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Torino dionisiaca capitale del Liberty

di Stefano Biolchini

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Vittorio Matteo Corcos In lettura sul mare, 1910 Olio su tela, 250x152 cm Collezione privata

Vittorio Matteo Corcos In lettura sul mare, 1910 Olio su tela, 250x152 cm Collezione privata

A Palazzo Madama fino al 10 giugno 2024 una mostra approfondisce con garbata raffinatezza il fondamentale ruolo della città per l’affermarsi dello stile

14 novembre 2023
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4' di lettura

In eleganti forme svariate, ritratti di giovani fanciulle in fiore, voluttuose linee sinuose, decori floreali e richiami alla natura armonicamente declinati per permeare l’ovunque di bellezza e, al contempo, avvicinare l’arte alla quotidianità. Può essere così tratteggiato il messaggio del Liberty, lo stile omnicomprensivo che in Torino trova la città simbolo di una stagione di rinnovamento estetico, artistico e sociale. A marcare indelebilmente la svolta dell’ex capitale del Regno, nel segno dell’Arte Nuova, fu un evento di portata epocale: la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna. A Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, fino al 10 giugno 2024, la mostra Liberty. Torino Capitale, attraverso un centinaio di opere approfondisce con garbata raffinatezza il fondamentale ruolo della città (Torino punta a entrare nel RANN di Bruxelles e la sua candidatura a Città Patrimonio Mondiale UNESCO per il Liberty ) per l’affermarsi di questo stile.

1902

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Correva l’anno 1902 e la città sabauda si trovò catapultata sul proscenio mondiale, con costruzioni effimere che rappresentano il meglio degli innovativi progetti architettonici e non solo del nuovo secolo, imprimendo così una svolta determinante per la città e l’intero paese. “Tenacemente voluta da un gruppo di artisti, intellettuali e professionisti torinesi per riscattare il ritardo culturale dell’Italia per la mediocrissima figura all’Exposition Universelle de Paris, con un padiglione disastrosamente antiestetico e il contenuto non all’altezza di quello che avrebbe potuto e dovuto”, come spiega la curatrice Beatrice Coda Negozio, la città rispose “dando vita a un modello di civiltà urbana unico, espressione di un consapevole atteggiamento degli amministratori locali che agirono all’unisono per promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio. Si progettano e realizzano infrastrutture e servizi per la cittadinanza di elevata qualità architettonica e sofisticata esecuzione costruttiva, in primis scuole (...) Opere funzionali e belle, create nel rispetto della dignità per la persona”.

Bagni popolari

Ne costituiscono mirabile esempio di Bagni popolari: nel giugno 1901 in Via VI Marzo si inaugura il primo stabilimento in muratura riscaldato. Quelli di Via Vanchiglia sono ancora in funzione. Nei primi anni del secolo la città è in pieno sviluppo industriale e l’attività edilizia febbrile.

Villa Crimea

La committenza pubblica e privata chiede ville (vedasi Villa Crimea, con l’inconfondibile torrino in Via Casteggio), villini, case popolari, opifici, scuole (ne è un esempio quella elementare, Ludovico Antonio Muratori, in Via Ricasoli, progettata da Camillo Dolza e Giulio Casanova) , asili, chiese, impianti sportivi, caserme, ospedali, monumenti e spazi per un’intera comunità di persone, come il “il Villagio Leumann” con la sua Chiesa di Sant’Elisabetta a firma di Pietro Fenoglio.

