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Zaki sabato a Bologna (con polemiche). Tajani: non c'è stato alcun baratto

Zaki rilasciato dopo la grazia, ecco le prime immagini

Intervistato da Radio 24, Tajani ha escluso un collegamento tra la vicenda Zaki e il caso Regeni: “Nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco”

19 luglio 2023
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6' di lettura

Patrick Zaki è stato rilasciato ed è potuto uscire da uomo libero dall’edificio della Direzione di polizia di Nuova Mansura, in Egitto. «Sto programmando di essere lì a Bologna sabato mattina arrivando a Milano: da Milano mi sposterò a Bologna», ha detto Zaki ai giornalisti uscendo dall’ambasciata italiana al Cairo. E ha aggiunto: «Sono veramente felice di essere ora libero. Un grazie al governo italiano». Nelle ultime ore però qualche polemica si è sollevata per la decisione di arrivare con un volo civile e senza passaggi con incontri con le autorità. “La sensazione migliore è la libertà. Domani mattina a Bologna per coronare il sogno tanto atteso”. E’ il tweet di Patrick Zaki. “Dopo essere arrivato a casa sua ha dichiarato che vorrebbe vedere più rilasci nel prossimo periodo per tutti i prigionieri nei casi di libertà di opinione e di espressione”: lo scrive su Twitter il sito di opposizione oscurato in Egitto Mada Masr. “Sono sollevato per quello che è successo, ho molti progetti che sto cercando di realizzare, tra cui sposarmi e continuare il mio dottorato - ha detto Zaki -. Spero che tutti vengano rilasciati e che il caso dei prigionieri politici venga risolto completamente”, riporta il tweet. Contattato telefonicamente, Patrick ha confermato di aver rilasciato la dichiarazione.

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Tajani: «Non c'è stato alcun baratto»

“Non c’è mai stato alcun baratto. Noi abbiamo sempre lavorato per liberare Zaki. Ovviamente, essendo lui cittadino egiziano, è sempre una decisione egiziana. E poi abbiamo continuato a lavorare sempre per avere la verità su Regeni. Un risultato l’abbiamo portato a casa, adesso lavoriamo per portare a casa il secondo”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a Salerno, rispondendo alla domanda in merito, spiegando che “per Regeni stiamo continuando a chiedere di darci tutte le informazioni necessarie per poter procedere nel processo”. Il ministro Tajani ha sottolineato che “abbiamo avuto sempre grande disponibilità da parte del presidente Al Sisi”. “A chi diceva che ci facevamo prendere in giro, abbiamo dimostrato che la serietà del governo, la serietà della diplomazia, la serietà dell’intelligence hanno portato a casa risultati positivi. Così come liberammo ricordo Alessia Piperno dalle carceri dei pasdaran in Iran, quindi senza fare clamore, senza minacce, senza urli, senza strilli, senza fare manifestazioni otteniamo risultati importanti”, ha concluso il titolare della Farnesina.

La grazia di al-Sisi

Il 19 luglio, il presidente egiziano al-Sisi gli ha concesso la grazia, dopo che a inizio settimana il giovane attivita era stato condannato in via definitiva a tre anni di carcere, di cui 14 mesi ancora da scontare. 

Appena liberato, dopo aver stretto la mano a un uomo della sicurezza in maglietta a righe al limitare di una serie di transenne, Zaki ha abbracciato per vari secondi la madre Hala, poi la fidanzata Reny Iskander, la sorella Marise e il padre George. E “il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (video) ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Presidente dell’Egitto Al Sisi, in particolare per ringraziarlo per la grazia concessa a Patrick Zaki, un gesto di grande importanza che è stato molto apprezzato in Italia”, lo ha riferito una nota di Palazzo Chigi. Al-Sisi, dal canto suo, ha evidenziato «l’importanza di rafforzare le relazioni strategiche e la cooperazione tra i due Paesi» nel corso del colloquio telefonico avuto con la premier, Giorgia Meloni

“Ora sono libero, penso a tornare in Italia il prima possibile, speriamo che avvenga presto”, ha detto Zaki ai giornalisti che lo attendevano all'uscita degli uffici di polizia di Nuova Mansura. “Sto pensando a ritornare a Bologna, ad essere con i miei colleghi all’università”, ha proseguito ancora il neolaureato dell’Alma Mater. “Ora torno al Cairo”, ha detto ancora incalzato da domande.

Il ministro degli Esteri Tajani ha detto che Zaki oggi è stato nell'ambasciata italiana al Cairo e che presto tornerà in Italia. Una serie ri procedure burocratiche potrebbero ritardare di poco la sua partenza, prevista comunque entro il weekend.

“Patrick ora è libero tra la sua famiglia e i suoi amici, grazie a tutti coloro che hanno mostrato solidarietà e sostegno”. Questo il messaggio in inglese, arabo e italiano, subito pubblicato sulla pagina Facebook ’Patrick Libero’ dedicata agli aggiornamenti sul caso Zaki. “Ottima notizia. Ora auspichiamo che possa presto beneficiare della libertà di viaggiare e che questa comprenda ovviamente quella di viaggiare dall’Egitto ma anche di tornarvi ogni volta che lo desidererà”. Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, alla notizia del rilascio di Zaki.

