elettrica da 20mila euro, secondo quanto riferito da due fonti a Reuters. Il gruppo tedesco andrà avanti nello sviluppo di un proprio veicolo elettrico (Ev) a prezzi accessibili (la famosa ID.2all, annunciata fin da marzo 2023 ma poi rinviata alla seconda metà della decade in corso). Renault procederà sulla strada della sua citycar a ioni di litio, attesa sul mercato nel 2026.

L’idea di partenza dei colloqui era che la collaborazione avrebbe ridotto i costi, vera e propria montagna da scalare per le case automobilistiche europee di fronte ai prodotti molto più economici realizzati in Cina, circa il 20% per i modelli di uno stesso segmento.

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Le aziende «non sono riuscite a trovare un accordo» dopo diversi mesi di trattative, ha detto una delle fonti. Ampere, la divisione Ev di Renault dedicata alle auto a batteria, che supervisiona il programma Twingo, non ha voluto commentare. Un’altra fonte ha detto che l’accordo era molto vicino, ma che Volkswagen ha abbandonato il tavolo delle trattative e ha deciso di sviluppare un modello in proprio. Perché? Fondamentalmente perché i francesi avebbero voluto costruire la nuova auto in uno dei suoi stabilimenti, mentre Vw sta cercando di utilizzare al massimo della capacità gli impianti in Europa, già frenati dall’andamento del mercato.

Una decisione, da parte del gruppo di Wolfsburg, sarebbe prevista entro poche settimane. Thomas Schäfer, ceo del marchio Volkswagen, ha dichiarato di voler lanciare un Bev a basso prezzo (20-25mila euro) entro il 2027, obiettivo reso pubblico anche dal ceo del gruppo, Oliver Blume.

Renault potrebbe restare aperta anche ad altri partner, ad esempio l’Alleanza con Nissan e Mitsubishi, che però di recente si è molto raffreddata, con i protagonisti sempre più orientati a seguire dei piani di sviluppo indipendenti, a parte il lancio di nuovi modelli in India.

Lo stop alle ipotesi di accordo non potrà fare piacere al ceo del gruppo transalpino, Luca de Meo, che da tempo auspica una maggiore cooperazione tra le case europee, allo scopo di fronteggiare i concorrenti cinesi. Analogamente a quanto avviene per Airbus, che opera in diversi Paesi europei. Un’alleanza Vw-Renault avrebbe potuto costituire il punto di partenza di una Airbus delle auto, ha confermato una delle fonti interpellate da Reuters.

Le case cinesi, che sono ormai le prime produttrici ed esportatrici di veicoli elettrici al mondo (8 milioni di immatricolazioni e quasi 5 di export nel 2023, fonte Iea), stanno premendo sempre più per affermarsi nel mercato europeo (2,3 milioni di cui 813mila ibride plug-in, fonte Acea), facendo pressione sugli operatori storici, da Vw a Stellantis a Renault, affinché taglino i costi e accelerino i tempi di immissione sul mercato di modelli più accessibili. Il prezzo medio delle auto elettriche disponibili in Europa nel 2023 era di oltre 60mila euro contro i 31mila delle vetture disponibili in Cina, secondo Jato Dynamics.

Nei primi quattro mesi del 2024, le case automobilistiche cinesi, in testa MG Motor, seguita da Great Wall, e con numeri più residuali Nio e Xpeng, hanno registrato una crescita significativa in Europa. La loro quota di mercato è aumentata grazie a un programma di forte espansione (anche se negli ultimi mesi ha preso piede il fenomeno dei porti nordeuropei invasi da auto cinesi parcheggiate in attesa di essere vendute, per un calo della domanda di elettriche a favore delle ibride) e alle loro strategie di prezzo aggressive.

Nel complesso, le case cinesi hanno guadagnato una quota stimata al 5% del mercato europeo nelle auto a batteria nel primo trimestre 2024. Che in termini assoluti si traduce in numeri ancora di relativo impatto: circa 16mila veicoli su un totale di 332.999 unità (fonte Acea). Nel 2022 la quota di mercato era solo dell’1,7% e nel 2023 del 2,6%. Con MG a fare la parte del leone. Tuttavia un’auto elettrica su cinque, tra quelle vendute in Europa, è prodotto in Cina, includendo anche i brand occidentali.

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