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La storia d’Italia raccontata con le immagini dell’archivio Barilla

di Maria Teresa Manuelli

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Alberto Tomba nello spot “Viva il Blu” (1995)

Alberto Tomba nello spot “Viva il Blu” (1995)

5 febbraio 2019
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2' di lettura

Barilla mette online il proprio archivio storico con 35mila reperti. Frugando tra le pagine si possono così ritrovare i celebri spot che hanno fatto la storia della comunicazione dell'azienda di Parma: la serie “dove c'è Barilla c'è casa”, con la musica di Vangelis, o il ritorno a casa della bambina dall'impermeabile giallo col gattino infreddolito, ma anche documenti inediti come il backstage dello spot girato da Federico Fellini, con il maestro che dirige, si arrabbia e scherza con il cast. Risalendo al passato, ci sono i caroselli anni Sessanta con Mina, il primo marchio aziendale del 1910, le cartoline firmate dal designer Carboni, il primo pacco di “pasta confezionata” del 1952 (fu una rivoluzione perché prima veniva venduta esclusivamente sfusa).

Oltre a migliaia di fotografie, filmati, oggetti promozionali, confezioni, pubblicazioni e opere bibliografiche che testimoniano il viaggio di un'icona del Made in Italy alimentare e i cambiamenti della società italiana. Una miniera di curiosità e testimonianze, tanto che il Mibac-Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha decretato “di notevole interesse storico” per come dà uno spaccato della cultura, del costume e della società del Paese.

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L’ archivio Barilla è online

10 foto

Primo marchio aziendale (1910)
Prima confezione di pasta (1952)
Palma d’oro per la campagna “Con Barilla è sempre domenica” (1952)
Pasta glutinata alimento che “costruisce” e dà energia (1961)
Prime forme in terracotta dei biscotti Mulino Bianco
Sorpresine Mulino Bianco
Pietro Barilla (1986). Foto Nando Cioffi
Paul Newman nello spot “Natale” (1991)
Placido Domingo nello spot per il mercato spagnolo (1993)
Alberto Tomba nello spot “Viva il Blu” (1995)

Il nuovo sito dell'Archivio Storico è stato presentato a novembre, ma reso accessibile a tutti da fine dicembre. Il progetto è stato voluto fortemente da Pietro Barilla - di cui quest'anno ricorrono i 25 anni dalla scomparsa - con l'obiettivo di conservare e valorizzare la documentazione storica prodotta dall'azienda a partire dalla sua nascita, nel 1877, pochi anni dopo l'unità d'Italia.

Gli oltre 35mila i documenti catalogati ripercorrono la storia, l'attività economica, la strategia comunicativa e pubblicitaria dei marchi iconici Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Pan di Stelle e Voiello. La sezione su grafica e comunicazione pubblicitaria raccoglie oltre 150 manifesti dagli anni Venti del Novecento ad oggi, oggetti promozionali e circa 2.700 filmati pubblicitari per tv e cinema. A partire dal più antico “Le Ali del Nostro Cielo”, dove cucchiai e forchette danzano sulle note della “Gazza Ladra” di Rossini.

Un campo, quello della comunicazione, in cui Barilla è stata pioniera, anche grazie a collaborazioni d'autore con celebri registi, come Federico Fellini, Wim Wenders, David Lynch, Giuseppe Tornatore e Gabriele Salvatores . E alle interpretazioni di personaggi sportivi e del mondo dell'arte e dello spettacolo come Alberto Tomba (nello spot televisivo del 1995 nella serie Viva il Blu), Alex Zanardi, Dario Fo, Mina, Massimo Ranieri e Pierfrancesco Favino (tutti i video sono nella sezione sul canale Youtube di BarillaGroup). La fototeca, con migliaia d'immagini dell'azienda dal 1913 ad oggi, permette di ricostruire il carattere di impresa familiare italiana che ancora oggi caratterizza Barilla: dal fondatore Pietro sino ai fratelli Guido, Luca e Paolo, attualmente ai vertici del gruppo e quarta generazione di questa dinastia del Made in Italy.

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