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Guerra, ultime notizie. Usa: «Missione militare sulla costa di Gaza per aiuti». Netanyahu respinge le pressioni: colpiremo Hamas a Rafah

Ecco cosa resta della Cattedrale della Trasfigurazione di Odessa

Sono tre i marinai uccisi nell’attacco missilistico degli Houthi contro una nave mercantile al largo dello Yemen. Il ministro degli Esteri britannico discuterà del rafforzamento del sostegno all’Ucraina e degli sforzi per far arrivare più aiuti umanitari a Gaza nei colloqui con la sua controparte tedesca

7 marzo 2024
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Migranti: von der Leyen, modello Ruanda? Nel pieno rispetto diritto Ue

«Penso che sia assolutamente chiaro. Qualunque cosa faremo, sarà nel pieno rispetto dei nostri obblighi ai sensi del diritto comunitario e internazionale. Questo è quello che ho detto anche nel mio intervento, e il concetto di paesi terzi sicuri non è nuovo. È già stabilito nel diritto comunitario. Quindi quindi il codice che paghi è pienamente conforme alla nuova legge o è scritto nel manifesto che hai una nuova legge». Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa al termine del Congresso del Ppe, risponmdendo a una domanda sul cosidetto ’modello Ruanda’ nel manifesto dei popolari.

“Tutto ciò che è nel manifesto, è nel pieno rispetto dei nostri obblighi internazionali e del diritto europeo e deve essere nel pieno rispetto del diritto europeo e del concetto è già presente nel diritto dell’Ue. Quindi non è niente di nuovo. E’ già lì”, ha ribadito.

Migranti: sbarco a Pozzallo per Sea Watch, a bordo salma 17enne

Sbarcherà a Pozzallo, nel Ragusano, secondo quanto apprende l’Adnkronos, la salma del 17enne che si trova sulla Sea Watch 5. La nave umanitaria con a bordo 51 migranti soccorsi ieri nel Mediterraneo centrale era attesa a Ravenna, il porto assegnato per lo sbarco dei naufraghi, 47 uomini e 4 minori non accompagnati, e del cadavere. “Ogni 4 ore l’equipaggio sostituisce il ghiaccio della sua body bag, per conservarne il corpo. L’Italia ha rifiutato di accogliere la sua salma che resta a bordo. E’ disumano”, aveva denunciato nelle scorse ore l’ong. Il 17enne tratto in salvo dall’equipaggio della Sea Watch 5 era morto poco dopo. “Aveva respirato i fumi del carburante per ore, stipato sottocoperta - spiegano da Sea Watch - Abbiamo provato a rianimarlo e a chiedere aiuto per ore alle autorità, abbiamo atteso e sperato, ma non c’è stato nulla da fare”. I migranti viaggiavano su un’imbarcazione di legno a due ponti, inclinata su un lato quando è stata raggiunta dalla nave umanitaria. Per quattro con intossicazioni da idrocarburi, ustioni e scabbia, era già stata disposta l’evacuazione medica e a bordo di una motovedetta della Guardia costiera hanno raggiunto la scorsa notte Lampedusa. Dopo una prima ispezione cadaverica la salma del 17enne, che non è stato ancora identificato perché viaggiava da solo, dovrebbe trasferita nella camera mortuaria del cimitero di Pozzallo. Nella cittadina del Ragusano dovrebbero sbarcare anche tutti gli altri sopravvissuti. La macchina dei soccorsi, coordinata dalla prefettura si è già messa in moto. L’arrivo della nave umanitaria è previsto intorno a mezzanotte.

Direttore della Cia in Medio Oriente per il nodo ostaggi

Il direttore della Cia Bill Burns è in Medio Oriente per le trattative sugli ostaggi fra Israele e Hamas. Burns è arrivato ieri in Egitto e oggi, riporta Axios citando alcune fonti, è volato oggi a Doha per continuare le trattative con il premier del Qatar.

Ucraina, domani Zelensky in visita in Turchia, incontrerà Erdogan

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy si recherà domani in visita ufficiale in Turchia. Lo riferisce la Direzione delle comunicazioni della Turchia in un post ripreso dai media, spiegando che “nell’ambito della visita si terrà conto dell’andamento della guerra in corso con la Russia e dell’ultima situazione dei contatti riguardanti la continuazione del corridoio del grano”. Zelensky incontrerà il leader turco Recep Tayyip Erdogan.

Israele: «Pieno sostegno» a piano Usa per «porto temporaneo» a Gaza

Israele “sostiene pienamente” il piano degli Stati Uniti per creare un “porto temporaneo” sulla costa di Gaza da usare come terminale per gli aiuti umanitari che arriveranno via mare. Lo dice una fonte del governo israeliano citato dal “Times of Israel”, dopo le anticipazioni del piano che sarà annunciato stanotte dal presidente Joe Biden durante il discorso sullo Stato dell’Unione.

Usa, «Lavoriamo con Israele per un valico nel nord di Gaza»

“Stiamo lavorando con gli israeliani per aprire un nuovo valico direttamente nel nord di Gaza”. Lo hanno riferito alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti precisando “che già nei prossimi giorni da lì potrebbero entrare nuovi aiuti”. Washington “continuerà a fare pressione su Israele per autorizzare più aiuti a Gaza via terra”, hanno aggiunto le fonti. Oggi, inoltre, “c’è stato un nuovo lancio di assistenza umanitaria da parte degli Usa”, hanno detto gli alti funzionari.

“Per gli aiuti umanitari a Gaza, Biden non ha voluto aspettare Israele”. Lo riferiscono alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. Il presidente “ha voluto considerare tutte le opzioni senza aspettare Israele. Quindi gli aiuti arriveranno via aerea, via mare via terra”, hanno sottolineato le fonti.

Usa: «Missione militare sulla costa di Gaza per aiuti»

“Joe Biden annuncerà l’invio di una missione militare d’emergenza Usa sulla costa di Gaza per allestire un molo temporaneo in grado di accogliere navi cargo di grandi dimensioni che trasportino cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei”. Lo hanno riferito alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti anticipando il discorso sullo Stato dell’Unione che il presidente terrà questa sera al Congresso. L’iniziativa, hanno precisato le fonti, è stata concordata con un gruppo di “alleati e partner umanitari in Medio Oriente e in Europa”.

