di Enrico Miele e Chiara Di Michele
La Borsa, gli indici del 9 gennaio 2024
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - A Piazza Affari si interrompe di colpo il rally dei bancari, che in parte aveva caratterizzato le prime sedute del 2024, con il Ftse Mib che chiude una giornata fiacca con un passivo finale dello 0,5%. Fa peggio solo la Borsa di Madrid (-1,5%) dove è esploso il caso Grifols (-25%), il cui debito è stato messo sotto accusa dall’hedge fund Gotham City. Ma nel complesso terminano in rosso tutti i principali listini europei, alle prese con i dubbi sui tempi di un eventuale allentamento della stretta monetaria da parte di Fed e Bce, in attesa dei prossimi dati sull’inflazione Usa, mentre Tokyo sulla spinta dell’high-tech è sui massimi degli ultimi 34 anni. La prudenza arriva con le dichiarazioni di diversi membri delle banche centrali, che proseguono la serie di prese di posizione tendenti a ridimensionare le attese di tagli dei tassi.
Milano è in rosso con il FTSE MIB, in calo Parigi (CAC 40) mentre Gabriel Attal è stato nominato primo ministro in Francia, dopo le dimissioni della premier Elisabeth Borne e Francoforte (DAX 30) è poco mossa dopo il dato sulla produzione industriale tedesca (-0,7% in novembre, contro il dato invariato atteso). In calo anche Madrid (IBEX 35), Londra (Ftse 100) e Amsterdam (AEX).
Al di là dei pochi dati in calendario (in Italia quello sul tasso di disoccupazione di novembre, scesa al 7,5%, mentre in Europa è calata al 6,4%), l'attenzione degli investitori è rivolta ai numeri sull'inflazione previsti per la settimana, tra cui l'indice dei prezzi al consumo di dicembre giovedì negli Stati Uniti e l'indice dei prezzi alla produzione venerdì, giorno in cui, tra le altre cose, inizierà la stagione delle trimestrali americane. I numeri sono importanti anche e soprattutto in chiave banche centrali.
Contrastata Wall Street, con il rendimento del titolo del Tesoro decennale di nuovo sopra il 4% e il generale rialzo di tutti i rendimenti. Il Dow Jones perde lo 0,42%% a 37.525,10 punti, il Nasdaq avanza del 0,09% a 14.857,71 punti mentre lo S&P 500 lascia lo 0,15% a 4.756,45 punti.Boeing è ancora debole, dopo che le compagnie aeree United Airlines e Alaska Airlines hanno annunciato di aver trovato componenti mal fissati durante i controlli dei loro Boeing 737 MAX 9, i jet messi a terra dopo l'incidente avvenuto venerdì.
Per quanto riguarda i titoli a maggiore capitalizzazione a Milano brilla Pirelli (+4,3%) con gli analisti che promuovono la mossa di rafforzamento da parte di Marco Tronchetti Provera. Seduta positiva anche per il lusso di Moncler (+1,3%). Sul fronte opposto vendite a pioggia sulle banche, da Banco Bpm (-4,9%) a Bper (-3,8%), passando per Mps (-3,3%). Male anche St (-1,4%) che risente delle deboli stime del colosso Samsung
Sul valutario, il biglietto verde è poco mosso con l'euro che si mantiene sotto quota 1,10, in un mercato che aspetta indicazioni dall'inflazione americana in arrivo giovedì per capire quale potrà essere la traiettoria delle banche centrali nei prossimi mesi. Intanto, sul mercato delle criptovalute, il Bitcoin mantiene le posizioni vicino ai massimi dall'aprile 2022, con la crescente attesa per il via libera della Sec del primo cripto Etf a Wall Street.
Petrolio in netto rialzo, dopo che la settimana è iniziata con pesanti vendite sul settore energetico. «Il greggio ha risentito degli inattesi tagli ai prezzi di febbraio annunciati dall’Arabia Saudita - ricordano gli analisti di Mps - mentre il gas Ttf ha risentito del fatto che l’ondata di freddo in Europa è prevista essere temporanea, con le scorte attuali e le importazioni di Ggn oltre la media stagionale».
Si muove in calo lo spread tra BTp e Bund, ben al di sotto della soglia dei 170 punti e inverte la tendenza rispetto alla mattinata. In rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark che si attesta a quota 3,83%, dal 3,80% del riferimento della vigilia.
Intanto i Governi tornano a finanziarsi sui mercati. Il Tesoro italiano ha terminato il collocamento di due BTp sindacati, un settennale con scadenza nel febbraio 2031 e la riapertura di un trentennale con scadenza ad ottobre 2053. Negli Usa questa sera parte la tornata di aste che in questa settimana vedrà il collocamento di titoli a 3-10-30 anni per un ammontare complessivo di 110 miliardi di dollari.
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Enrico Miele
Redattore Radiocor
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