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Kaja Kallas, l’ex premier estone ricercata dalla Russia: chi è e perché Mosca la vuole

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Kaja Kallas, l’ex premier estone ricercata dalla Russia: chi è e perché Mosca la vuole

Kaja Kallas, l’ex premier estone ricercata dalla Russia: chi è e perché Mosca la vuole

Kaja Kallas, ex primo ministro dell’Estonia, è stata inserita nella lista dei ricercati dalla Russia. L’articolo delinea la sua biografia, le sue posizioni politiche e il contesto geopolitico che ha portato alla sua incriminazione

13 febbraio 2024
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2' di lettura

Il 13 febbraio 2024 la polizia russa ha inserito l’allora primo ministro estone Kaja Kallas (ora ex, si è dimessa il 15 luglio 2024), il suo segretario di Stato e il ministro della Cultura della Lituania nella lista dei ricercati, secondo il database del Ministero degli Interni russo. È la prima volta che un primo ministro viene inserito nella lista dei ricercati del governo russo.

Kallas, la distruzione dei monumenti sovietici

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Lo stesso giorno il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov (video) ha dichiarato che Kallas è ricercata per «profanazione della memoria storica». L’agenzia di Stato russa Tass ha dichiarato che i funzionari baltici sono accusati di aver «distrutto i monumenti ai soldati sovietici» della II guerra mondiale eretti nella Repubblica baltica nel dopoguerra quando era sotto il dominio dell’Urss.

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova (video) ha dichiarato: «Questo è solo l’inizio. I crimini contro la memoria dei liberatori del mondo dal nazismo e dal fascismo devono essere perseguiti», ha detto Zakharova.

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Kaja Kallas con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Kallas: «Segno che sto facendo la cosa giusta»

Kaja Kallas ha replicato che la decisione di Mosca di inserirla nella lista dei ricercati è la prova che sta «facendo la cosa giusta» e ha aggiunto che continuerà ad assicurare il suo «forte sostegno all’Ucraina» e a battersi per «rafforzare la difesa dell’Europa». Kallas, in un messaggio su X, ha aggiunto che «gli strumenti della Russia non sono cambiati», ricordando che sua madre e sua nonna furono deportate in Siberia. «Il Cremlino - scrive ancora la premier estone - ora spera che questa decisione ridurrà al silenzio e me e altri, ma non sarà così».

Le nazioni baltiche che in passato facevano parte dell’Unione Sovietica hanno annunciato piani di demolizione di monumenti di epoca sovietica. Nel 2022 Kallas ha dichiarato che le autorità estoni avrebbero smantellato da 200 a 400 monumenti di questo tipo. In risposta, il capo del Comitato investigativo russo, Alexander Bastrykin, ha ordinato un’indagine penale sulla questione.

I politici baltici rischiano di essere arrestati solo se attraversano il confine russo, altrimenti dichiararli ricercati non avrà conseguenze concrete.

Kallas, prima donna premier in Estonia

Primo ministro dell’Estonia dal 2021, la Kallas è la prima donna a ricoprire questo ruolo nel Paese. Leader del Partito della Riforma, Kallas è stata membro del Parlamento europeo nel 2014-2018, in rappresentanza dell’Alleanza dei democratici e dei Liberali per l’Europa. Prima della sua elezione, era un avvocato specializzato in diritto europeo della concorrenza.
Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza nella Commissione von der Leyen II dal 1° dicembre 2024.

Kaja Kallas è nata a Tallinn nel 1977. Suo padre Siim Kallas è un ex primo ministro dell’Estonia (in carica dal 2002 al 2003) e un ex commissario europeo (2004-2014).

Kallas, la madre e la nonna deportate in Siberia

Durante la Seconda guerra mondiale, dopo che l’Unione sovietica aveva invaso e occupato l’Estonia nel 1940, nell’ambito dell’ondata di esecuzioni e deportazioni dall’Estonia che ne seguì, sua madre Kristi, che all’epoca aveva sei mesi, fu deportata dal regime stalinista in Siberia con la madre e la nonna in un vagone bestiame e lì visse fino all’età di dieci anni. Il bisnonno di Kallas era Eduard Alver (1886-1939), uno dei politici che guidarono la creazione della Repubblica indipendente di Estonia nel 1918, nonché primo capo della polizia estone nel 1918-1919.

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