(AFP)
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“È un dead man walking”. Con questa frase il politologo e presidente di Eurasia Group, Ian Bremmer, commentava sui suoi social il destino di Yevgney Prigozhin all'indomani della marcia su Mosca che ha assunto la forma di un tentato golpe nel giugno scorso. La spettacolare morte di Prigozhin e del suo braccio destro che molti già definiscono vendetta di Putin è solo l'ultima di un macabro elenco di morti perché avversari del presidente russo. Morti o nel migliore dei casi in carcere a scontare lunghe pene perché critici del potere in Russia.
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