La missione speciale dell’esercito americano a Gaza “non è boots on the ground”, ovvero l’invio di truppe sul terreno. Lo hanno riferito alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti precisando che i militari americani lavoreranno “offshore”, al largo della costa, e non sul campo. “L’esercito americano ha capacità straordinarie ed è in grado di lavorare dalla costa”, hanno sottolineato le fonti.

Zelensky: se ieri c’era Meloni cosa dicevano i filorussi?

“Quella parte di società nei Paesi che sostiene Putin non capisce pienamente cosa sia la guerra, non lo sente sulla propria pelle. Vorrei chiederle: se ieri a Odessa quando c’è stato l’attacco col missile balistico ci fosse stato non il premier greco ma la premier italiana? Se ci fosse stata Giorgia Meloni, cosa avrebbe detto il vostro popolo?”. Lo ha detto Volodymyr Zelensky intervistato a ’Cinque Minuti’ in onda questa sera su Rai1. “Questa parte della società italiana che non sostiene l’Ucraina e sostiene Putin sarebbe rimasta indifferente? Io non credo”, ha aggiunto.

Netanyahu respinge le pressioni: colpiremo Hamas a Rafah

Israele respinge le pressioni internazionali volte a evitare l’estensione della guerra a Rafah, all’estremità meridionale della Striscia di Gaza. ’’Il nostro esercito - ha detto il premier Benyamin Netanyahu, durante una cerimonia militare - continuerà a combattere contro tutti i battaglioni di Hamas, anche a Rafah. Rafah è l’ultima roccaforte di Hamas. Chi ci dice di non agire là, ci chiede di perdere la guerra. Questo non avverrà’’. Netanyahu ha ribadito che gli obiettivi di Israele sono la ’’eliminazione del regime scellerato di Hamas, il recupero degli ostaggi e la rimozione di nuove minacce da Gaza su Israele’’.

Caritas Gerusalemme: effetti disumanizzanti da conflitto, a Gaza si è persa la speranza

E’ più che mai necessario il “cessate il fuoco immediato e il libero accesso agli aiuti umanitari”. Lo chiede Anton Asfar, Segretario generale di Caritas Gerusalemme, dopo la sua visita a Roma e gli incontri con Caritas Italiana. “Oggi, - osserva - mentre mi trovo a Roma, è fondamentale per me sottolineare la profonda sofferenza vissuta sia dai palestinesi che dagli israeliani a causa della prolungata assenza di una soluzione al conflitto in Terra Santa che dura da 75 anni.La recente escalation di violenza nella regione può essere fatta risalire ai progressivi cambiamenti negativi operati negli ultimi due decenni, allontanandosi da una soluzione pacifica. L’angoscia è palpabile da entrambe le parti, ma è particolarmente acuta a Gaza, dove mancano i beni di prima necessità come cibo, acqua potabile e alloggi. La popolazione di Gaza ha perso la speranza a causa degli effetti disumanizzanti di un conflitto implacabile”. “Come operatori Caritas - sottolinea- siamo testimoni delle storie strazianti di sofferenza della comunità di Gaza, in particolare delle donne e dei bambini che desiderano la pace. Nonostante le risorse limitate, la nostra presenza costante nella città di Gaza e nel Sud ci consente di alleviare parte di questa sofferenza attraverso servizi vitali come cibo, acqua, assistenza in denaro e assistenza sanitaria. Condizioni estremamente difficili persistono anche in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, dove decenni di difficoltà hanno eroso la libertà, la stabilità economica e la dignità. La Caritas si impegna a mitigare queste situazioniattraverso vari strumenti, tra cui la distribuzione di buoni acquisto, il sostegno economico e i programmi di empowerment specifici per le persone più vulnerabili, come gli anziani e i disabili”.

Media: Hamas lascia Il Cairo, i negoziati riprendono la prossima settimana

Alla luce di questo risulta estremamente improbabile che i mediatori riescano a trovare un accordo prima dell’inizio del mese sacro musulmano del Ramadan (che prenderà il via probabilmente domenica, ma la data precisa dipende dall’avvistamento della luna crescente). Precedentemente fonti egiziane avevano dichiarato che i negoziati erano in stallo a causa della richiesta di Hamas di un processo graduale che culminasse con la fine della guerra, ma non avevano escluso un accordo prima del Ramadan. Israele “rifiuta di impegnarsi e di dare garanzie riguardo al cessate il fuoco, al ritorno degli sfollati e al ritiro dalle aree di incursione”, ha detto il portavoce di Hamas, Jihad Taha, aggiungendo però che i colloqui sono ancora in corso e che riprenderanno la prossima settimana. Al momento non ci sono commenti da parte di Israele. Gli Stati Uniti, l’Egitto e il Qatar stanno cercando da settimane di mediare un accordo su un cessate il fuoco di 6 settimane e sul rilascio di 40 ostaggi detenuti a Gaza in cambio del rilascio di detenuti palestinesi che si trovano in Israele. Secondo fonti egiziane, Hamas ha accettato i termini principali di tale accordo come prima fase, ma vogliono l’impegno ad arrivare poi a un cessate il fuoco definitivo e permanente. Hamas ha dichiarato che, senza un completo ritiro di Israele dal territorio, non rilascerà tutti gli ostaggi rimasti. Si ritiene che i militanti palestinesi detengano circa 100 ostaggi e i corpi di altri 30 che sono morti, catturati durante l’attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre che ha scatenato la guerra. Hamas chiede anche il rilascio di un gran numero di prigionieri, tra cui militanti di alto livello che stanno scontando l’ergastolo, in cambio degli ostaggi rimasti. Israele ha pubblicamente escluso queste richieste, affermando che intende riprendere l’offensiva dopo il cessate il fuoco con l’obiettivo di distruggere Hamas. Sempre secondo fonti egiziane, Israele vuole limitare i negoziati a un accordo più limitato e i mediatori starebbero ancora facendo pressioni sulle due parti affinché ammorbidiscano le loro posizioni.

