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Pfizergate, la Procura europea indaga su Ursula von der Leyen per gli sms spariti

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Epa

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Le indagini partite da una denuncia di un esponente no vax sostenute da Ungheria e Polonia per l’acquisto di grandi quantità di vaccini durante il Covid

2 aprile 2024
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4' di lettura

La Procura europea (European Public Prosecutor’s Office, o Eppo) sta indagando su accuse di presunti illeciti penali in relazione ai negoziati sui vaccini tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, ha riferito un portavoce della procura di Liegi, come riportato dal sito Politico.Eu.

Negli ultimi mesi gli investigatori della Procura europea hanno preso il posto della procura belga che indagava su von der Leyen per «interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di Sms, corruzione e conflitto di interessi». Mentre i pubblici ministeri dell’Eppo stanno indagando su presunti reati, nessuno è stato ancora accusato in relazione al caso.

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L’indagine era stata originariamente aperta dalle autorità giudiziarie belghe nella città di Liegi all’inizio del 2023 dopo una denuncia presentata dal lobbista locale Frédéric Baldan. In seguito si sono uniti nella denuncia i governi ungherese e polacco, anche se quest’ultimo è in procinto di ritirare la sua denuncia dopo la vittoria elettorale di un governo filo-Ue guidato da Donald Tusk, ha riferito a Politico un portavoce del governo polacco.

La denuncia di Baldan era incentrata su un presunto scambio di messaggi di testo tra von der Leyen e il capo della Pfizer Albert Bourla nel periodo precedente al più grande accordo sui vaccini dell’UE al culmine della pandemia di Covid-19, in una vicenda soprannominata “Pfizergate”.

Il New York Times, che per primo aveva rivelato la vicenda, ha avviato a sua volta una causa parallela contro la Commissione dopo che questa si era rifiutata di rivelare il contenuto dei messaggi in seguito ad una richiesta di accesso ai documenti. La notizia che la Procura europea sta ora indagando sul caso rischia di sottoporre a ulteriore esame il ruolo del presidente della Commissione nel mega accordo sui vaccini, che aveva un valore stimato di oltre 20 miliardi di euro. L’Eppo conduce indagini paneuropee sui crimini finanziari e, in teoria, potrebbe sequestrare telefoni e altro materiale rilevante dagli uffici della Commissione o in altri Paesi europei come la Germania, Paese natale di von der Leyen.

Lo sviluppo arriva in un momento delicato per la presidente della Commissione, a pochi mesi dalle elezioni europee, nelle quali si è candidata per un secondo mandato alla guida del Berlaymont.

La Commissione finora si è rifiutata di rivelare il contenuto degli Sms e nemmeno di confermarne l’esistenza. L’accordo, negoziato al culmine della pandemia nel 2021, quando non si trovavano vaccini disponibili, era stato visto all’inizio come una vittoria per von der Leyen e per i cittadini europei. Ma l’enorme quantità di vaccini acquistati da allora ha sollevato perplessità, con Politico che ha rivelato alla fine dello scorso anno che c’erano almeno 4 miliardi di euro di dosi non utilizzate. Da allora il maxi contratto per la fornitura di vaccini con Pfizer è stato rinegoziato.

Alcuni oppositori politici hanno cercato di fare pressione sulla Commissione affinché discutesse il caso, ma von der Leyen finora ha evitato di affrontarlo. In risposta ad una domanda diretta postale da Politico sugli Sms mancanti, von der Leyen ha detto: «È stato detto e scambiato tutto il necessario a riguardo. E aspetteremo i risultati».

Nel 2022, l’Eppo ha annunciato che stava esaminando più in generale l’approvvigionamento di vaccini da parte dell’Ue, ma questa è la prima volta che l’ufficio è stato collegato esplicitamente al Pfizergate.Il caso ora esaminato dalla Procura europea riunisce diversi aspetti legali, politici e finanziari e si interseca con le cause legali che il colosso farmaceutico Pfizer ha a sua volta intentato contro Ungheria e Polonia.

Questo l’antefatto. Nel 2023, Baldan, un lobbista belga di 36 anni con legami con il gruppo no vax Bon Sens, ha presentato una denuncia in Belgio in relazione al ruolo avuto da von der Leyen nelle trattative sui vaccini con Pfizer per quelli che sostiene fossero atti di «interferenza in funzioni pubbliche, distruzione di Sms, corruzione e conflitto di interessi», secondo le informazioni fornite dal suo avvocato.

L’aggiunta di alcuni governi europei alla sua denuncia aggiunge peso a quella che altrimenti sarebbe stata vista come una crociata personale. Anche l’Ungheria, guidata da Viktor Orbán, fermo oppositore di von der Leyen, ha presentato in seguito una denuncia in relazione al presunto ruolo del presidente della Commissione nelle trattative sui vaccini con Pfizer. La Polonia, a sua volta, ha presentato la propria denuncia lo scorso novembre. Tuttavia, dopo l’elezione di Tusk a dicembre, «il nuovo governo sta lavorando per ritirare la Polonia da questo procedimento», ha detto un portavoce del governo polacco.

Sia l’Ungheria che la Polonia sono state citate in giudizio da Pfizer per mancati pagamenti per le dosi di vaccino dopo aver interrotto le consegne, citando l’eccesso di offerta e la tensione finanziaria della guerra in Ucraina.Un funzionario della Commissione europea ha affermato che la Commissione non era a conoscenza di possibili procedimenti se non attraverso articoli di stampa. Il governo ungherese non ha risposto a una richiesta di commento. Pfizer e la Procura europea hanno rifiutato di commentare le rivelazioni riportate da Politico.

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