Italia
Pubblicità

Italia

Mar Rosso, ecco le regole d’ingaggio della missione Aspides su cui oggi votano le Camere

di Andrea Carli

Tajani "Missione Aspides un successo italiano"

È una corsa contro il tempo per garantire al decreto, approvato dal Consiglio dei ministri il 26 febbraio che proroga le missioni internazionali in corso e prevede l’avvio di due nuove operazioni (oltre ad “Aspides”, “Levante”), l’ombrello della ratifica parlamentare. I tempi stringono e le minacce dei ribelli yemeniti si moltiplicano di ora in ora

5 marzo 2024
Pubblicità

5' di lettura

Dopo l’abbattimento da parte della nave Duilio di un drone nel Mar Rosso, e dopo che la Difesa ha chiarito che è stata un’operazione di «auto difesa» contro una minaccia che si trovava a circa 6 kilometri dalla nave italiana, in volo verso di essa», l’Italia accelera per garantire una copertura parlamentare all’operazione “Aspides”, la missione messa in campo dall’Unione europea a tutela del traffico marittimo nello stretto di Bab-el Mandeb contro la minaccia dei ribelli Houthi.

Il costo dell’operazione

Pubblicità

Nello stato di previsione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sul capitolo 3006/1 programma 5.8 (Fondo per le missioni internazionali) sono appostati fondi, per il 2024, pari a 1.569 milioni di euro. Per quanto riguarda Aspides, le “spese comuni” dell’operazione, il cui importo di riferimento è fissato a 8 milioni di euro, saranno a carico dello Strumento europeo per la pace (EPF), fondo fuori bilancio dell’Ue (si tratta dello stesso fondo che rimborsa gli aiuti militari all’Ucraina). Il resto lo metteranno gli Stati nazionali, finanziando la propria partecipazione nazionale. Il fabbisogno finanziario del pacchetto di missioni di cui fa parte anche Aspides, è di 42.550.121 euro, di cui 10.650.000 esigibili nel 2015.

Corsa contro il tempo

È una corsa contro il tempo per garantire al decreto l’ombrello e la copertura della ratifica parlamentare. Approvato dal Consiglio dei ministri il 26 febbraio, il provvedimento proroga le missioni internazionali in corso e prevede l’avvio di tre nuove operazioni. Oltre ad “Aspides”, una in Ucraina finalizzata a sostenere Kiev nel suo impegno nella riforma del settore della sicurezza civile, nel quadro del percorso di adesione all’Ue. La terza missione è denominata “Levante”, ed è intesa come contributo per fronteggiare una potenziale escalation nel conflitto Israele-Hamas, inclusi interventi umanitari a favore della popolazione civile.

Le minacce Houthi

Paraltro le minacce dei ribelli yemeniti Houthi si moltiplicano di ora in ora. Nelle scorse settimane avevano avvisato che, nel momento in cui assumeva il comando della forza navale di Aspides, l’Italia avrebbe messo «a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali».

Il via libera delle Commissioni della Camera (non del Senato)

Il parlamento si è mosso. Le commissioni Esteri e Difesa della Camera hanno dato il via libera alle deliberazione sulle ulteriori missioni internazionali, tra cui quella nel Mar Rosso. Le opposizioni si sono divise: il Pd ha votato a favore con la maggioranza; M5s che si è astenuto. Non erano presenti rappresentanti di Avs. Per quanto riguarda il Senato, il testo, dopo un’istruttoria, approda direttamente in aula a Palazzo Madama, senza il voto in commissione.

Martedì 5 marzo è dunque la giornata decisiva: alle 9:30 la deliberazione del Cosniglio dei ministri sulle missioni giunge all’esame dell’aula di Montecitorio, preceduta dalle comunicazioni del Governo sulle missioni e gli impegni operativi internazionali da avviare nel 2024 (è atteso l’intervento in aula del ministro degli Affari esteri Antonio Tajani). Tajani replicherà alle 12:00 al Senato. Nell’Aula della Camera, dopo le comunicazioni di Tajani, saranno votate le risoluzioni sul tema, tra cui quella di maggioranza. Il Pd, che sta lavorando ad un suo documento, dovrebbe dare il via libera alle missioni ma non alle premesse della maggioranza.

Il voto sulla risoluzione

Tanto i deputati quanto i senatori saranno chiamati a votare una risoluzione del governo che consentirà di dare il via all’operazione europea nel Mar Rosso, varata da Bruxelles ormai una settimana fa. Senza il via libera delle Camere, la missione per l’Italia non può partire. È la legge 145/2016 a prevedere che la partecipazione italiana alle missioni internazionali venga autorizzata dal Parlamento.

L’iter previsto dalla legge

Per quanto riguarda l’avvio di nuove missioni - è questo il caso di “Aspides” e “Levante” - la procedura prevede in particolare un’apposita delibera del Consiglio dei ministri da adottarsi previa comunicazione al Presidente della Repubblica ed eventualmente convocando il Consiglio supremo di Difesa «ove se ne ravvisi la necessità». La deliberazione del Cdm, sancisce ancora la legge del 2016, deve essere comunicata alle Camere le quali tempestivamente la discutono e con appositi atti di indirizzo, secondo le norme dei rispettivi regolamenti, autorizzano la/le missione/i, eventualmente definendo impegni per il Governo, ovvero ne negano l’autorizzazione. Di qui la risoluzione che in queste ore sarà al volto di depuitati e senatori.

