di Lucio Furlani *
Come in azienda possiamo creare eventi di successo
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Mi occupo del design di eventi aziendali da oltre quarant'anni e in quarant'anni ne ho viste di tutti i colori. Uso questo termine, “viste”, perché le cose non basta immaginarle: quando si tratta di persone, di obiettivi, di progetti, le cose bisogna prima pensarle e poi metterle a terra, con tutti i problemi e le opportunità che ne derivano, con tutte le cure - soprattutto - che necessitano. Solo così si possono davvero vedere. Si parte dall'idea, da un abbozzo a mano su un tovagliolo, e poi tutto diventa solido e concreto, il disegno si fa tratto, il tratto si fa struttura, architettura, suono.
Vedere tutto questo negli eventi più disparati mi ha dato modo di raccogliere dati oggettivi sulla base dei quali prevedere i comportamenti delle persone: ogni evento diventa una collezione di proposte non casuali ma innovative, capaci di spingersi oltre il già visto per proporre un orizzonte nuovo di incontro. Un incontro che non deve e non può essere sterile, soprattutto oggi: organizzare un incontro, un evento, invitare una o più persone a spendere il proprio tempo per un determinato obiettivo è una call to action potentissima, che non si può sprecare.
Gli ultimi anni hanno ulteriormente amplificato il potere degli eventi: con il distanziamento dovuto al Covid, abbiamo sentito la mancanza di qualcosa di essenziale per le persone, come l'incontro comunitario e in presenza, che è stato solo parzialmente rimpiazzato dagli incontri digitali. Anche quest'esperienza ci ha offerto nuovi elementi di attenzione sulla base dei quali immaginare e progettare eventi sempre più mirati, coinvolgenti, attenti ai bisogni umani. Non abbiamo smesso di fare eventi digitali (anzi, sarebbe assurdo non sfruttarne i lati estremamente positivi dal punto di vista economico e di time saving) ma abbiamo iniziato a immaginare spazi di interazione (non per forza solo digital) sempre più ampi.
Non abbiamo smesso neppure di progettare eventi live ambiziosi, facendo tesoro delle emozioni e delle necessità emerse negli ultimi anni. Sostenibilità, attenzione alla persona, inclusione, engagement e personalizzazione sono solamente alcuni degli elementi che inseriamo in ogni evento (dall'abbozzo alla realizzazione). E non è un fattore economico, non è che se si fa così si spende di più. Se si fa così, ci si risparmia la realizzazione di un evento inefficace e poco coinvolgente, dovunque lo si faccia.
Insiemi di dettagli, intarsi di suoni e di attori, di stimoli e artifizi: siamo designer di emozioni e le emozioni mutano il nostro modo di vedere le cose, di percepirle.
Creiamo - a nostra volta - visioni, ci rendiamo autori di storie tutte da vivere, tutte da sperimentare.
*Partner e Creative Director Newton Spa
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