Pensioni, ecco come funzionerà il riscatto fino a 5 anni dei “vuoti contributivi"
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Resta Quota 103, anche per il 2024, ma con una finestra per l’uscita che varia tra pubblico e privato. Non cambierebbero i requisiti di 62 anni di età e 41 di contributi ma, una volta raggiunti, i dipendenti privati dovrebbero aspettare 6 mesi per l’assegno e i pubblici 9 mesi. Lo si legge nell’ultima bozza della manovra, mentre la premier Giorgia Meloni dal vertice Ue a Bruxelles afferma che la manovra è «in dirittura d’arrivo», ma «vi sconsiglio di rincorrere le bozze, perché di bozze ce ne sono tante».
Per chi è interamente nel sistema contributivo e quindi non ha contributi previdenziali versati prima del 1996 l’anticipo della pensione di tre anni rispetto all’età di vecchiaia (a 64 invece che a 67) sarà possibile solo se si è maturato un importo di pensione di almeno 3 volte l’assegno sociale (stabilito per il medesimo anno) se si è uomini, 2,8 se si è madri di un figlio e 2,6 se si è madri di due o più figli. Lo prevede la nuova bozza della manovra, in vista del varo del testo definitivo.
Il trattamento di pensione anticipata è riconosciuto per un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo per le mensilità di anticipo del pensionamento rispetto all’età di vecchiaia. É prevista una finestra di tre mesi.
Torna la norma sull’adeguamento della speranza di vita che anticipa al 31 dicembre 2024, due anni prima del precedente termine fissato al 31 dicembre 2026, il periodo nel quale non sono previsti adeguamenti alla speranza di vita in relazione all’uscita anticipata pensionistica. Lo si legge nell’ultima bozza della legge di bilancio. La norma era presente in una prima versione del testo ed era stata poi eliminata, per ritornare nell’ultima.
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