L'“apprezzamento personale” di al-Sisi per l'Italia

“L’uso da parte del presidente (egiziano Abdel Fattah) al-Sisi della sua autorità costituzionale per concedere la grazia presidenziale è un apprezzamento (...) personale per la profondità e la forza delle relazioni italo-egiziane, e la rapidità della grazia ne è la migliore prova, in particolare poiché è avvenuto meno di 24 ore dopo l’emissione della sentenza definitiva”, ha dichiarato, in un messaggio all’Ansa, l’ambasciatore egiziano a Roma, Bassam Rady, riferendosi all’atto di clemenza del capo di Stato dell’Egitto nei confronti di Patrick Zaki.

Gesto di clemenza

Nelle ultime ore si erano moltiplicati i segnali di un possibile gesto da parte del presidente egiziano, l'unica via per evitare al trentaduenne neolaureato dell'università di Bologna (video) un altro periodo di detenzione.

«Domani [oggi per chi legge, ndr] Patrick Zaki sarà in Italia e gli auguro dal profondo del cuore una vita di serenità e di successi». Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio.

L'applauso del Senato

«Voglio esprimere la gioia di tutto il Senato per questo risultato. Voglio ringraziare tutti quelli che si sono spesi in questi anni per questo risultato. Ci tenevo ad esternarlo all’Assemblea». Il senatore del Pd Filippo Sensi interrompe i lavori dell’Aula del Senato per comunicare all’Assemblea la notizia attesa da ieri. Un lungo applauso accompagnale sue parole. Si associa al pauso il senatore Giulio Terzi a nome di Fratelli d’Italia: «Grande soddisfazione - afferma Terzi - per l’importanza di un passo così decisivo».

Tajani, nessun baratto su Regeni, nessuna trattativa sottobanco

«Il presidente egiziano al-Sisi ha concesso la grazia a Patrick Zaki. Grazie alla politica estera del governo abbiamo dato un contributo decisivo per liberare questo giovane studente. Risultati concreti attraverso il lavoro ed una credibilità internazionale». Lo scrive su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Intervistato da Radio 24, Tajani ha poi escluso un collegamento tra la vicenda Zaki e il caso Regeni. “Nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco. Il governo è stato in grado di far tornare in Italia un giovane ricercatore che rischiava di stare ancora un po’ di tempo in carcere. Noi siamo riusciti a ottenere questo risultato. Poi si può dire ciò che si vuole. Siamo persone serie, non facciamo baratti di questo tipo”, ha spiegato il ministro degli Esteri al presunto baratto tra la liberazione di Zaki e il caso Regeni di cui riferiscono alcuni quotidiani italiani. Per quanto riguarda Regeni, ha aggiunto, “continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda come abbiamo sempre fatto, abbiamo messo sullo stesso piano le due questioni”. “Noi siamo riusciti ad ottenere questo risultato e mi pare che non sia un risultato di poco conto. Poi si può dire tutto ciò che si vuole, ma non c’è nessun baratto nessuna trattativa sottobanco, siamo persone serie, non facciamo baratti”, ha poi concluso.

Lepore: grande gioia per Bologna

«E’ una grande gioia per Bologna, spero significhi abbracciarlo presto e riaverlo in città. Bisogna ringraziare anche tutti gli attivisti che si sono spesi per Patrick Zaki, Amnesty, il rettore, la professoressa Rita Monticelli, i governi che si sono succeduti e anche l’ultimo governo, che ha dialogato con l’Egitto. Per ora mi fermo qui, attendiamo altre notizie e speriamo che Patrick possa lasciare il Paese per averlo qui, è una grande gioia per Bologna, lo voglio ripetere”. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Matteo Lepore .

«L'Egitto ha graziato Zaki. Non è un atto casuale. È il frutto di lavoro, di rapporti, di serietà, di considerazione, di diplomazia, di senso delle istituzioni, di rispetto. Perché c'è chi passa le giornate a criticare e c'è chi lavora». Lo scrive su Twitter il ministro della Difesa Guido Crosetto , dopo la notizia della grazia concessa dal presidente egiziano Al-Sisi al ricercatore Patrick Zaki. Sempre su Twitter scrive anche Antonio Tajani , ministro degli Esteri: “Il presidente egiziano al-Sisi ha concesso la grazia a Patrick Zaki. Grazie alla politica estera del governo abbiamo dato un contributo decisivo per liberare questo giovane studente. Risultati concreti attraverso il lavoro ed una credibilità internazionale”.

I rettori: bene soluzione per Zaki, ora Regeni

I rettori delle Università italiane “applaudono l’epilogo atteso da anni per Patrick Zaki” ma auspicano “risultati analoghi per il caso di Giulio Regeni, ancora in attesa di una risposta chiarificatrice”. La Conferenza dei rettori delle università italiane sollecita anche una soluzione per il ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale, Ahmadreza Djalali, trattenuto nel braccio della morte in Iran e accusato di spionaggio nonostante l’assenza di prove.

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