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Richiedenti asilo, nuova misura: 5mila euro per evitare il trattenimento

di Nicoletta Cottone

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È una garanzia finanziaria a carico dello straniero durante la procedura per l’accertamento del diritto di accedere al territorio dello Stato

22 settembre 2023
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1' di lettura

Una garanzia finanziaria di quasi 5mila euro dovrà essere versata dal richiedente asilo che non vuole essere trattenuto in un Centro fino all’esito dell’esame del suo ricorso contro il rigetto della domanda. La prevede un decreto del ministero dell’Interno pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 settembre 2023 n. 221 che fissa a 4.938 euro l’importo che deve garantire allo straniero, per il periodo massimo di trattenimento (4 settimane), la disponibilità di un alloggio adeguato, sul territorio nazionale; della somma occorrente al rimpatrio; dei mezzi di sussistenza minimi necessari, a persona. L’aggiornamento dell’importo sarà a cadenza biennale, di seguito alla definizione del costo medio del rimpatrio. Una nuova mossa nel tentativo di fermare le partenze illegali.

A chi si applica la disposizione

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La disposizione si applica a chi è nelle condizioni di essere trattenuto durante lo svolgimento della procedura alla frontiera e proviene da un Paese sicuro non Ue, Allo straniero, si legge, «è dato immediato avviso della facoltà, alternativa al trattenimento, di prestazione della garanzia finanziaria».

Garanzia finanziaria mediante fideiussione

Una complicazione ulteriore è il fatto che il decreto prevede che ci sia una garanzia finanziaria prestata in unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa. É individuale e non può essere versata da terzi.

Entro il termine di rilevamento delle impronte digitali

La garanzia finanziaria deve essere prestata entro il termine in cui sono effettuate le operazioni di rilevamento fotodattiloscopico e segnaletico. Se lo straniero si allontana indebitamente, il prefetto del luogo nel quale è stata prestata la garanzia finanziaria procede all’escussione della somma. Le somme derivanti dall’escussione sono destinate all’entrata del bilancio dello Stato.

 

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