Torino città del Liberty in una raffinata mostra

38 foto

Leonardo Bistolfi Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna, 1902 Litografia a colori, 113,5x154 cm Collezione Soleri, Torino
Giovanni Boldini Fuoco d’artificio, 1890 Olio su tela 200x99,5 cm Ferrara, Museo Giovanni Boldini © foto Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, Ferrara
Alfons Mucha Manifesto pubblicitario per F. Champenois Imprimeur-Editeur, Parigi, 1897 litografia a colori, 75x58 cm Collezione privata
Marcello Dudovich Bozzetto originale Bitter Campari (Il bacio), 1901 tempera, carboncino e pastello su carta, 139x99 cm Archivio Storico Davide Campari Milano
Vittorio Matteo Corcos In lettura sul mare, 1910 Olio su tela, 250x152 cm Collezione privata
Adolf Hohenstein Personificazione femminile della modernità che illumina con un faro la città di Torino, 1889 Manifesto, 79,1x57,1 cm Direzione Regionale Musei Veneto - Museo Collezione Salce
Gaetano Previati La danza delle Ore, 1899 olio e tempera su tela, 134 x 200 cm Collezione Fondazione Cariplo Gallerie d’Italia - Milano Archivio Fondazione Cariplo/ foto Paolo Vandrasch, Milano ©Archivio Fondazione Cariplo/ foto Paolo Vandrasch, Milano
Domenico Buratti Disegno originale per il volume Il cestello. Poesie per i piccoli di Angiolo Silvio, 1910 China su carta, 24x33 cm MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Attilio Mussino I Primi passi nell’Arte n. 6, corso completo di disegno ad uso delle scuole elementari italiane per la classe 3a, Palermo, Remo Sandron Editore Affiche MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Libro premio della Città di Rivoli, 1911 Volume, 13,5x20 cm MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia – Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Luigia Roggero Primi elementi di disegno ad uso della Prima Classe Scuola Tecnica e Complementare, 16 tavole con 44 motivi, 1904 Rivista MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Attilio Mussino Numero del periodico La Domenica dei Fanciulli contenente la tavola “Elettricità” Giornale MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Domenico Gaido, Giulio Brugo Manifesto pubblicitario della Domenica dei Fanciulli, Giornale settimanale illustrato, anno II, 1901 75x105 cm MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
La Domenica dei Fanciulli. Giornale Settimanale Illustrato, Torino, Paravia, anno II, n. 19, 1902 Giornale, 18,5x27 cm MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Attestato di premio della città di Torino, assegnato nell’anno 1912, montato in cornice coeva, Torino, M. Marchisio e Figli, 1912 Attestato cartaceo, 45x38 cm MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Cesare Simonetti, Salotto, serie Nomenclatura domestica, Tav. II, dai Vocabolari di Carena e Fanfani, Torino, Paravia, Litografia Salussolia, Torino. Manifesto scolastico in cartone, 100x69,5 cm MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Cesare Simonetti, Camera da letto, serie Nomenclatura domestica, Tav. IV, dai Vocabolari di Carena e Fanfani, Torino, Paravia, Litografia Salussolia, Torino. Manifesto scolastico in cartone, 100x69 cm MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Leonardo Bistolfi Vaso portafrutta Bronzo e vetro, 59(h)x49x45 cm Gipsoteca Bistolfi Casale Monferrato © Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi - Casale Monferrato
Banco di scuola originale, primi del Novecento Legno, altezza 83 cm, larghezza 65 cm, profondità da 78 a 90/95 cm, MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Edoardo Rubino Placchetta in marmo per la 300°edizione di Cuore, 1904 11,3x17,5 cm MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Legatura di pregio realizzata per le nozze d’argento di Giulia e Giuseppe Vigliardi Paravia, 1905 Pelle con inserti in oro, 29,5x42 cm MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo, Torino ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Luigi Calderini Targa in bronzo, 1910 MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia - Fondazione Tancredi di Barolo ©Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI (Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia), Torino
Leonardo Bistolfi Figura maschile sdraiata “Musica” - Teatro dell’Opera Città del Messico 26x45x23 cm, bozzetto Gipsoteca Bistolfi Casale Monferrato © Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi - Casale Monferrato
Leonardo Bistolfi Casale Monferrato, Alessandria 1859 - La Loggia, Torino 1933, Verso la luce: la Vita (monumento funerario Abegg, Zurigo), 1912-1913 Modello in gesso (particolare), 70x42x56 cm Gipsoteca Bistolfi Casale Monferrato © Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi - Casale Monferrato
Leonardo Bistolfi Figura femminile con cetra “Ispirazione”- Teatro dell’Opera Città del Messico Bozzetto in gesso, 28x40x34 cm ca Gipsoteca Bistolfi Casale Monferrato © Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi - Casale Monferrato
Leonardo Bistolfi Figura femminile alata che suona il violino “Musica” - Teatro dell’Opera Città del Messico Bozzetto in gesso, 42x30x27 cm ca Gipsoteca Bistolfi Casale Monferrato © Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi - Casale Monferrato
Edoardo Rubino La danza, 1902 Bronzo, 91x70x66 cm Torino GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea © Studio Fotografico Gonella, 2013 © Torino GAM su concessione della Fondazione Torino Musei
Adolf Loos Riedizione contemporanea del modello Loos Cafè Museum, 1898 © Gebrüder Thonet Vienna
Manifattura italiana, Coppia di poltroncine angolari con tavolino da fumo a forma di trifoglio, inizio sec. XX, legno e tessuto, rispettivamente 80x80 cm e 30 cm diametro. Torino, Fondazione Arte Nova Ph. Studio Fotografico Gonella di Torino
Alessandro Mazzucotelli (Lodi, Milano 1865 – - Milano 1928), Lampadario a libellula, inizio sec. XX, ferro battuto e vetro, 45x20 cm. Torino, Fondazione Arte Nova Ph. Studio Fotografico Gonella di Torino
Pettine con fiori, inizio sec XX, corno colorato, 15x9 cm. Torino, Fondazione Arte Nova Ph. Studio Fotografico Gonella di Torino
Enrico Monti (Milano 1873-1949), Scrittorio con sedia, produzione Milano, Monti & C., 1902 circa, legno di rovere e cuoio, cm70x130. Torino, Fondazione Arte Nova Ph. Studio Fotografico Gonella di Torino
Spilla a forma di libellula, inizio sec. XX, corno con trattamento finitura madreperla , 10x7 cm. Torino, Fondazione Arte Nova Ph. Studio Fotografico Gonella di Torino
Spilla a forma di libellula, inizio sec XX, corno, 7,5x8 cm. Torino, Fondazione Arte Nova Ph. Studio Fotografico Gonella di Torino
Tavolino a trifoglio, inizio sec XX, legno con guarnizioni in ottone, 75x63x63 cm. Torino, Fondazione Arte Nova Ph. Studio Fotografico Gonella di Torino
Tavolino trilobato con doppio piano e piedini in bronzo, inizio sec XX, legno con guarnizioni in ottone, 75x63x63 cm. Torino, Fondazione Arte Nova Ph. Studio Fotografico Gonella di Torino
Louis Majorelle (Toul, Francia 1859 - Nancy, Francia 1926), Teca cristalliera, produzione ditta Majorelle, post 1901, intarsi di essenze varie e vetro, rivestimento interno in tessuto, 90x132x32 cm. Torino, Fondazione Arte Nova Ph. Studio Fotografico Gonella di Torino
Sartoria torinese (attr.). Abito femminile da sposa o da cerimonia di mussola di cotone e organza, 1902 ca Ingombro: altezza 142; larghezza 92; profondità/estensione con strascico 112 Archivio di Abiti d’Epoca, Liceo Artistico Aldo Passoni, Torino

