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Crociere: in calo i passeggeri nei porti liguri, Civitavecchia stabile

di Raoul de Forcade

Riparte Mondo Crociera, format tv per gli amanti delle crociere

Il porto di Roma a 3,33 milioni di crocieristi. Genova e Savona scendono a doppia cifra. Giù anche La Spezia, mentre risale (piano) Venezia

19 febbraio 2024
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4' di lettura

Si profila un 2024 con luci e ombre per i porti italiani, per quanto riguarda il traffico crocieristico. Se, infatti, in generale, la movimentazione dei passeggeri e gli approdi di navi cruise sulle banchine tricolore aumenteranno, seppur di poco, rispetto al 2022, alcuni scali di rilievo subiranno cali a due cifre, tra questi Genova e Savona.

È quanto emerge dall’analisi sui flussi nei singoli porti messa a punto dalla società Risposte Turismo nel suo Speciale Crociere 2024. Quest’anno sono previsti, in Italia, 13,8 milioni di passeggeri accolti (un piccolo +0,1% sul 2023) e oltre 5.200 toccate in banchina delle navi cruise (+6%) in 60 porti italiani (nel 2022 erano 61).

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Aumenti di traffico e contrazioni

Ma se si guardano i singoli scali emerge un quadro più variegato della situazione. Alcuni porti, infatti, si legge nel report, dovrebbero raggiungere un aumento di traffico, come Civitavecchia (+0,5% passeggeri sul 2023), Napoli (+3%) e Palermo (+6,4%). Per altri la situazione appare meno rosea.

Per il 2024, dunque, il porto di Roma continua a posizionarsi al vertice della classifica italiana con 3,33 milioni di passeggeri, registrando una sostanziale stabilità rispetto al 2023 e un aumento delle toccate di navi dell’8,2% (a 875).

Nel Mediterraneo, peraltro, Civitavecchia è da anni al secondo posto, nella top 20 degli scali, dopo Barcellona. Quest’ultimo, nel 2023, ha totalizzato 3,56 milioni di passeggeri contro i 3,31 dello scalo italiano l’anno scorso. Anche il 2024, quindi, prevedibilmente vedrà al primo posto il porto spagnolo.

Il sorpasso di Napoli

Tornando alla classifica italiana, in seconda posizione si trova Napoli che raggiungerà, secondo il report, 1,7 milioni di passeggeri (nel 2023 sono stati 1,65 milioni), pari a una crescita del 3%; mentre le toccate nave saliranno del 3,4% (a 461). Genova, che nel 2023 era dietro Civitavecchia, perderà una posizione nel 2024 scendendo al terzo posto con -11,7% quanto a passeggeri (a 1,5 milioni) e -10,3% di toccate nave (a 305).

Seguono, al quarto posto, Palermo, che nel 2024 dovrebbe superare, per la prima volta, il milione di passeggeri (+6,4%) con 245 toccate; e Livorno che segnerà +25,4% di crocieristi movimentati (a 800mila) e +30,4% di toccate nave (a 377). In termini assoluti, le variazioni più consistenti dovrebbero essere registrate in tre scali: uno è appunto Livorno e gli altri Cagliari e Messina, rispettivamente +160mila, +150mila e +125mila movimenti passeggeri.

Scali liguri col segno meno

I tre principali porti liguri, invece, tutti presenti nella top ten del 2024 (Savona al sesto e La Spezia al settimo posto), saranno accomunati quest’anno, secondo il report, da una riduzione di traffico (sia passeggeri che di toccate) che potrebbe portare il totale regionale a scendere di poco sotto la soglia dei 3 milioni.

Di Genova si è già detto, ma per quanto riguarda Savona, i passeggeri movimentati dovrebbero avere un calo del -18,8% (a 700mila) e le toccate segnare -16,5% (a 142). La Spezia totalizzerà -8,5% di crocieristi (a 650mila) e -7,1% di toccate nave (a 170).

Riguardo ai segni meno degli scali liguri, pesano sulla situazione, secondo esperti del settore, i riposizionamenti delle flotte messi a punto dalle compagnie dopo la ripresa post Covid nel 2021 e 2022.

Su Savona, poi, nel 2024 attraccheranno due navi in meno di Costa Crociere: Costa Firenze, che l’anno scorso toccava la città in primavera e in autunno ed è passata alla capogruppo Carnival e riposizionata, e Costa Fortuna, che nel 2023 faceva crociere da 14 giorni da Savona e nel 2024 si muoverà da Atene in Turchia e Grecia.

«La coincidenza del previsto calo di traffico nei tre porti liguri - afferma Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo - non può certamente essere letta a livello regionale. La Liguria è sempre stata, e resta, una destinazione leader nella croceristica, non sono italiana ma del Mediterraneo, sia per il volume totale di traffico, sia per i diversi porti che, accogliendolo, rappresentano delle alternative di scalo per le compagnie di crociera».

Molto spesso, aggiunge di Cesare, «le differenze, di anno in anno, sono legate più a ragioni congiunturali che strutturali, come ad esempio alcuni lavori in corso nei porti di Genova e La Spezia. Bisogna anche sottolineare che il 2024 rappresenterà, comunque, per questi scali, il secondo miglior anno di sempre».

Il ritorno di Venezia

In tutto, in Italia, saranno 16 i porti che, nel 2024, accoglieranno più di 100mila passeggeri, con Brindisi a sfiorare quest’anno tale soglia. Tra questi c’è anche Venezia che, dopo l’addio alle navi cruise nel bacino di San Marco - con il record di 1,8 milioni di passeggeri movimentati nel 2013 - sta operando come porto “diffuso”, sbarcando i passeggeri a Marghera, Fusina e Chioggia. L’Autorità di sistema portuale e il Venezia terminal passeggeri stimano in 540mila i crocieristi che saranno movimentati nel 2024 (+9%).

Quanto ai prezzi delle crociere, nel 2023 si è registrato un rialzo, segno della ripresa della domanda da parte dei potenziali passeggeri, avvenuta in grande stile l’anno scorso dopo che i due precedenti avevano registrato una risalita non proprio immediata post pandemia del 2020.

La dinamica dei prezzi

«Come per altri comparti ricettivi - chiarisce di Cesare - i prezzi nella croceristica seguono le dinamiche legate alla domanda in relazione all’offerta. Dopo un 2022 caratterizzato da interventi al ribasso sui prezzi, per stimolare il ritorno della domanda, il 2023 ha consentito alle compagnie di tornare a livelli più alti delle tariffe, per via di una domanda che è tornata a essere consistente».

Per il 2024, conclude di Cesare, «con un deployment e, dunque, un’offerta complessiva in termini di posti letto, nel Mediterraneo, che non dovrebbe cambiare, e una domanda che resta rilevante edù ha margini di sviluppo, le tariffe potrebbero crescere; ma senz’altro le compagnie continueranno a utilizzare con molta attenzione la leva di prezzo, che rappresenta, insieme ad altre leve, uno dei grandi vantaggi competitivi per questo prodotto».

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