Usa: parte accordo ritorno palestinesi a Gaza nord

Offrendo nuovi dettagli dell’accordo che si sta negoziando, fonti dell’amministrazione Biden spiegano che il cessate il fuoco inizierebbe con una prima fase di sei settimane, strutturata in modo che potrebbero essere aggiunte due successive fasi. Nella prima fase sarebbe previsto un “riposizionamento delle forze israeliane” e la possibilità per i palestinesi di tornare a Gaza nord. “Noi faremo tornare la gente a nord, questo è parte del piano a cui stiamo lavorando”, spiegando le fonti riferendosi ad un punto a finora si è sempre opposto Israele che sostiene che il ritorno permetterebbe la ripresa di Hamas in quella metà di Striscia. Riguardo poi alla possibilità che l’accordo si concluda prima dell’inizio del Ramadan, ipotesi a cui, per stessa ammissione di Joe Biden, lavorano gli americani, le fonti ammettono che “non c’e’ un scadenza fissa o veloce per questi negoziati”. Ma ribadiscono il rischio di arrivare al Ramadan senza un accordo: “riconosciamo che gli estremisti potrebbero usarlo per qualcosa che sarebbe estremamente negativo nel mese sacro, che noi vogliamo che sia un periodo di pace per le persone che pregano”. “Haniyeh, il leader di Hamas, ha fatto appelli alla violenza per il Ramadan” aggiungono che bisogna quindi fare qualcosa e per questo “stiamo lavorando con gli israeliani, l’Anp, i giordani ed altri”.

Ucraina, Zelensky avverte: se Mosca attacca Nato Italia dovrà intervenire

Volodymyr Zelensky ha ribadito ancora una volta la sua gratitudine per l’Italia e il rapporto “molto forte” con Giorgia Meloni. Il leader di Kiev, in un’intervista con il giornalista Rai Bruno Vespa, ha lanciato poi un messaggio ai ’filorussi’ presenti nel Paese. “Coloro che non ci sostengono non capiscono chi sia Putin”, ha affermato. “Se ci fosse stata Giorgia Meloni ieri a Odessa, al posto del premier greco, cosa avrebbe detto quella parte di società italiana che non sostiene l’Ucraina? Sarebbe stata indifferente? Credo di no”, ha aggiunto facendo riferimento al missile caduto a poche centinaia di metri dal luogo dove si trovavano il leader di Kiev e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Zelensky ha ribadito che, a suo dire, l’obiettivo di Putin non sono “i territori della Crimea e del Donbass”. “Lui - ha spiegato - vuole distruggere tutta l’Ucraina e annetterla alla Russia con la violenza o con strumenti politici come ha fatto con la Bielorussia”. E qualora l’Ucraina dovesse cadere la Russia “andrà avanti e sicuramente aggredirà i Paesi della Nato”. In questo caso - ha avvertito Zelensky - “tutti dovranno pagare un prezzo molto alto, ovvero mandare a combattere i loro militari”. Il presidente ucraino ha parlato anche dell’eventualità di indire le elezioni, una prospettiva al momento impossibile. “Per votare durante la guerra dovremmo cambiare la legislazione”, ha detto. Quanto al cambio al vertice dell’apparato militare “ogni tanto - ha spiegato - bisogna fare dei ’restart’. Sono molto fiducioso”. A tal proposito l’ex capo delle Forze armate, Valery Zaluzhny, è stato scelto da Kiev come ambasciatore nel Regno Unito. Le parole di Zelensky sono giunte nel giorno in cui lo street artist italiano Jorit è salito sul palco del Festival della Gioventù di Sochi, in Russia, per fare una foto insieme a Vladimir Putin. Ciro Cerullo, questo il suo nome, ha preso la parola nel corso dell’evento, al quale hanno preso parte anche Ornella Muti e la figlia Naike Rivelli, per chiedere a Putin di effettuare uno scatto insieme con l’obiettivo di “mostrare in Italia che lei è umano come tutti e la propaganda che diffondono ovunque non è vera”. Sulla vicenda del raid di Odessa invece sono continuate le accuse incrociate fra Mosca e Kiev. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha detto che il leader di Kiev non era l’obiettivo fissato perché, in caso contrario, “lo avremmo centrato”. Il braccio destro di Vladimir Putin ha definito “un peccato” il fatto che i missili russi siano finiti “sul luogo prestabilito”. Una ricostruzione che Kiev ha smentito. Secondo l’Ucraina infatti “non si può escludere” che Mosca abbia tentato di colpire Zelensky. Il presidente ucraino si è detto “non sorpreso” dell’accaduto. “Colpire con un missile balistico mentre c’è in visita il primo ministro di un altro Stato è un atto irragionevole”, ha affermato.

Lagarde: la Bce agirà indipendentemente dalla Fed

“La Bce agirà in maniera indipendente, faremo quello che dobbiamo fare, quando lo dobbiamo fare. Se le condizioni sono soddisfatte e la nostra diagnosi è che la politica monetaria è stata restrittiva abbastanza a lungo, prenderemo la nostra decisione”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, rispondendo alla domanda se la Bce sia in qualche modo vincolata da quello che farà la Federal Reserve americana.

