di Redazione Real Estate
Famiglie sotto sforzo: + 6% l’impegno economico richiesto per la casa
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I dati arrivano dall’Ufficio studi di Idealista, e confermano il trend di aumenti degli ultimi anni. Mettendo a confronto i tassi di sforzo per il primo trimestre del 2019 e del 2023, il portale immobiliare segnala come la percentuale di reddito familiare necessaria per pagare l’acquisto o l’affitto di una casa sia aumentata in quasi tutti i capoluoghi italiani. Per l’affitto il tasso cresce di 6,5 punti, passando dal 20,9% al 27,4%, mentre per le compravendite lo scostamento dovuto all’aumento dei tassi è di 5,8 punti, dal 14,1% al 19,9 per cento.
Vicenza si aggiudica il titolo di Provincia con l’aumento maggiore. Negli ultimi quattro anni, la percentuale di reddito che le famiglie vicentine devono destinare all’affitto della casa è cresciuta del 16,3%. Seguono Venezia (+10,1 punti), Padova (9,7), Brescia (9,1), tutte ampiamente sopra la media nazionale del 6,5 per cento. Valore superato anche da Roma (8,7), Como (8,7), Napoli (8,3), Monza (7,2) e Milano (6,6).
Ad essere in controtendenza, con una riduzione dello sforzo rispetto al 2019, sono dieci città, con Vercelli capofila - in contrazione di 4 punti percentuali -, seguita da Matera con il 3,3% e Vibo Valentia (-2%). Cali inferiori ai due punti percentuali nel resto dei centri, mentre a Enna e Catanzaro lo sforzo è rimasto lo stesso di quattro anni fa.
Milano e Venezia sono le città dove il tasso stimato per l’affitto di una casa con due camere è più alto: pari al 41,7% del reddito familiare. Seguono Napoli e Roma, rispettivamente con il 37,8% e il 35,2%, quindi Como (34,6%) e Vicenza (33,9%). Al contrario, le città meno onerose per le tasche degli utenti sarebbero Vercelli (10,2%) e Vibo Valentia (11,4%).
Sul versante degli acquisti, lo sforzo economico richiesto dalle famiglie è aumentato praticamente ovunque, eccezion fatta per Cosenza (-0,4%) e Ragusa (-0,2%) che hanno registrato una diminuzione.
Milano si conferma regina degli aumenti immobiliari: nel terzo trimestre del 2019 era sufficiente stanziare il 23% di reddito per il pagamento della rata del mutuo, mentre nel terzo trimestre del 2023 tale percentuale è salita al 39,7%, complessivamente 16,7 punti percentuali in più. Seguono Rimini (+15,7), Venezia (+12,8), Trieste (+12,7), Trento (+11,9), Monza (+11,7), Bologna (11,4%). Sempre con aumenti sopra il 10%, troviamo Treviso (10,6 punti percentuali), Verona (10,2 punti), Napoli (10) e Pescara (10).
Nel caso dell’acquisto, a chiedere il maggiore sforzo per pagare la rata del mutuo è Bolzano, con il 41,7% dello stipendio familiare. Seguono Venezia (40,4%), Milano (39,6%) e Rimini (36,1%). In tutti gli altri capoluoghi lo sforzo rimane al di sotto di un terzo del reddito netto mensile. Tra i centri più importanti Napoli (31,5 punti) e Roma (29,6). Al contrario, in capoluoghi di minori dimensioni come Alessandria, Biella, Caltanissetta, Catanzaro, Cosenza, Enna, Ragusa e Vibo Valentia, lo sforzo per comprare casa non supera il 10 per cento delle entrate familiari.
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