Le regole di ingaggio di Aspides

Nella delibera del Consiglio dei ministri sottoposta all’esame del parlamento si legge che «l’Operazione dell’Unione Europea EUNAVFOR ASPIDES intende contribuire alla salvaguardia della libera navigazione e alla protezione del naviglio mercantile in transito in un’area di Operazioni che include Mar Rosso, Golfo di Aden e Golfo Persico, con compiti eminentemente difensivi, estesi alla difesa del naviglio mercantile nella sola area prospiciente lo Yemen e nel Mar Rosso, in coerenza con la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare e in stretto coordinamento con le altre iniziative multi-laterali presenti nella regione».

Il braccio di ferro sull’avverbio

L’attesa della vigilia è per un sostegno bipartisan alla risoluzione. L’obiettivo della maggioranza è ottenere il semaforo verde delle Camere nella giornata di oggi, preferibilmente con il sostegno delle opposizioni. Su questo fronte, il gruppo Alleanza Verdi e sinistra ha messo nel mirino l’avverbio “eminentemente”, ed è in pressing affinché venga sostituito con “esclusivamente”. «Proporremo in aula una modifica», ha anticipato Luana Zanella, capogruppo Avs alla Camera. «Riteniamo legittimo difendersi dagli attacchi nel Mar Rosso ma questa missione - ha sottolineato il deputato Marco Grimaldi, interpellato sulla posizione di Avs - rischia di aumentare il livello del conflitto soprattutto se si autorizzerà l’attacco alle basi nello Yemen. Siamo orientati a non autorizzare», la missione. Considerata la linea pacifista dei Cinque Stelle, non è escluso che anche M5s promuova un tentativo di contrasto.

L’apertura della maggioranza

Per venire incontro all’opposizione, e in particolare ai Cinque Stelle, il relatore in commissione Difesa della Camera Pino Bicchielli (Noi Moderati)ha anticipato che nel testo della deliberazione che arriverà in Aula a Montecitorio sarà introdotta una modifica rispetto ai compiti della missione Aspides nel Mar Rosso: da «eminentemente difensivi» a «difensivi». Un’apertura nei confronti delle opposizioni. Il Movimento per ora lascia una porta mezza aperta: «Nessuna cambiale in bianco, attendiamo di leggere la risoluzione di maggioranza».

Cosa dicono i documenti preparatori del Consiglio Ue

I documenti preparatori del Consiglio Ue che ha dato il via libera ad Aspides affrontano il tema dei confini del diritto di auto-difesa e della differenza tra il compito di “accompagnamento” e quello di “protezione”. Da questi testi emerge che gli assetti di Aspides, nel rispetto dei princìpi di necessità e proporzionalità, dovranno avere la capacità di neutralizzare i diversi tipi i minaccia alle navi commerciali in transito, che possono venire da droni e missili, senza escludere gli attacchi marittimi o aerei.

L’orientamento favorevole del Pd

Nel Pd sembra prevalere una posizione di sostegno all’operazione, anche se la concorrenza con i Cinque Stelle non esclude a priori la possibilità di dissensi interni al partito. Sulle missioni Aspides e Levante in Senato, ha spiegato il senatore Dem Alessandro Alfieri, componente della commissione Affari esteri e Difesa di Palazzo Madama, «si va direttamente in Aula con le risoluzioni dopo che in commissione abbiamo fatto solo un’istruttoria e questo perchè il governo ha chiesto di velocizzare i tempi. Noi abbiamo protestato - ha aggiunto Alfieri - perchè non si può pensare di bypassare la commissione su temi così fondamentali» come le regole di ingaggio o l’interoperabilità con altre missioni. Insomma, per il senatore del Pd «maggioranza e governo sono arrivati molto in ritardo. Il nostro orientamento - ha detto Alfieri - è comunque favorevole, abbiamo ottenuto che si specificasse che è una missione europea e di protezione attiva delle imbarcazioni, non offensiva». Il Pd ha chiesto inoltre che si puntualizzi l’obiettivo della de-escalation e che il governo riferisca periodicamente in Parlamento sulla situazione.

Gli altri paesi europei coinvolti nella missione attendono il via libera dell’Italia

L’ok alla risoluzione da parte del parlamento non sembra a rischio. Nel frattempo che arrivi, Francia, Germania e Grecia, ovvero i paesi europei che partecipano alla missione europea Aspides, hanno già completato l’iter interno di autorizzazione all’operazione. In attesa che arrivi anche quello dell’Italia, che fornisce il Force Commander dell’operazione, ovvero l’ufficiale ammiraglio che esercita il comando imbarcato degli assetti navali che partecipano all’operazione. È il contrammiraglio Stefano Costantino.

Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy