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Pace fiscale: botta e risposta tra Salvini e Ruffini. E il governo si spacca. Opposizioni all'attacco

Meloni: Stato deve fare lotta all'evasione fiscale, non caccia al gettito

Il direttore dell’Agenzia delle entrate: nel 2022 recuperati oltre 20 miliardi di evasione, è il più importante risultato di sempre. Nella maggioranza si delineano due fronti sulla pace fiscale. Forza Italia, con Tajani, apre a Salvini, ma Fratelli d'Italia frena. Il Pd promette battaglia in Parlamento. Conte: dal governo messaggio sbagliato, sub-cultura tossica

17 luglio 2023
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7' di lettura

Il leader della Lega e Matteo Salvini torna a cavalcare uno dei suoi cavalli di battaglia: «una grande e definitiva pace fiscale», ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti: «Una pace fiscale per chi ha fatto le dichiarazioni ma non è riuscito a versarle tutte è un vantaggio per lo Stato che incassa una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni e significa una liberazione per 15 milioni di persone». Gli ha indirettamente risposto a stretto giro il direttore dell’agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini , che ha ricordato quali sono stati i risultati ottenuti lo scorso anno nella lotta all’evasione: «Nel 2022 abbiamo recuperato nel complesso la cifra record di oltre 20 miliardi di evasione. Il più importante risultato di sempre» ha dichiarato. Intervenendo al convegno “Facciamo l’Italia semplice”, Ruffini ha spiegato che attraverso le lettere di compliance , «abbiamo restituito al bilancio dello Stato 3,2 miliardi di euro», mentre tramite l’attività antifrode «siamo riusciti a intercettare o a bloccare 9,5 miliardi di euro».

«La pace fiscale per chi ha fatto le dichiarazioni ma non è riuscito a versarle tutte è un vantaggio per lo Stato che incassa una marea di miliardi da usare per stipendi e pensioni e significa una liberazione per 15 milioni di persone». Così, a Cagliari, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini , ha poi di nuovo rilanciato il tema della pace fiscale: «Ci sono ad oggi 15 milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi, ma hanno un conto aperto con l’Agenzia delle entrate - ha sottolineato - Non posso pensare che un terzo degli italiani, tolti i minorenni, sono persone che hanno avuto un problema con il fisco, non ce l’hanno fatta a pagare tutto quello che dovevano. Dovrebbero essere aiutati non condannati, altrimenti avremo sempre cittadini di serie B. Poi - ha concluso Salvini - gli evasori totali per quanto mi riguarda vanno in galera».

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«Su tempi e modi decide legislatore»

«Il nostro è un lavoro essenziale per il funzionamento di tutta la macchina pubblica - ha spiegato Ruffini -: se vogliamo garantire i diritti fondamentali della persona indicati e tutelati nella nostra Costituzione - la salute dei cittadini, l’istruzione dei nostri figli, la sicurezza di tuti noi - servono risorse e noi siamo chiamati a raccoglierle a vantaggio di tutti. Anche di chi si sottrae al loro pagamento». Per poi aggiungere: «Tutti noi siamo chiamati a farlo nelle forme, nei modi e nei tempi che sono stabiliti sempre e soltanto dal legislatore, non dall’Agenzia delle entrate».

«Lotta a evasione non è volontà di perseguitare»

«Il contrasto all’evasione non è volontà di perseguitare qualcuno», ha aggiunto il direttore dell’Agenzia delle entrate. «È un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che, e sono la stragrande maggioranza, le tasse anno dopo anno le pagano», ha sottolineato. «Il nostro è un lavoro essenziale per il funzionamento di tutta la macchina pubblica - sottolinea Ruffini - perché se vogliamo garantire i diritti fondamentali della persona indicati e tutelati nella nostra Costituzione, servono risorse».

