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Auto, ok del Consiglio Ue al Regolamento Euro 7: tempi più lunghi

Lotta alle emissioni, per Sos Planet l'Europa deve fare di più

La novità di maggior rilievo, concordata dopo una lunga trattativa, riguarda l’estensione del periodo entro il quale le nuove disposizioni saranno applicate

25 settembre 2023
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3' di lettura

Il Consiglio dell’Unione europea Competitività, riunito a Bruxelles, ha adottato la propria posizione negoziale (elaborata dalla Spagna, presidente di turno dell'Ue) sulla proposta di Regolamento Euro 7.

Il nuovo Regolamento tratta dell’omologazione dei veicoli a motore e dei motori, nonché dei sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli, per quanto riguarda le loro emissioni e la durata delle batterie.

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La normativa, che per la prima volta copre auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico, mira a stabilire norme più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici derivanti dal trasporto stradale.

La proposta suggerita dalla Spagna e supportata dall’Italia è stata votata a larga maggioranza dagli altri Paesi Ue, con una minoranza costituita da Germania, Austria, Lussemburgo e Danimarca, Paesi Bassi, astenuti.

Tempi più lunghi per l’entrata in vigore

Tutti gli altri governi si sono espressi a favore. La novità di maggior rilievo, concordata dopo una lunga trattativa, riguarda l’estensione del periodo entro il quale le nuove disposizioni saranno applicate: da 24 mesi dopo l'entrata in vigore del regolamento per le auto e i furgoni si è passati a 30 mesi per i nuovi modelli e a 42 mesi per le nuove immatricolazioni di modelli esistenti già omologati. Per i veicoli commerciali pesanti si prevedono 48 mesi per i nuovi modelli e 60 mesi per i veicoli nuovi. Per auto e furgoni la proposta iniziale della Commissione indicava rispettivamente metà 2025, per i veicoli pesanti metà 2027, periodi più stretti.

Per auto e furgoni realizzati da piccoli costruttori le norme Euro 7 si applicherebbero dal primo luglio 2030, per i veicoli pesanti sempre realizzati da piccoli costruttori dal primo luglio 2031.

Urso (Mimit): bene Ue su Euro 7, ha prevalso la ragione

“Il fronte della responsabilità sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue. Il testo approvato oggi profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall'Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia”.

A dirlo è il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Consiglio Competitività in corso a Bruxelles. Il nuovo testo, ha spiegato riferendosi all'approvazione della nuova proposta di Regolamento Euro 7, “rispecchia nella sostanza le richiesta del ’fronte della responsabilità’ coordinato da Repubblica Ceca, insieme con Italia e Francia, che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio, cambiando per la prima volta gli assetti sulla transizione ecologica”.

Acea: “Bene l’accordo sugli standard Euro 7”

L’accordo dei ministri sugli standard Euro7 “è un passo nella giusta direzione, ma la pressione dei costi resta alta”. L’Associazione europea costruttori di automobili (Acea) esprime la sua soddisfazione dopo l’ok del Consiglio Ue Competitività. “La posizione degli Stati membri rappresenta un miglioramento rispetto alla proposta Euro 7 della Commissione europea - spiega la direttrice di Acea, Sigrid de Vries - tuttavia, rispetto a quanto in vigore oggi, la norma richiederà ingenti investimenti aggiuntivi da parte del nostro settore in un momento in cui sta investendo tutte le sue risorse nella decarbonizzazione”. “Chiediamo ora agli Stati membri, al Parlamento europeo e alla Commissione di lavorare per un regolamento Euro 7 che ci consentirà di concentrarci su questi duplici obiettivi mantenendo i veicoli accessibili e il nostro settore competitivo”, ha concluso de Vries.

Limiti di emissione inferiori rispetto a Euro 6

Più in dettaglio, il Regolamento Euro 7 prevede l’utilizzo di tecnologie avanzate e strumenti di monitoraggio delle emissioni, ma mantiene le condizioni di prova e i limiti di emissione esistenti (come stabiliti nella normativa Euro 6 in vigore dal 2014) per i veicoli M1 e N1 (autovetture private e furgoni), per i veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e per i veicoli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti).

I limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono leggermente adattate rispetto a Euro 6/VI, in linea con una frenata nell'attuazione degli obiettivi climatici relativi a certi settori industriali.

Poi il testo varato dal Consiglio Ue rafforza l’allineamento dei limiti relativi alle emissioni di particelle dei freni e al tasso di abrasione dei pneumatici con gli standard internazionali adottati dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite e tiene conto dell'obiettivo di zero emissioni di Co2 per il 2030 recentemente proposto per gli autobus urbani. Stabilisce inoltre scadenze chiare per l’adozione di atti di esecuzione (da parte della Commissione Ue) per fornire agli operatori economici chiarezza e certezza giuridica.

L'orientamento generale concordato oggi formalizza la posizione negoziale del Consiglio, e conferisce alla sua presidenza un mandato per i negoziati con il Parlamento europeo, che avranno inizio non appena il Parlamento avrà adottato la sua posizione positiva in merito al Regolamento Euro 7.


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