di Laura Bonadies e Giorgia Colucci
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee archiviano una settimana positiva, supportate dalla convinzione degli analisti che, dopo i commenti di ieri della presidente Christine Lagarde, la Bce potrà iniziare a tagliare i tassi ad aprile. A questo si aggiungono una serie di trimestrali positive tra cui aspicca quella di Lvmh . Così il Ftse Mib di Milano chiude la settimana in progresso dello 0,3%. Parigi è la piazza migliore con +3,6% seguita da Francoforte (+2,4%).
Buona performance per quasi tutti i settori europei, con una particolare vivacità per quanto riguarda il comparto tecnologico (+8,1%), seguito dal Personal & Household (+7,3%). Unico segno meno per le utility (-2%). %). Per quanto riguarda i titoli, sono andate bene le small cap che negli ultimi cinque giorni hanno messo a segno un progresso del2,6% e le banche (+1,2%). Sul Ftse Mib ha messo a segno la migliore performance settimanale il titolo Hera in progresso nell’ottava dell’8,7%, dopo la presentazione del nuovo piano strategico al 2027 in cui prevede 4,4 miliardi di investimenti. Seguono Iveco (+7%) e Campari (+5,1%) che ha beneficiato del rally di tutto il settore. Tra i peggiori Enel (-5,9%) e Stellantis (-0,7%). Sul fronte dei cambi, l’euro si indebolisce sul biglietto verde, con un calo dello 0,3%.
Chiusura in territorio positivo anche nella seduta del 26 gennaio 2023 per i listini europei, dopo l’inflazione americana, scesa più delle previsioni (al 2,9% quella core, contro stime per il 3%). Il Ftse Mib di Milano (+0,73%) ha terminato la seduta in rialzo. Bene anche il Dax di Francoforte (+0,3%), nonostante la fiducia dei consumatori sia calata a fabbraio da -29,7 a -25,4 punti. Stesso discorso per l'Aex di Amsterdam (+0,35%), l’Ibex di Madrid (+0,20%) e il Ftse 100 di Londra (+1,4%), mentre il Cac di Parigi guida le danze (+2,28%), con il miglioramento della fiducia dei consumatori (da 89 a 91 punti a gennaio) e, soprattutto, sulle ali dei titoli del lusso dopo i risultati 2023 record annunciati giovedì dal colosso Lvmh (+12,8%).
Wall Street è piatta (venerdì sera ha chiuso con Dow Jones positivo per lo 0,16%, S&P 500 in calo dello 0,07 e Nasdaq in rosso per lo 0,36%) , con gli investitori che valutano sia l’ultimo report sull’inflazione, con dati particolarmente incoraggianti, sia le trimestrali di alcune aziende tech. Per quanto riguarda l’inflazione, il dato Pce ’core’ annuale è il più basso dalla primavera del 2021. Ieri, la pubblicazione del Pil del quarto trimestre del 2023 al 3,3% aveva già mostrato una solida crescita economica. Questi dati forti riducono al 48,1% le probabilità che la Fed decida per un taglio dei tassi d’interesse a marzo. Per i principali indici Usa, le medie indicano una settimana vincente. L’S&P 500 è cresciuto dell’1,1%, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,5%. Il Nasdaq è il migliore dei tre, con un balzo dell’1,3%.
Intel arretra, dopo aver pubblicato una guidance per il primo trimestre inferiore alle attese. Bene American Express, dopo che la società ha pubblicato una guidance per l’intero anno che ha superato le aspettative, anche se i risultati del quarto trimestre sono stati più deboli del previsto. Giù Visa - Classe A, dopo che la società di carte di credito ha dichiarato di vedere un rallentamento dei volumi negli Stati Uniti. Sulla parità J.P. Morgan Chase & Co, impegnata nella ricerca al successore di Jamie Dimon.
La performance di Lvmh trascina anche Moncler (+9,6%), tra le migliori di Piazza Affari, e Brunello Cucinelli (+6,3%). Tra i migliori del Ftse Mib, Campari (+5,4%) sostenuta dall’intero settore e dalla rivale Remy Cointreau, e e Ferrari (+2,2%), esposta al comparto lusso e in vista della trimestrale in arrivo la settimana prossima. In rosso invece St (-2,66%), che all’indomani dell’approvazione dei conti 2023, risente delle indicazioni deludenti fornite da Intel sul primo trimestre dell’anno. Chiude in territorio positivo Poste Italiane (+0,4%) dopo la decisione del Governo di ridurre la quota pur mantenendo il controllo.
Chiusura in calo per lo spread BTp-Bund. A fine seduta il differenziale di rendimento tra BTp decennale benchmark (Isin IT0005560948) e quello tedesco si è attestato a 152 punti. Stabile il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un’ultima posizione al 3,82 per cento, lo stesso livello del riferimento della vigilia .
Buona domanda e rendimento in calo nell'asta sulla scadenza a 6 mesi. Nel dettaglio, informa Bankitalia, il Tesoro ha emesso la prima tranche del BoT semestrale scadenza 31/07/2024 per un importo pari a 7,5 miliardi di euro catalizzando richieste per 10,579 miliardi di euro. Il rapporto tra domanda e offerta si è attestato all'1,41. Il rendimento è sceso di 9 centesimi rispetto all'asta del mese precedente fermandosi al 3,77 per cento. Il regolamento dell'emissione cade sul prossimo 31 gennaio.
Sul mercato valutario, l’euro è sotto quota 1,09 dollari a 1,0861, dopo la Bce (1,0830 ieri in chiusura). La moneta unica è indicata vicina ai 160 yen (da 160,68), mentre il rapporto dollaro/yen è attorno a 148. Sul fronte dell’energia, dopo essere salito giovedì 25 gennaio ai massimi da un mese, il petrolio cala: il Wti per marzo si aggira sui 76 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent è sotto gli 82. Attenua i cali il gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam: il contratto febbraio è sotto ai 28 euro al megawattora.
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