di N.Co.
Bonomi: "Sostenibilità del welfare diventi un assillo per tutti"
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«É una manovra che ha dimostrato ragionevolezza. Quindi ovviamente questo è un punto di merito», ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che dal convegno dei Giovani Imprenditori avverte: «É una manovra però che contiene molti interventi congiunturali ancorché interventi che noi auspicavamo», come «la riconferma del taglio contributivo del cuneo fiscale che però è ancora congiunturale». «È ovvio - sottolinea il presidente degli industriali - che se vogliamo fare interventi strutturali dobbiamo aggredire la spesa pubblica. In un paese che spende più di 1.100 miliardi all’anno e non riqualifica la sua spesa pubblica diventa difficile trovare risorse per interventi strutturali che mirino alla crescita del Pil potenziale, e che sarebbero la via per rassicurare i mercati».
«Con tutto quello che sta succedendo nel mondo - ha detto a margine del convegno Bonomi - la crescita nazionale si sta contraendo e siamo tutti in revisione della crescita. Vengo, dieci giorni fa, con un incontro con i miei omologhi francesi e tedeschi a Berlino, Francia e Germania hanno rivisto anche loro le stime di crescita, la Germania addirittura in negativo, se vediamo il differenziale Italia-Germania sono 16 punti. Per un punto in più rispetto alla Germania avremmo firmato. É il segno che comunque il Paese ha un’economia sicuramente forte, chiaramente dobbiamo mettere il carburante».
Gli impatti della guerra in Medioriente «saranno molto pesanti, lo sappiamo benissimo. Sul tema dell’energia ha già avuto effetti, abbiamo visto cosa è successo ai prezzi», ha sottolineato Carlo Bonomi parlando con i giornalisti a margine del 38simo convegno dei giovani industriali a Capri. «Vedremo cosa succederà nei paesi che sostengono una parte o l’altra, ci saranno impatto economici, non entro nel tema umanitario».
«La Zes unica - ha sottolineato Bonomi - è uno strumento molto valido, abbiamo visto i benefici di quelle che già erano operative. Che venga ricompreso tutto il Mezzogiorno è positivo, l’importante è che non diventi un freno, abbiamo qualcosa che funziona».
«C’è il tema della rappresentanza, tutti ne parlano ma sostanzialmente nessuno la vuole», sottolinea infine il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. «Confindustria non ha il problema di pesarsi o di contarsi. Ma un governo che dice che è giusta la rappresentanza la deve anche fare: quando ci convoca in 40 sigle al tavolo non sta facendo la misurazione della rappresentanza, è un’altra cosa».
Nicoletta Cottone
Caporedattore
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