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In 8 sotto indagine per l’incidente alla Esplodenti Sabino di Casalbordino

di R.I.T.

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La Procura di Vasto ha iscritto nel registro degli indagati sette dirigenti, oltre alla stessa società - Lunedì l’autopsia sui corpi delle tre vittime

15 settembre 2023
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2' di lettura

Otto gli iscritti nel registro degli indagati per l’esplosione alla Esplodenti Sabino di Casalbordino in cui hanno perso la vita tre operai, il 13 settembre scorso. A due giorni dall’incidente la Procura di Vasto – a coordinare le indagini è il sostituto procuratore Silvia Di Nunzio accanto a Vincenzo Chirico – ha deciso di focalizzare l’indagine su sette tra responsabili e dirigenti dell’azienda, numero che sale a otto considerando anche la società – specializzata nello smaltimento di polvere da sparo – come persona giuridica.

Si tratta di Gianluca Salvatore, Sabino Salvatore, Massimo Salvatore, Marco Salvatore, Carlo Piscopo, Giustiniano Tiberio, Barbara Palestini, cinque di loro tra l’altro sono già sotto processo per l’altro incidente mortale in fabbrica, risalente al 2020, in cui morirono altre tre persone. La prima udienza per la tragedia di tre anni fa in cui sono coinvolti nel complesso una decina di soggetti è stata rinviata al 3 ottobre prossimo.

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Per l’incidente di tre giorni fa gli inquirenti hanno ipotizzato i reati di omicidio colposo aggravato e disastro, in seguito alla morte di Gianluca De Santis, Giulio Romano e Ferdinando Di Nella. Per le tre vittime dell’esplosione è stata inoltre disposta l’autopsia, in calendario per lunedì prossimo.

Il sindaco della cittadina, Filippo Marinucci, nelle scorse ore ha revocato l’ordinanza di evacuazione per gli edifici nelle vicinanze della Esplodenti Sabino, misura che era stata disposta subito dopo l’esplosione in azienda. Così i 23 residenti della zona, ospitati in albergo in casa di amici e parenti, sono potuti rientrare nelle proprie abitazioni. L’area è stata messa in sicurezza mentre vanno avanti i lavori di bonifica da parte degli artificieri dell’Esercito italiano.

Dalle prime indagini è emerso che a provocare l’esplosione sarebbe stata una granata d’artiglieria ma si dovrà fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente per definire se a innescare l’esplosivo sia stato un errore umano oppure una spoletta difettosa. La procura della Repubblica di Vasto ha comunque disposto il sequestro dello stabilimento. Mentre sarà il prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa, a decidere se sospendere la licenza per la società, sulla base delle informazioni e della documentazione raccolta da carabinieri, forze di polizia e vigili del fuoco. Si tratta di un provvedimento amministrativo che si affiancherà alla decisione della Procura sul sequestro, nell’ambito delle indagini in corso.

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