Osce: promuovere uguaglianza di genere nelle forze dell’ordine

“Le forze dell’ordine possono rispondere alle diverse esigenze di sicurezza delle società solo quando garantiscono l’uguaglianza di genere all’interno delle proprie istituzioni attraverso un ambiente di lavoro inclusivo in cui la diversità è benvenuta”. E’ quanto ha dichiarato il direttore dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell’Osce, Matteo Mecacci intervenendo alla conferenza su sicurezza e parità di genere, in corso a Skopje, cui partecipano rappresentanti della Macedonia del nord, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Kosovo. “Le istituzioni incaricate dell’applicazione della legge - ha aggiunto Mecacci -devono favorire la parità di genere e questo significa promuovere la diversità nella forza lavoro e assicurarsi che tutto il personale, indipendentemente dal genere, goda delle stesse opportunità e benefici e sia incluso in modo significativo nel lavoro delle istituzioni stesse”. “Tuttavia, nonostante il numero crescente di agenti donne, presenti nelle istituzioni di pubblica sicurezza, le donne rimangono ampiamente sottorappresentate in questo settore, in particolare a livello dirigenziale” ha sottolineato Mecacci. Il presidente della Macedonia del nord, Stevo Pendarovski, nel suo intervento ha rilevato come “diversi studi dimostrano che le donne svolgono un ruolo importante nella costruzione di una società stabile e democratica. Con un maggiore coinvolgimento delle donne nelle forze di polizia a tutti i livelli, il funzionamento dell’istituzione nel suo complesso migliorerà. In questo modo, la coesione interna e la capacità delle istituzioni di sicurezza vengono rafforzate”.

Ambasciatore Usa in Israele: negoziati su ostaggi non sono finiti

’’E’ un errore pensare che i negoziati sugli ostaggi siano finiti’’: lo ha affermato l’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele Jack Lew. ’’Conversazioni sono ancora in corso. Ci sono persone che vanno e vengono. Divergenze vengono ridotte’’. Lew ha così risposto ad una osservazione sottopostagli da un moderatore nel corso di un dibattito organizzato dall’Istituto di studi strategici (Inss) di Tel Aviv. ’’Dobbiamo fare tutto il possibile per riportare gli ostaggi indietro’’, ha detto ancora Lew, in uno dei suoi primi interventi pubblici in Israele da quando, quattro mesi fa, ha assunto l’incarico.

Lagarde: l’inflazione scende, resta pressione dai salari

“Anche se gran parte degli indicatori d’inflazione sono ulteriormente rallentati, restano pressioni inflazionistiche interne, specialmente la crescita dei salari”. Lo ha detto la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, nella conferenza stampa al termine della riunione.

Spagna: la maggioranza vota compatta le modifiche all’amnistia

I gruppi che hanno votato a favore del testo riformulato del progetto di legge di amnistia sono quelli che fanno parte della maggioranza, cioè Psoe, Sumar, i catalani Junts e Erc, i baschi Pnv e EH Bildu e parte del gruppo misto, Podemos e Bng, Ha votato contro l’opposizione formata da Pp e Vox. Il testo emendato, rispetto a quello bocciato in Parlamento il 30 gennaio, modifica tre articoli della legge e il preambolo, dove è indicato che “saranno i giudici a identificare le persone comprese nell’ambito di applicazione stabilito dal legislatore”, secondo l’articolato citato dai media. Escluse dalle misure di grazia “gli atti che per la loro finalità possono essere qualificati come terrorismo, secondo la direttiva europea del 2017”, e non il Codice penale spagnolo, com’era previsto nella prima stesura del testo. E quelli che comportino “gravi violazioni” degli articoli 2 e 3 dell’Accordo Europeo di Diritti Umani, relativi al diritto alla vita e al divieto di tortura, seguendo le direttive di trattati e organismi internazionali come il Patto internazionale sui Diritti Civili e Politici. Nel caso del reato di tradimento e contro la pace e l’indipendenza dello Stato e quelli relativi alla Difesa nazionale previsti nel Codice penale, il progetto di legge riformulato segnala che restano esclusi dall’amnistia solo quando costituiscano “una minaccia effettiva e reale” o abbiano comportato “un uso effettivo della forza contro l’integrità territoriale o la indipendenza politica di Spagna”. Si rimanda al riguardo ai termini stabiliti nella Carta delle Nazioni Unite e alla risoluzione 2625 approvata dall’Assemblea generale nel 1970. Restano esclusi anche i reati di tortura o di trattamento inumano o degradante secondo l’Accordo Europeo di Diritti Umani. Tuttavia il perdono coprirà i reati di tortura quando “non superino una soglia minima di gravità”, perché “inidonei a umiliare o degradare una persona, colpire la sua dignità o provocare paura, angoscia o inferiorità in maniera capace di piegare la sua resistenza morale e fisica”. Il provvedimento di amnistia coprirà in parte anche i reati di malversazione, “sempre che non sia esistito un proposito di arricchimento” personale. Il testo precisa che non si considererà tale l’uso di fondi pubblici per il processo indipendentista, considerato invece attualmente dai tribunali la base dell’accusa di malversazione nei confronti di dirigenti indipendentisti catalani. Restano senza effetto infine, perché amnistiate, anche le multe imposte in esecuzione della legge di sicurezza cittadina.

L’esercito israeliano avvia verifica interna per il 7 ottobre

L’esercito israeliano sta avviando una verifica delle proprie operazioni in seguito alla sorpresa per l’attacco di Hamas del 7 ottobre. ’’Abbiamo vissuto episodi difficili - ha scritto oggi ai soldati il capo di Stato maggiore gen. Herzi Halevi. - Abbiamo fallito nella difesa dei civili, che è il nostro compito supremo. Se non analizzeremo con coraggio quanto abbiamo fatto, ci sarà difficile migliorare, ci sarà difficile confrontarci poi con i cittadini di Israele’’. A rendere più difficile il compito di analisi, ha notato, c’è anche la constatazione che diverse decine di ufficiali e di altri responsabili sono morti nei combattimenti. ’’L’obiettivo di questa verifica - ha precisato Halevi - è imparare per migliorare’’. Secondo la radio militare la verifica sarà effettuata a partire dal 2018 e riguarderà anche la concezione di sicurezza elaborata per quanto concerne il confine con Gaza. ’’Nei prossimi mesi - ha aggiunto Halevi - investigheremo in particolare la fase iniziale di difesa di fronte all’attacco e le circostanze che lo hanno preceduto. In seguito esamineremo anche le operazioni di terra condotte da allora a Gaza’’. Intanto, riferiscono i media, anche lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) sta investigando all’interno delle proprie strutture per comprendere come mai non abbia colto in anticipo le intenzioni offensive di Hamas.

