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Rientro dei cervelli, Giorgetti: le nuove norme non pregiudicano la sanità

Rientro dei cervelli, la paura e la delusione di chi ora teme di non rientrare

Il ministero dell’Economia: bozze non autorizzate, discuteremo quando le proposte del governo verranno codificate correttamente

26 ottobre 2023
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2' di lettura

«Il nuovo impianto normativo» sulla detassazione per i lavoratori impatriati «non pregiudicherà l’ingresso dei lavoratori dei settori della sanità e formazione. Il requisito è l’elevata qualificazione e specializzazione». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time al Senato ad un’interrogazione sulla normativa fiscale sul rientro dei lavoratori all’estero.

«Bozze non autorizzate, discutiamo quando codificate»

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Il ministro dell’Economia ha poi sottolineato: «In questi giorni c’è una miriade di commenti su bozze più o meno autorizzate, anzi non autorizzate, che circolano sui media su questo decreto e altri provvedimenti di bilancio. Discuteremo ampiamente delle proposte del governo quando verranno codificate correttamente».

«Impatriati quasi tutti top manager, stop distorsioni»

Giorgetti (che rispondeva a un’interrogazione del leader di Italia viva Matteo Renzi) ha anche detto che «gli impatriati sono quasi tutti top manager» e ha chiesto di «porre fine alle distorsioni sul mercato». «Quando ha concepito questa misura non aveva in testa la piega presa» ha detto ancora il ministro rispondendo a braccio a Renzi. «Noi - ha aggiunge - abbiamo applicato il nostro modesto cervello a fenomeni da censurare» dalle pratiche elusive.

«Dei 24.450 impatriati i ricercatori sono 1.800, gli altri sono top manager che hanno sfruttato un’agevolazione» che costa «1,3 miliardi di euro l’anno. «Applico il mio modesto cervello per i redditi medio bassi» e le «modifiche del dlgs presentano un regime pari o migliore agli altri paesi Ue ed eliminare distorsioni» e «credo che tutta aula non potrà che convenire», la sua conclusione.

«Riflettere su rientro calciatori, danno a vivai»

«Sul caso del rientro dei cervelli - h anche detto Giorgetti - sui calciatori una riflessione andrebbe fatta perché non c’è solo il vantaggio per i grandi campioni ma l’effetto distruttivo per il vivaio di calciatori italiani che trovano una concorrenza impropria».

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