«Entro la fine del 2024 circa 11mila nuove risorse per Entrate»

«In questi anni - ha continuato Ruffini - anche noi abbiamo dovuto fare i conti con il tema della carenza di personale. Nel 2012, al momento dell’incorporazione dell’Agenzia del territorio, la dotazione organica complessiva delle Entrate era di circa 41mila unità. Da quell’anno, anche a causa del blocco del turn over, il totale dei dipendenti è stato in continua decrescita, fino ad arrivare a meno di 28mila unità al 31 dicembre 2022. Stiamo parlando di 13mila risorse in meno in dieci anni: il 30 per cento. Se consideriamo che la pianta organica dell’Agenzia è di circa 44 mila unità, la scopertura sfiora il 40%». E ancora: «Adesso, finalmente, possiamo iniziare a guardare al futuro con la prospettiva di un organico rafforzato, grazie al piano straordinario autorizzato dalla legge di Bilancio che ci consentirà di contare, entro la fine del 2024, su circa 11mila nuove risorse», ha annunciato il direttore spiegando che «di queste, 2.303 sono state assunte nel primo semestre 2023 e altri colleghi arriveranno nei prossimi mesi».

Leo: cambiare verso in accertamento, tax gap alto

A indicare la strada è stato il viceministro al Mef, Maurizio Leo : «Si è compreso che bisogna cambiare verso nell’accertamento: oggi abbiamo un tax gap che oscilla tra 75 e 100 miliardi ed è elevato, dobbiamo combatterlo con altre forme tipo il concordato preventivo, che non vuol dire abbassare la guardia. La lotta all’evasione va fatta e la faremo nel modo più efficace possibile, ma dobbiamo farla con mezzi nuovi», ha detto parlando al convegno “Facciamo semplice l’Italia” riferendosi alla fattura elettronica e all’intelligenza artificiale, «per dire al contribuente quale è il suo reddito senza fare sconti a nessuno». Per poi aggiungere, sul tema sollevato da Salvini, che «già esiste una disciplina concernente la pace fiscale» e «la cosa che mi preme sottolineare è che i provvedimenti che sono stati affrontati e che qualcuno definisce condono, tutto sono fuorché condono, perché l'imposta deve essere pagata integralmente». «Le misure - ha aggiunto Leo - sono dirette solo a ridurre le sanzioni che oggi hanno assunto dei livelli sproporzionati, oltre al 240%, mentre negli altri paesi europei non superano il 60%, e diamo una possibilità di ridurre nel corso del tempo questo debito. La pace fiscale io preferirei chiamarla ‘tregua' fiscale in vista delle riforma, che già oggi abbiamo all'attenzione e che dovrà essere gestita nei mesi di ottobre e novembre”, quando “si dovranno pensare delle rate».

Tajani: FI contro i condoni, ma sì alla pace fiscale

«Forza Italia è contro qualsiasi tipo di condono. Siamo sempre stati favorevoli a una pace fiscale e sono ben lieto che la Lega e Salvini scelgano di seguirci su questo piano», ha detto infine il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani , ospite a Sky Start, su SkyTg24. «Nella delega fiscale c’è già un primo passo in questa direzione», ha aggiunto Tajani, «la pace fiscale è naturalmente una pace in cui si paga gran parte del debito che si ha, sempre è soltanto da chi è in regola, non da parte dell’evasore».

Pichetto Fratin: Condono? Sì, dipende dai contenuti

«L’Italia ha la necessità di fare una grande riforma fiscale» e «su questo passaggio bisogna intervenire con meccanismi di agevolazione per chiudere prendenze pregresse. È una cosa che deve essere valutata e può essere fatta. Un condono? Sì, dipende dai contenuti. Condono deve significare una valutazione su chi è in grado di pagare, ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto , a margine dell’assemblea di Utilitalia a Roma.

Conte: da governo messaggio sbagliato, è sub-cultura tossica

Il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte , è contrario al «messaggio sbagliato» che filtra dagli affondi della maggioranza. «Avere un presidente del Consiglio che qualche tempo fa ha parlato di ’pizzo di Stato’, Salvini che dice che gli italiani sono ostaggio dell’Agenzia delle Entrate, oggi Pichetto Fratin che ritorna sul condono tombale significa dare un messaggio sbagliato» ha detto Conte, aggiunge che lui e M5S «non sono mai stati per atteggiamenti persecutori nei confronti dei cittadini, dobbiamo creare un clima di fiducia reciproca tra Stato e cittadini. Che i nostri governanti dicano che pagare le tasse è un fatto negativo è gravissimo, perché rompi la pace sociale, rompi la possibilità di sostenibilità del quadro di finanza pubblica e dai un segnale devastante per tutti i cittadini onesti. Va contrastato, è una sub-cultura tossica di governo». Queste espressioni, ha detto Conte, «non sono estemporanee - ha aggiunto Conte -. Sono frutto di una visione latente che ogni tanti viene esibita, ma esiste».