Biden vince caucus Hawaii ma è record protesta per Gaza

Joe Biden vince i caucus alle isole Hawaii con il 66%, ma solo circa 1500 residenti hanno votato mentre l’opzione “uncommitted” (non impegnato) - scelta come forma di protesta per Gaza - ha ricevuto il 29,1%, la percentuale piu’ alta in tutti gli Stati che sono andati alle urne finora.

Israele ritira la nomina di Kashriel ambasciatore a Roma

Il ministero degli Esteri, scrive Ynet, “ha pubblicato questa mattina un bando generale per la nomina di un ambasciatore in Italia: ciò significa che la nomina di Kashriel è stata definitivamente cancellata” dopo “il rifiuto degli italiani di approvarla perché è stato sindaco di una città oltre la Linea Verde ed in passato è stato capo dello Yesha”, il consiglio municipale degli insediamenti in Cisgiordania. La candidatura a Roma di Kashriel era stata avanzata dal precedente ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen mentre il suo successore Katz - sottolinea il media israeliano - sta cercando di risolvere la crisi. La vicenda ricorda quella di otto anni fa, quando - ricorda Ynet - il Brasile rifiutò di concedere il gradimento alla nomina di Danny Dayan alla carica di ambasciatore a causa della sua residenza nei Territori e del suo passato di presidente del Consiglio Yesha.

Iran, Khamenei: ci opponiamo all’aggressione contro Gaza

La Guida suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, ha affermato che l’Iran non ha conflitti con governi o Paesi stranieri ma si oppone a situazioni di “oppressione, arroganza e aggressione” come gli attuali sviluppi nella Striscia di Gaza. “Un popolo sta subendo una grande oppressione nella sua stessa terra. Le loro donne, i loro bambini e le loro case sono distrutte con grande brutalità e alcuni Stati - gli Usa, la Gran Bretagna e alcuni Paesi europei - non cercano di impedirlo ma addirittura aiutano. Ci opponiamo a questo”, ha affermato Khamenei, come riporta Mehr, durante un incontro con i membri, eletti dopo il voto di venerdì scorso, dell’Assemblea degli esperti, l’organo che ha il potere di nominare o eventualmente revocare il potere alla Guida Suprema nella Repubblica islamica.

Nigeria: oltre cento studenti rapiti nel nord-ovest del Paese

Più di 100 studenti nigeriani sarebbero stati rapiti nella città di Kuriga nel nord-ovest del Paese. Lo riporta la Bbc citando alcuni testimoni locali. Attorno alle 8.30 dozzine di uomini armati in motocicletta avrebbero fatto irruzione nella scuola. Gli studenti, di età compresa tra gli otto e i 15 anni, sarebbero stati portati via insieme a un insegnante.

Von der Leyen: lepenisti amici di Putin, no al dialogo

“Non possiamo avere un dialogo con il Rassemblement Nationale, loro sono amici di Putin. Il dialogo è con chi supporto l’Ue, l’Ucraina e lo stato di diritto”. Lo ha detto Ursula von der Leyen rispondendo a una domanda sul partito di Marine Le Pen nel corso della conferenza stampa di Bucarest.

Iran: esplosioni in una raffineria, ci sono vittime

Una persona è morta e due sono rimaste ferite a causa dell’esplosione alla raffineria di petrolio Aftab di Bandar Abbas, sulla costa iraniana presso lo Stretto di Hormuz. Lo riportano media statali iraniani mentre un comunicato dell’azienda afferma che “l’incidente è stato dovuto ad operazioni di manutenzione in uno dei forni” e l’esplosione non ha causato gravi danni alla struttura, riporta il quotidiano Etemad. Secondo quanto riferito dal prefetto di Bandar Abbas, Habib Bahadori, ad Irna, uno dei feriti, che si trovano in ospedale, è in condizioni gravi.

Missione militare Usa su costa Gaza con un porto per aiuti

Il presidente Joe Biden annuncerà stasera nel Discorso sullo Stato dell’Unione che “le forze militari Usa guideranno una missione di emergenza per stabilire un porto nel Mediterraneo sulla costa di Gaza che possa ricevere navi di grandi dimensioni che trasporteranno cibo, acqua, medicinali e rifugi temporanei” per i civili della Striscia. Lo hanno riferito alti funzionari della Casa Bianca e del Pentagono in un briefing riservato, con un gruppo di giornalisti.

Servizi russi, sventato attentato Isis a sinagoga Mosca

I servizi di sicurezza interni russi, Fsb, hanno detto di avere sventato un piano di membri dell’Isis che intendevano attaccare una sinagoga a Mosca. Lo riferisce la Tass.

Media, Israele nega l’ultimatum sul Libano

Una fonte politica israeliana ha negato informazioni apparse in Libano secondo cui Israele avrebbe indicato nel 15 marzo il termine ultimo per il raggiungimento di una intesa politica riguardo alla situazione di sicurezza al suo confine nord, dopo il quale potrebbe avere luogo una escalation militare. ’’Quella notizia non è vera - ha detto la fonte alla radio pubblica Kan - non c’è una dead-line del genere’’.

Italia aderisce a proposta di corridoio marittimo per Gaza

L’Italia aderisce “alla proposta, che si fa sempre più concreta, di un corridoio umanitario marittimo” per Gaza. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani spiegando ai cronisti di aver comunicato l’adesione dell’Italia a Ursula von der Leyen. “E’ una proposta che nasce da Cipro per aiutare la popolazione palestinese”, ha aggiunto.

Hamas, Israele vanifica sforzi dei mediatori per accordo

Un alto funzionario di Hamas ha accusato Israele di aver “vanificato” tutti gli sforzi dei mediatori per raggiungere un accordo per la tregua prima del Ramadan. Lo riporta il Guardian. L’alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri ha detto che Israele insiste nel respingere i punti dell’accordo che porterebbero a una pausa nei combattimenti, garantirebbe l’arrivo degli aiuti e faciliterebbe il ritorno degli sfollati interni alle loro case. La delegazione di Hamas ha ora lasciato il Cairo, anche se una fonte ha detto al canale di notizie egiziano Al-Qahera che i colloqui continueranno e riprenderanno la prossima settimana

La Svezia aderisce alla Nato

La Svezia ha aderito alla NATO giovedì a Washington, due anni dopo che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia l’ha costretta a riconsiderare la sua politica di sicurezza nazionale e a decidere che il sostegno all’alleanza era la migliore garanzia di sicurezza.

Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha consegnato giovedì la documentazione finale al governo degli Stati Uniti, l’ultimo passo di un lungo processo per garantire il sostegno di tutti i membri affinché aderiscano all’alleanza militare.

Per la NATO, l’adesione di Svezia e Finlandia – che condivide un confine di 1.340 km con la Russia – sono le aggiunte più significative degli ultimi decenni. Si tratta di un duro colpo anche per il presidente russo Vladimir Putin che ha cercato di impedire un ulteriore rafforzamento dell’alleanza.

La Svezia beneficerà della garanzia di difesa comune dell’alleanza in base alla quale un attacco ad un membro è considerato un attacco a tutti.

Ue: ok a 61,3 milioni di aiuti di Stato per agricoltori in Bulgaria

La Commissione europea ha approvato un regime di aiuti di Stato bulgaro di circa 61,3 milioni di euro per sostenere gli agricoltori, i produttori di cereali e colture oleaginose, nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo per la crisi e la transizione in materia di aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023, per sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili. L’aiuto, spiega una nota dell’esecutivo Ue, sarà erogato sotto forma di pagamenti diretti ai produttori di grano, orzo, colza, mais e girasole, che rischiano di perdere liquidità finanziaria a causa delle difficoltà del mercato agricolo provocate dalla guerra della Russia contro l’Ucraina.

Ppe: al congresso molte defezioni, con von der Leyen solo 67% dei registrati

Secondo la normativa Ue e come indicato nello statuto del Ppe (art. 5), sono 737 su 801 i delegati che avevano diritto di voto per l’elezione del candidato capolista del Ppe al Congresso di Bucarest. Lo riferisce il Ppe in una nota che chiarisce la dinamica dei voti del Congresso che ha portato all’elezione di Ursula von der Leyen come candidata dei popolari per la carica di presidente di Commissione. Come ha osservato il presidente del comitato di voto del Congresso del Ppe in plenaria, i partiti membri associati, o i loro rappresentanti negli organi e negli organismi dell’associazione, non possono partecipare alle decisioni che riguardano le politiche e la struttura dell’Unione europea, né le sue istituzioni sistema. Pertanto, i partiti membri associati non possono prendere parte al voto per il candidato principale.

Alla luce di ciò, dei 737 delegati aventi diritto di voto per queste elezioni, 591 si sono registrati per votare, comunica il partito. I voti espressi sono stati: 499 i votanti, 10 i voti non validi, 489 i voti validi, di cui 400 ’sì’ per von der Leyen e 89 i ’no’. Pertanto risulta che solo l’80% degli aventi diritto (pari 591 delegati) si è registrato per votare ed era fisicamente presente a Bucarest. Di questi ha votato effettivamente l’84,4%, ovvero 92 delegati non si sono presentati al voto. In altri termini su tutti gli aventi diritto al voto solo il 67% ha deciso di partecipare all’elezione dello spitzenkandidat. Stessa percentuale, 67%, anche per i consensi che von der Leyen ha raccolto sul totale delle persone che si erano registrate al voto. Gli 89 ’no’, invece, corrispondono al 18% dei votanti, quasi un quinto. Se si considera il numero dei ’sì’ rispetto al totale degli aventi diritto, von der Leyen ha ottenuto l’appoggio esplicito solo del 54% degli aventi diritto al voto

Media, colonia penale dove morì Navalny in sanzioni Ue

Ci sono 35 funzionari russi tra dipendenti carcerari e governativi, giudici, le colonie penali IK-3, la prigione dell’Artico dove è morto Alexei Navalny, e la colonia IK-6 nella bozza, resa nota da Bloomberg, delle nuove sanzioni che la Ue proporrà per la morte del dissidente russo. Il mese scorso l’Unione europea ha approvato un pacchetto di sanzioni contro Mosca, il 13mo da quando la Russia ha invaso l’Ucraina.

Joe Biden proporrà di aumentare le tasse a multinazionali e miliardari

Joe Biden proporrà un aumento delle tasse per aziende e miliardari nel discorso sullo Stato dell’Unione. La proposta di Biden, riporta il Financial Times, prevede un rialzo delle aliquote dal 15% al 21% per le aziende, e al 25% per i miliardari. L’aumento delle imposte ha l’obiettivo di ridurre il debito americano ma ha poche chance di essere approvato dal Congresso. E’ anche la proposta dell’anno elettorale.

Commissione Ue: ok Ppe a candidatura von der Leyen per secondo mandato

Il congresso del Ppe (partito popolare europeo) riunito a Bucarest ha sostenuto ufficialmente la candidatura dell’attuale presidente della Commissione Ursula von der Leyen a un secondo mandato nella prossima legislatura dopo il voto Ue. Quattrocento delegati hanno votato a favore, 89 contro, dieci voti nulli. Von der Leyen non si candiderà per il Parlamento europeo.

Gli agricoltori cechi protestano a Praga

Gli agricoltori cechi hanno scaricato il letame davanti agli uffici governativi e bloccato le strade di Praga con i trattori mentre rinnovavano le loro richieste per più sostegno, meno burocrazia e lo stop alle importazioni a basso costo verso l’Unione Europea.

Gli agricoltori di tutta l’UE sono scesi in piazza quest’anno, chiedendo la rimozione delle restrizioni imposte loro dal piano Green Deal per affrontare il cambiamento climatico e la reimposizione dei dazi doganali sui prodotti agricoli provenienti dall’Ucraina.