Dal Barocco al Liberty

“Lo spirito tellurico del Barocco ha trovato in Torino il terreno più fertile per risorgere nel Liberty con esiti creativi e originalità formali che la pongono quale non secondaria capitale di questo stile in europa e nel mondo” scrive Carlo Luigi Ostorero, che ne spiega in appena un ventennio la nascita e il veloce tramonto perché “troppo distante dal canone della tradizione, dalla romanità e dal sommo e sempre incombente Rinascimento, il Liberty veniva considerato ufficialmente troppo libero interprete di ciò che doveva incarnare lo spirito di costruzione o, meglio, di completamento, del progetto anche fisico della nazione”.

Leonardo Bistolfi

Tutto era cominciato nel 1892 con la commissione a Leonardo Bistolfi di un monumento funerario, la tomba per la famiglia Pansa al cimitero di Cuneo (...) con la figura della Morte che assumeva l’aspetto di una Sfinge e con papaveri, crisantemi e gigli simbolicamente preraffaelliti che spiega Ostorero nel bel catalogo edito da Silvana Editoriale “adornano un lato della scultura in un brulicare di steli e di corolle che cancellano la geometria possente a piramide azteca lasciata nuda e architettonica sul lato destro del monumento”.

Articolata in cinque sezioni, l’esordio tutto consacrato all’eterno femminino, con opere di Boldini, Bistolfi, Corcos e Canonica. Da qui si passerà all’ambiente privato de La casa moderna: accolti all’interno di un bow window di La Fleur, si potrà apprezzare e comprendere la novità prorompente dell’elemento architettonico che divenne distintivo del panorama liberty torinese. Da questo evocativo interno si è poi proiettati nelle strade e quartieri di una città, Torino, capace di applicare il Liberty a ogni tipologia edilizia. È proprio La Gran Via il cuore dell’esposizione che narra Torino, la sua architettura. Nella quarta sezione Nuovi linguaggi per una nuova società l’industria dell’arredamento e degli interni deflagra dall’editoria scolastica alla grafica pubblicitaria e alle riviste, in un Liberty che diviene linguaggio unificante di un Paese e di una società, trovando il proprio massimo interprete in Leonardo Bistolfi, che è il protagonista assoluto dell’ultima sala.

Tra le opere in mostra si segnala la presenza de “La danza delle Ore” di Gaetano Previati, proveniente dalla Collezione Fondazione Cariplo, Gallerie d’Italia - Milano.

All’esposizione si accompagna il ricco programma off Libertyamo, per coinvolgere i cittadini alla riscoperta delle architetture torinesi.

Liberty, Torino Capitale, Torino, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, fino al 10 giugno 2024


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