di Marta Casadei
Collezione P-E 2024.
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La notizia del giorno a casa Geox è senza dubbio lei: Penelope Cruz. Prima ambassador di questo calibro mai ingaggiata dall’azienda di Montebelluna nella sua storia, con tanto di collaborazione a una capsule collection di calzature e capi per la primavera-estate 2024 firmata dall’attrice premio Oscar insieme alla sorella Monica (con cui aveva già all’attivo incursioni nel mondo della moda, da Mango a Loewe). «L’incontro con Penelope Cruz è una parte fondamentale della strategia di sviluppo del brand – spiega Mario Moretti Polegato, presidente e fondatore del gruppo – . L’azienda è nata con l’immagine di una tecnologia che migliora l’uso del prodotto. Ora vogliamo estendere la crescita alla linea donna che assorbe una quota importante delle vendite nel mondo».
Questo ingente investimento marketing è la cartina di tornasole di un percorso di rebranding intrapreso dall’azienda, che ha chiuso il 1°semestre con ricavi a 353,6 milioni di euro, in aumento del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2022 e punta a chiudere l’anno con un +4-6% rispetto all’anno scorso. Percorso iniziato subito dopo la pandemia, che include una serie di scelte strategiche che, dopo stagioni particolarmente positive sul mercato domestico, ora guardano verso altri Paesi: al Regno Unito, con due nuovi negozi a Londra che «stanno andando bene», al Medio Oriente, dove il gruppo ha rinnovato in anticipo il contratto di distribuzione in Emirati e prossimamente a Kuwait e Asia, inclusa l’India. «Apriremo una filiale in India – dice l’ad di Geox Livio Libralesso – per lavorare con il nostro partner locale che ha già 10 negozi ed è molto entusiasta. Scommetteremo anche su Giappone e Corea».
Più difficile la situazione italiana: «Vanno molto bene le vendite nelle città come Milano, Roma e Firenze, che sono da mesi strapiene di turisti – conclude Libralesso –. Mentre nelle città meno turistiche la situazione è più piatta. Aumentare i prezzi? Lo abbiamo fatto nel 2023, dando ai consumatori qualcosa in più anche sul piano dello stile, ma nel 2024 lasceremo i listini invariati».
Marta Casadei
redattore
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