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Ucraina, lascia anche Kuleba: pioggia di dimissioni nel Governo Zelensky

di Antonella Scott

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Ucraina, lascia anche Kuleba: pioggia di dimissioni nel Governo Zelensky

Ucraina, lascia anche Kuleba: pioggia di dimissioni nel Governo Zelensky

Nella mattinata del 4 settembre la lettera di dimissioni scritta a mano dal ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, si è aggiunta a quelle ricevute la sera prima dal presidente del Parlamento, Ruslan Stefanchuk. Le richieste, ha detto, verranno esaminate in una prossima sessione. Il rimpasto non sembra toccare il primo ministro, Denis Shmyhal

4 settembre 2024
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3' di lettura

Un rimpasto nell’aria da qualche tempo, che «per dare nuova forza alle istituzioni governative» - come ha affermato martedì sera il presidente ucraino - stravolge e ricompone buona parte della squadra alle spalle di Volodymyr Zelensky in una fase cruciale della guerra: i bombardamenti incessanti che all’alba di mercoledì hanno messo nel mirino in particolare Leopoli, uccidendo sette persone; la Russia all’offensiva in Donbass, che ora minaccia la città di Pokrovsk; l’incursione nella regione di Kursk e la richiesta di poter penetrare più a fondo in territorio russo con le armi fornite da Stati Uniti ed Europa.

«Forse il rimpasto è legato in qualche modo a questo nuovo periodo di sfide – spiega al quotidiano Kyiv Independent Oleksandr Merezhko, presidente della Commissione Affari Esteri alla Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino -. Abbiamo davanti tempi difficili, un difficile autunno e un difficile inverno».
Nella mattinata di mercoledì la lettera di dimissioni scritta a mano dal ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba , si è aggiunta a quelle ricevute la sera prima dal presidente del Parlamento, Ruslan Stefanchuk. Le richieste, ha detto, verranno esaminate in una prossima sessione. Il rimpasto non sembra toccare il primo ministro, Denis Shmyhal.

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Ma come Kuleba, i ministri dimissionari sono tutti figure di primissimo piano: Oleksandr Kamyshin, responsabile per le Industrie strategiche (produzione nazionale di armamenti); il ministro della Giustizia Denys Malyuska, quello dell’Ambiente Ruslan Strilets; la vicepremier Iryna Vereshchuk, responsabile per la reintegrazione dei territori temporaneamente occupati, e Olha Stefanishyna, vicepremier per l’Integrazione euro-atlantica.

Dimissionario anche Vitalii Koval, capo del Fondo ucraino per la Proprietà statale e il numero 2 nell’Ufficio del presidente, Rostyslav Shurma, responsabile per l’Economia. Tutto questo sulla scia dell’allontanamento di Volodymyr Kudrytskyi, il capo della compagnia energetica nazionale Ukrenergo, licenziato all’inizio della settimana.
Se in quest’ultimo caso una spiegazione potrebbe essere legata ai possibili errori e inadempienze nella difesa delle infrastrutture energetiche e della rete elettrica ucraina, devastata dai bombardamenti russi, sulle motivazioni del rimpasto e sulle intenzioni del presidente si cerca ancora di fare chiarezza: partendo dal messaggio serale di martedì, in cui Zelensky conferma che «quest’autunno sarà molto importante per l’Ucraina, e le nostre istituzioni statali devono essere configurate in modo che l’Ucraina ottenga i risultati di cui abbiamo tutti bisogno».

Per questo motivo, spiega il presidente ucraino, «dobbiamo rafforzare alcuni settori del governo. Ci saranno anche cambiamenti nell’Ufficio della presidenza. Prevedo inoltre di dare un’enfasi leggermente diversa a certi ambiti della nostra politica estera e interna. Per prima cosa, abbiamo bisogno di una maggiore interazione tra le autorità centrali e le comunità locali: soprattutto ora che ci prepariamo alla stagione invernale».

In secondo luogo, Zelensky parla di «risultati significativi» ottenuti nella produzione di armamenti: «Qui dobbiamo intensificare il lavoro a tutti i livelli – spiega -, facilitando in particolare l’arrivo di partner che investano nelle nostre industrie strategiche. Terzo, dobbiamo portare avanti il nostro lavoro con la Nato, e questo richiede un’interazione speciale».
Il quarto punto di cui parla Zelensky è la preparazione dei negoziati con l’Unione europea, un lavoro legale e politico per cui il presidente richiederà «una responsabilità personale». Infine, conclude, «dobbiamo integrare tutto quanto l’Ucraina ha ottenuto nelle relazioni con i suoi partner – la fiducia nell’Ucraina, la forza dello spirito ucraino – con gli impegni richiesti allo Stato per contrastare la propaganda russa e proteggere l’eredità culturale ucraina. Abbiamo bisogno di un nuovo livello di relazioni con la comunità ucraina nel mondo».
Anticipando possibili reincarichi futuri, il ministro dimissionario per le Industrie strategiche Kamyshin ha detto che resterà a lavorare nell’ambito della difesa, anche se con un ruolo diverso.

Per quanto riguarda il ministero degli Esteri, cruciale nel rafforzamento delle alleanze e nella ricerca di nuove partnership, secondo l’Ukrainska Pravda il posto del ministro Kuleba potrebbe andare ad Andrii Sybiha, il suo vice: ex ambasciatore in Turchia, descritto da una fonte citata da Bloomberg come «un abile diplomatico». Secondo la stessa fonte, Kuleba si concentrerebbe ora sul rafforzamento delle relazioni con l’Alleanza Atlantica. Farne parte, un giorno, è al centro degli obiettivi di Kiev.

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