Zangrillo: Salvini ha espresso il suo pensiero

Sulla pace fiscale «il ministro Salvini ha espresso il suo pensiero. Io credo che sulla rottamazione si stia facendo un lavoro importante. La rottamazione quater è un provvedimento che ci avvia verso una riforma del sistema sanzionatorio che consente, per per chi è ritardo nei pagamenti o non li ha fatti, di avvicinarci verso un sistema più consono alla prassi europea», ha spiegato il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. «Penso - ha proseguito - che abbia ragione il presidente della Repubblica quando, nel suo discorso di fine anno, dice che la Repubblica sta nel senso civico delle persone che pagano le tasse. La prima regola è che le imposte vanno pagate poi dobbiamo essere capaci, e questo è uno dei temi nel programma di questo governo, di semplificare il nostro sistema fiscale per renderlo sempre più vicino anche le esigenze dei nostri cittadini».

Maurizio Lupi: prima approvare rapidamente la riforma

«Prima di parlare di pace fiscale va approvato rapidamente il disegno di legge della riforma fiscale, con particolare attenzione alla tassazione indiretta: interveniamo subito, prima che sulla pace fiscale, sul fatto che sui cittadini possano gravare tasse indirette. Il messaggio che dobbiamo dare è chiaro: le tasse vanno pagate perché sono il contributo di tutti a fare un’Italia migliore. Ma devono essere giuste e non diventare un peso sulle imprese e sulle famiglie. Per questo abbiamo approvato, anche con il concorso di un pezzo dell’opposizione, il ddl di riforma fiscale», ha spiegato il leader di Noi moderati Maurizio Lupi .

Pd: rotto patto su riforma, ora pioggia emendamenti

Il Partito democratico, guidato da Elly Schlein, viste anche le differenze nella maggioranza, sale sulle barricate sulla delega fiscale. «Oggi consideriamo rotto il patto che era stato fatto con le opposizioni sul metodo di analisi e quindi presenteremo emendamenti sulla riforma fiscale, anche sulla parte già affrontata alla Camera, perché riteniamo grave la rottura da parte della maggioranza. Noi avevamo capito che c’era un’intesa politica per dare ai due rami del Parlamento lo stesso tempo di lavoro con analisi, audizioni, confronti con le parti sociali, ma ci viene vietato, chiedendo invece un’accelerazione inaccettabile. Non solo è un’umiliazione del ruolo del Parlamento ma così viene meno la fiducia politica». Così Francesco Boccia , capogruppo del Pd al Senato.

Duro anche Calenda

«In un Paese con 100 miliardi di evasione fiscale, uno come Salvini dovrebbe essere messo alla porta», ha detto invece a Metropolis il leader di Azione, che poi torna sul governo che, per lui, «non riesce a fare il Pnrr, non mette i soldi sulla sanità», e sempre secondo lui “finirà sulle parole d’ordine berlusconiane, in cui darà una mano anche Schlein parlando di patrimoniale». A tal proposito Calenda precisa che «non è sbagliato tassare più le rendite, ma è sbagliata la patrimoniale perché viene ritassato un bene acquistato, ed è molto difficile in un Paese come il nostro in cui la tassazione è altissima». «Noi abbiamo strumenti per fare una lotta all’evasione fiscale, non si fa perché l’Italia si regge su un equilibrio malato, su chi contribuisce a pagare le tasse e chi non lo fa ma ha più rischio di impresa», ha detto ancora il senatore. «Il nostro fisco è un generalizzato casino, in cui non si capisce nulla, ed è un’enorme chiacchiera da bar», conclude.

Agenzia entrate: scoperto il 40% dei posti

Negli ultimi anni all' Agenzia delle Entrate «abbiamo dovuto fare i conti con il tema della carenza di personale» ha detto ancora Ruffini. Nel 2012 «la dotazione organica complessiva delle Entrate era di circa 41mila unità. Da quell’anno, anche a causa del blocco del turn over, il totale dei dipendenti è stato in continua decrescita, fino ad arrivare a meno di 28mila unità al 31 dicembre 2022. Se consideriamo che la pianta organica dell'Agenzia è di circa 44 mila unità, la scopertura sfiora il 40%».

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