Cittadinanzattiva, con disponibilità di tutti i vaccini anti Covid si può combattere anche l’esitazione a immunizzarsi
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La multinazionale biofarmaceutica anglo-svedese AstraZeneca ha iniziato il ritiro a livello mondiale del suo vaccino contro il Covid-19 a causa di “un’eccedenza di vaccini aggiornati disponibili” che prendono di mira nuove varianti del virus. Lo riportano alcuni media internazionali fra cui il Guardian. L’ annuncio segue la recente decisione della società farmaceutica di marzo 2024 di ritirare volontariamente l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione Europea, ovvero l’approvazione alla commercializzazione di un medicinale negli Stati membri. Il 7 maggio l’Agenzia europea per i medicinali ha emesso un avviso secondo cui il vaccino non è più autorizzato all’uso.
AstraZeneca - riporta ancora il giornale britannico - ha affermato che la decisione è stata presa perché ora è disponibile una varietà di vaccini più recenti che sono stati adattati per colpire le varianti di Covid-19. Ciò aveva portato a un calo della domanda del vaccino AstraZeneca, che non viene più prodotto né fornito. L’azienda sottolinea poi come “i nostri sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente considerati come una componente fondamentale per porre fine alla pandemia globale”.
Il Guardian ricorda infine come, sebbene il vaccino sia risultato complessivamente sicuro ed efficace, comportava il rischio di un effetto collaterale raro ma grave, noto come trombosi con trombocitopenia o TTS. La rara sindrome si è verificata in circa due o tre persone su 100mila vaccinate con il vaccino Vaxzevria.
L’azienda anglo-svedese a fine aprile 2024 aveva ammesso per la prima volta in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come raro effetto collaterale. L’ammissione potrebbe aprire la strada a risarcimenti multimilionari, secondo i media britannici.
Su questo fronte, nei giorni scorsi un primo nucleo di 12 delle 51 famiglie che avevano citato in giudizio a Londra il colosso farmaceutico anglo-svedese nell’ambito di una class action potenzialmente milionaria relativa ai danni collaterali - talora mortali - imputati al vaccino anti Covid prodotto dall’azienda ha annunciato di aver rinunciato a portare avanti la richiesta di risarcimento danni dinanzi all’Alta Corte della capitale britannica.
Come riferisce il Daily Telegraph la decisione è stata presa a fronte della prospettiva concreta di vedersi respinti i ricorsi e di dover sostenere pesanti costi legali. I familiari tiratisi indietro hanno difeso le loro ragioni, negando categoricamente di poter essere bollati come “teorici della cospirazione” e dicendosi amareggiati di aver dovuto rinunciare a causa dei “cavilli tecnici” con cui tanto l’azienda quanto il governo si sarebbero fatti scudo. Non senza insistere sia sulla legittimità della battaglia giudiziaria che altri stanno continuando a portare avanti - nel Regno Unito come in altri Paesi - sia sulla richiesta di trasparenza.
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