di Maria Latella
Manovra, con il primo Consiglio dei ministri post-ferie inizia la tessitura
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I rapporti con gli Stati Uniti: «C'è' chi si stupisce che siano buoni. Lo pensa chi considera la politica estera uno strumento per rafforzare il proprio partito. Io non la penso così», dice Giorgia Meloni. «La politica estera si fa per rafforzare la propria nazione. E si dialoga con tutti, in primis con gli Stati Uniti che sono tra i nostri principali alleati, indipendentemente dal mutare dei governi. Loro sanno che con me non c'è trucco e non c'è inganno».
I rapporti con la Cina: «Non prevedo che si complicheranno. Della Via della Seta dovremo discutere in Parlamento e poi ne parleremo con serenità e amicizia con il governo cinese. Sono convinta che le relazioni resteranno solide».
La tassa sugli extraprofitti delle banche: «Mi sono assunta la responsabilità della decisione. Qualcuno dice:”Volete tassare la ricchezza guadagnata”. Io non tasserò mai il legittimo profitto imprenditoriale, ma non intendo difendere le rendite di posizione».
Nella sua prima intervista al rientro dalle vacanze, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio alle prese con i prossimi impegni all'estero, dal G20 in India al vertice ONU a New York, parla con Il Sole 24 Ore di rapporti internazionali e politica interna. Dalla manovra, agli sbarchi in crescita nelle ultime settimane. Dalla decisione su Tim a come pensa di muoversi per ottenere una riforma del patto di stabilità.
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