Media, ultimatum di una settimana di Israele a Hezbollah

Israele ha dato a Hezbollah una settimana di tempo per accettare la proposta di accordo statunitense, presentata nei giorni scorsi dall’inviato speciale Usa, Amos Hochstein e che prevede, di fatto, l’allontanamento dei combattenti libanesi filo-iraniani dalla linea di demarcazione tra Libano e Israele. Lo scrive oggi il quotidiano di Beirut al Akhbar, molto vicino allo stesso Partito di Dio. Secondo fonti informate non meglio precisate, Israele ha informato “paesi occidentali” di poter aspettare entro il 15 marzo. Altrimenti Israele è pronto a un’escalation militare che può condurre a una guerra su larga scala

Wp, Usa valutano stop a uso armi proprie in attacco a Rafah

L’amministrazione Biden, preoccupata per una nuova catastrofe umanitaria, sembra stia valutando modi per impedire a Israele di utilizzare armi statunitensi nel caso in cui attaccasse l’area densamente popolata intorno alla città di Rafah. Lo scrive il Washington Post descrivendo “la frustrazione” di Biden verso Netanyahu. Il presidente Usa e i suoi consiglieri senior non hanno preso alcuna decisione ma, per il Wp, il fatto stesso che i funzionari discutano di questo passo estremo dimostra la crescente preoccupazione dell’amministrazione per la crisi a Gaza e il forte disaccordo con i leader israeliani sull’assalto di Rafah

Houthi, Gb e Usa responsabili militarizzazione Mar Rosso

Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna sono responsabili della militarizzazione del Mar Rosso. E’ l’accusa mossa dai miliziani yemeniti Houthi, che dopo il 7 ottobre hanno iniziato ad attaccare mercantili nel Mar Rosso affermando che si tratta di azioni condotte in solidarietà con la popolazione palestinese. “Gli statunitensi e i britannici soffrono le ripercussioni della loro militarizzazione del Mar Rosso’’, ha affermato il portavoce degli Houthi Abdusalam Salah.

Nyt, calano speranze accordo cessate il fuoco prima del Ramadan

Si stanno affievolendo le speranze di raggiungere un accordo per un cessate il fuoco tra Hamas e Israele prima del Ramadan. Lo scrive il New York Times citando fonti vicine ai colloqui mediati dall’Egitto e dal Qatar.

Weber, ’il Ppe non coopererà mai con chi vuole distruggere l’Ue’

“Non è stato un momento facile cinque anni fa, eravamo stretti tra i liberali e le destre. Oggi il mio messaggio è che il Ppe è tornato”. Lo ha detto il presidente del Ppe Manfred Weber al Congresso di Bucarest ribadendo il ruolo dei Popolari “contro chi vuole distruggere lo stato di diritto. E’ quello che è successo in Polonia, con la vittoria di Donald Tusk, che ringrazio”. “Noi siamo il partito pro-Europa, e dobbiamo essere grati a leader del Ppe se abbiamo avuto 70 anni di pace. Noi abbiamo fatto questa Europa”, ha ricordato Weber, sottolineando: “oggi l’Ue è sotto attacco. Ci sono partiti che vogliono distruggerla, come l’Afd. Questa Europa non è perfetta ma è la migliore che possiamo avere ed è per questo che, come partito cristiano-democratico, la difendiamo”. “Come Ppe non coopereremo mai con alcun partito che rifiuta l’Ue, rifiuta il supporto all’Ucraina ed è amico di Putin o rifiuta il ruolo dello stato di diritto”, ha rimarcato Weber.

Wp: “Usa potrebbero impedire a Israele di usare armi americane a Rafah”

Gli Stati Uniti potrebbero impedire a Israele di usare armi americane in un’offensiva pianificata nella città di Rafah, nel sud di Gaza. Lo scrive il Washington Post, precisando che il presidente americano Joe Biden e altri funzionari “non hanno preso alcuna decisione sull’imposizione di una condizione legata all’uso delle armi made in Usa. Ma il fatto stesso che i funzionari sembrino discutere di questo passo estremo dimostra la crescente preoccupazione dell’amministrazione per la crisi a Gaza”. “Se Israele lanciasse un’offensiva a Rafah senza proteggere adeguatamente la popolazione civile sfollata, ciò potrebbe far precipitare una crisi senza precedenti nelle relazioni Usa-Israele, coinvolgendo anche le forniture di armi”, ha affermato l’ex ambasciatore americano in Israele Martin Indyk. L’articolo afferma inoltre che gli Stati Uniti sembrano aver accantonato le speranze di un’iniziativa diplomatica che abbini la normalizzazione saudita con un percorso verso uno Stato palestinese. “Dietro la crescente tensione con Netanyahu c’è la sensazione di Biden che Israele non abbia ascoltato gli avvertimenti e i consigli degli Stati Uniti e che il rapporto con gli Usa sia una strada a senso unico”, scrive il Washington Post. “L’amministrazione ritiene infatti di sostenere gli interessi israeliani, a un costo politico considerevole in patria e all’estero, mentre Netanyahu non risponde alle richieste americane. Israele sostiene che qualsiasi spazio tra la politica statunitense e quella israeliana avvantaggia solo Hamas. Ma Israele non scende a compromessi per ridurre questo divario”.

Medioriente: Ue condanna ok a nuovi insediamenti in Cisgiordania

“L’Unione europea condanna l’approvazione, avvenuta ieri, da parte dell’Alto Comitato di Pianificazione israeliano, di piani per la realizzazione di oltre 3.426 unità abitative, espandendo ulteriormente gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata”. Lo scrive in una nota un portavoce del Servizio per l’azione esterna dell’Ue.

Partigiani ucraini, sabotata linea ferrovia intorno a Mosca

“La resistenza ucraina ha sabotato una centralina ferroviaria nella regione di Mosca, vicino alla stazione di Golovkovo, nel distretto di Solnechnogorsk, provocando danni alla linea ferroviaria intorno alla capitale russa, utilizzata per scopi militari. Lo scrive su Telegram il movimento di resistenza in Crimea Atesh citato dai media ucraini. ”Il nostro obiettivo è fermare le forniture militari del regime di Putin al fronte. Questo può essere fatto”, ha scritto il gruppo pubblicando foto e video della centralina data alle fiamme.

