di Gianni Rusconi
(yentafern - Fotolia)
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Oltre 50 milioni di euro finanzieranno Trentino Data Mine, il nuovo data center italiano che nasce (in parte) grazie alle risorse del Pnrr e si affianca ad altri progetti del Recovery come il Polo Strategico Nazionale con i data center di Acilia, Pomezia, Rozzano e Santo Stefano in Ticino che ne costituiscono l’ossatura. La peculiarità di questa nuova server farm è la sua posizione, all’interno della ex miniera San Romedio dell’azienda Tassullo, in Val di Non. È il primo data center, in Italia, collocato dentro una montagna.
Miniera San Romedio
Capofila del progetto è l’Università di Trento, che ha in carico la responsabilità scientifica del cantiere. Il data center vero e proprio sarà realizzato da un consorzio di imprese che comprende Covi Costruzioni, le aziende informatiche Dedagroup e Gpi e l’Istituto atesino di sviluppo (Isa). Un ruolo di rilievo lo giocheranno infine la Fondazione Bruno Kessler, Eit Digital, Hub Innovazione Trentino e Trentino Sviluppo. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione di imprese, enti pubblici e istituti di ricerca la potenza di calcolo per lo sviluppo di applicazioni nel campo dell’intelligenza artificiale, della data analysis e della cybersicurezza che garantiranno le migliaia di postazioni server e rack alloggiate in oltre 80mila metri quadrati di spazio utile ricavato nella roccia e protetto in modo naturale da interferenze elettromagnetiche e da eventi climatici estremi.
Originariamente destinata all’estrazione di dolomia per la produzione di calce idraulica naturale, l’area si è prestata di recente a diverse altre finalità, tra cui la conservazione delle mele e la fermentazione dello spumante.
Nel data center potranno essere svolti in sicurezza e in condizioni ottimali servizi
legati all’Ict che sfrutteranno le potenzialità dell’intelligenza artificiale, del calcolo ad elevate prestazioni, dell’edge computing e della sicurezza informatica inclusa la crittografia quantistica. La conformazione rocciosa del sito, naturalmente protetto da centinaia di metri di roccia viva, garantisce inoltre sicurezza elettromagnetica, protezione da eventi naturali,
risparmio di suolo, sostenibilità e possibilità di utilizzare energia prodotta da fonti rinnovabili.
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