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Radicali: chi è il neo segretario Matteo Hallissey, il più giovane alla guida di un partito

di Riccardo Ferrazza

L'appello dei Radicali per revocare onorificenza a Peskov: "Si dà per meriti non per crimini"

Eletto al termine del XXII congresso. Bolognese, 20 anni: «Raccogliamo con entusiasmo un’eredità politica e storica di cui sentiamo tutto il peso»

29 gennaio 2024
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2' di lettura

Ha 20 anni ed è il più giovane segretario di partito di sempre: Matteo Hallissey è stato eletto alla guida di una delle componenti della galassia radicale al termine del XXII congresso. Un’assise che a dicembre era stata rinviata per alcune irregolarità scoperte e denunciate tra le nuove iscrizioni. Giovanissimi, soprattutto per i livelli della politica italiana, anche gli altri vertici appena eletti: la presidente Patrizia De Grazia ha 25 anni, il tesoriere Filippo Blengino 23.

Occhi al presente, sguardo al futuro

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«Raccogliamo con entusiasmo un’eredità politica e storica di cui sentiamo tutto il peso - ha dichiarato Hallissey subito dopo la proclamazione - fatta di battaglie storiche che vanno dall’antiproibizionismo alla riforma del carcere, dalla difesa delle nuove marginalità sociali alla lotta sempre al fianco del popolo ucraino e di tutti gli oppressi». E, assicura, delineando la rotta che intende seguire, «intendiamo portarle avanti con convinzione e passione, con gli occhi al presente e lo sguardo rivolto al futuro. Un futuro che tenga al centro il rilancio del processo di integrazione europea per costruire gli Stati Uniti d’Europa e un rinnovato impegno sui temi strategici per le grandi questioni sociali della nostra epoca come ambiente, energia, democrazie digitali, ecologia e lotta al cambiamento climatico, politiche energetiche e utilizzo del digitale per rivitalizzare la democrazia».

L’impegno radicale

Bolognese, classe 2003, madre romana e padre inglese (ecco spiegato il cognome), ha frequentato il liceo scientifico “Niccolò Copernico” del capoluogo emiliano ed è iscritto al secondo anno della facoltà di Scienze politiche. A 14 anni comincia a seguire con attenzione la politica, poi si avvicina al mondo radicale e alle battaglie identitarie come quella sull’eutanasia legale portata avanti da un esponente radicale storico come Marco Cappato. Da osservatore all’impegno diretto con i banchetti per la raccolta firme nella sua città natale. L’anno scorso aveva tentato l’elezione a segretario dei Radicali italiani. «Non ci sono riuscito per una manciata di voti» racconta. Intanto si era iscritto a +Europa con ingresso nella segretaria. Ruolo dal quale si è dimesso (pur mantendendo la tessera) in vista del congresso dello scorso fine settimana.

Pannella e Cicciomessere

Figure politiche di riferimento? «Sicuramente Marco Pannella ma anche Roberto Cicciomessere, storico radicale morto da pochi mesi ma una personalità fondamentale, un maestro della nonviolenza che anche da anziano restava sempre il più giovane di tutti. Ho avuto modo di conoscerlo negli ultimi anni se non mesi della sua vita e mi ha insegnato molto».

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