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Il nuovo anno scolastico partirà dal 5 al 16 settembre. I primi a tornare in classe saranno gli alunni della Provincia autonoma di Bolzano, per i quali la campanella suonerà il 5 settembre.
Nello stesso giorno, inizieranno le attività anche i bambini delle scuole dell’infanzia della Lombardia.
A seguire, il 9 settembre, sarà il turno degli alunni della Provincia autonoma di Trento, mentre in sei regioni la ripresa delle lezioni avverrà l’11 settembre: sono Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto.
Il 12 settembre vedrà il rientro in classe degli studenti in Campania, Lombardia, Molise, Sicilia e Sardegna. Gli ultimi a tornare sui banchi saranno gli allievi di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana, il 16 settembre.
Ma anche il nuovo anno scolastico rischia di iniziare con un boom di supplenti: si torna a parlare di troppi insegnanti precari che andranno a coprire le cattedre, per i sindacati quasi 250mila.
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, dal canto suo, dopo i numerosi casi di aggressioni e bullismo da parte di giovanissimi in varie parti d’Italia anche in questi giorni, torna a chiedere al Parlamento di approvare in fretta la riforma del voto di condotta che, dice, «deve essere operativa per il prossimo anno scolastico» (ma che al momento è all’esame della commissione Istruzione della Camera).
I dati, come anticipati dal Sole 24 Ore, raccontano di un incremento di supplenti nelle scuole italiane del 72% in sette anni: si è passati cioè dai 132 mila dell’anno del 2017/2018 a 232 mila dello scorso anno, mentre per il prossimo anno scolastico presumibilmente si toccherà quota 250 mila.
Il direttore generale dell’Ufficio scolastico del Lazio, Anna Paola Sabatini, assicura che lo sforzo in atto è per assicurare che il 1° settembre tutti i docenti saranno in cattedra.
Per il 2024, il ministero dell’Economia ha autorizzato un contingente di 45.124 posti per le immissioni in ruolo, inclusi i posti di sostegno. Tuttavia, i posti vacanti dopo la mobilità ammontano a 62.393: il ministero dell’Istruzione, che prima della pausa estiva ha incontrato i sindacati, ha spiegato che la differenza tra posti autorizzati e posti vacanti sarà colmata attraverso il nuovo concorso Pnrr previsto per l’autunno.
E in difficoltà è anche il personale tecnico-amministrativo (gli Ata). Sempre secondo i sindacati, oltre 20mila posti saranno dati a supplenza.
«Le segreterie scolastiche sono ridotte ai minimi termini - ha sottolineato il presidente dell’Anief Marcello Pacifico -. Negli ultimi anni sono stati tagliati oltre 50mila posti. Inoltre, con il moltiplicarsi delle incombenze lavorative dovute alla gestione dei progetti derivanti dal Pnrr, le cose sono ulteriormente peggiorate: per questo chiediamo il ripristino dal 1° settembre degli oltre 6mila collaboratori scolastici aggiuntivi e licenziati a fine anno scolastico, più altre migliaia di assistenti amministrativi e tecnici: senza di loro le scuole sarebbero in ginocchio».
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