Mar Rosso: Usa, tre i marinai uccisi in nave colpita da Houthi

Sono tre i marinai uccisi nell’attacco missilistico degli Houthi contro una nave mercantile al largo dello Yemen. Lo annuncia il Centcom, il Comando centrale degli Stati Uniti. L’imbarcazione è stata colpita da un missile balistico nel Golfo di Aden. Almeno quattro i feriti, di cui tre in condizioni critiche.

Cina: Wang, con Russia ampie prospettive da cooperazione reciprocamente vantaggiosa

“Il gas naturale russo è entrato in migliaia di case in Cina e le auto cinesi circolano per le strade della Russia, il che dimostra pienamente la forte resistenza e le ampie prospettive di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, elogiando i crescenti legami della Cina con la Russia. Wang ha sottolineato che l’anno scorso il commercio tra i due Paesi ha raggiunto i 240 miliardi di dollari, superando l’obiettivo di raggiungere i 200 milioni di dollari di scambi entro la fine del 2024.

Chiesa greca, scomunica a deputati dopo legge su nozze gay

La Chiesa ortodossa greca ha chiesto la scomunica dei deputati dopo il voto sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. Lo riferisce il Guardian. I religiosi parlano di decisione “demoniaca” presa da “legislatori immorali” e chiedono che i parlamentari siano ostracizzati, esortatandoli a pentirsi. Il leader spirituale greco, l’arcivescovo Ieronymos, ha proposto di sottoporre la votazione a un referendum popolare. Le autorità ecclesiastiche di Corfù intanto hanno vietato a due parlamentari qualsiasi rito religioso.

David Cameron oggi in Germania per colloqui su Ucraina e Gaza

Il ministro degli Esteri britannico David Cameron discuterà del rafforzamento del sostegno all’Ucraina e degli sforzi per far arrivare più aiuti umanitari a Gaza nei colloqui con la sua controparte tedesca Annalena Baerbock, che si terranno giovedì a Berlino.

L’incontro arriva pochi giorni dopo che la settimana scorsa i media russi hanno pubblicato una telefonata intercettata tra alti ufficiali militari tedeschi sull’Ucraina, che includeva dettagli sulle operazioni britanniche nel Paese.

Cina: “non permetteremo mai l’indipendenza di Taiwan”

Wang ha liquidato le presidenziali di Taiwan del 13 gennaio, definendole come “elezioni locali all’interno di una parte della Cin”“ che non cambiano ”neppure il tema dell’eventuale riunificazione con la madrepatria perché “chiunque sostenga l’indipendenza di Taiwan sarà punito dalla storia”. Sul tema delicato dell’unificazione, la prima linea rossa delle relazioni con gli Usa, il capo della diplomazia cinese ha ripetuto il mantra secondo cui Pechino si impegnerà “per una riunificazione pacifica”, ma ha avvertito che coloro che si impegneranno a sostegno dell’indipendenza di Taiwan “si bruceranno per aver giocato con il fuoco”. Lo status dell’isola è uno dei principali motivi di contesa con gli Usa e Pechino, che ritiene l’isola una parte “inalienabile” del suo territorio, non ha mai rinunciato all’uso della forza per riportarla sotto il suo controllo, se necessario. Washington, come la maggior parte dei Paesi su scala globale, non riconoscono Taipei come un Paese indipendente, seguendo la politica della ’Unica Cina’, ma si oppongono a qualsiasi cambiamento dello status quo attraverso l’uso della forza.

Cina: Wang, Usa non hanno mantenuto loro promesse

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha accusato gli Stati Uniti di aver escogitato tattiche per reprimere l’ascesa della Cina e ha criticato l’amministrazione Biden per aver aggiunto altre aziende cinesi alle sue liste di sanzioni. Wang Yi, parlando ai media durante la riunione annuale dell’assemblea legislativa cinese, ha affermato che le relazioni con gli Stati Uniti sono migliorate da quando i presidenti Xi Jinping e Joe Biden si sono incontrati a novembre, ma che gli Usa non hanno mantenuto le loro promesse. “Se gli Stati Uniti dicono sempre una cosa e ne fanno un’altra, dov’è la loro credibilità come grande potenza? Se gli Stati Uniti diventano nervosi e ansiosi quando sentono la parola Cina, dov’è la loro fiducia come grande potenza?”, ha affermato. “Se gli Stati Uniti sono ossessionati dall’idea di reprimere la Cina, finiranno per danneggiare se stessi”.

Cina, Palestina entri a pieno titolo nell’Onu

La Cina auspica che la Palestina entri a pieno titolo nelle Nazioni Unite invita alcuni membri del Consiglio di Sicurezza a non creare ostacoli. Un missile lanciato ieri dallo Yemen ha colpito una nave portarinfuse nel Golfo di Aden: almeno tre morti e sei feriti tra l’equipaggio.

Artista italiano Jorit parla con Putin, poi foto insieme

È Ciro Cirullo, artista di strada conosciuto con il nome di Jorit, il giovane italiano che ieri sera ha dialogato con il presidente russo Vladimir Putin durante un forum della gioventù a Sochi. Alla fine del forum Cirullo ha chiesto a Putin di poter fare una foto con lui, perché, ha detto, “in Italia si dicono tante cose strane su di lei”. Al che il presidente ha risposto: “Certo, basta che non mi dia un pizzicotto per sincerarsi che sono una persona reale”. Putin ha poi fatto una foto con l’artista italiano e una con un giovane africano.

A Sochi Cirullo ha incontrato anche l’attrice Ornella Muti, che in questi giorni è in Russia. Jorit è noto anche per avere realizzato un grande graffito che rappresenta una bambina in lacrime sotto le bombe a Mariupol, città ucraina sul Mar Nero conquistata dalle truppe russe nel 2022. “L’idea - ha spiegato - era mostrare i problemi dei bambini del Donbass al mondo intero. I media occidentali spesso distorcono la realtà. Per esempio parlano delle sofferenze dei bambini di un Paese, ma rimangono in silenzio su quello che succede in quello vicino”.

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In un frame Ciro Cirullo, artista di strada conosciuto con il nome di Jorit, il giovane italiano che ieri sera ha dialogato con il presidente russo Vladimir Putin durante un forum della gioventù a Sochi, 6 marzo 2024. + Smotri Media

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