Meloni: non mi pare che il Mes stia slittando, non ho cambiato idea
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«L’Europa deve ripensarsi per affrontare le grandi sfide» e anche per «cogliere le opportunità» che questioni come «l’allargamento ci pongono di fronte». Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte al termine del bilaterale con il primo ministro croato Andrej Plenkovich a Zagabria.
«Mi pare - ha detto Meloni - che si stiano facendo dei passi in avanti» sul nuovo del Patto di Stabilità perché «ci si sta rendendo conto che il ritorno» alle vecchie regole «sarebbe esiziale per la nostra economia» ma si tratta «di passi ancora insufficienti, bisogna lavorare molto e di più». Secondo la presidente del Consiglio serve un «rush finale»; bisogna tenere conto degli «investimenti strategici».
«Sono contenta - ha continuato la premier - di portare la presenza del primo ministro italiano a vent’anni» dall’ultima visita, un fatto «inspiegabile per la vicinanza non solo geografica ma anche storica che ci accomuna e per la forza delle nostre relazioni» che sono «eccellenti». «Siamo d’accordo sul fatto che si possa fare sempre meglio».
Il presidente del Consiglio ha affrontato anche il tema delle strategie per la gestione dei flussi migratori. «Siamo consapevoli - ha detto - delle difficoltà soprattutto per le comunità transfrontaliere dal ripristino del controllo dei confini legato alla crisi mediorientale: abbiamo fatto una scelta transitoria, pronti a riconsiderarla in ogni momento quando le condizioni di sicurezza fossero più chiare e tranquille».
«Penso che sia un accordo molto innovativo, intelligente e mi pare che sia stato colto con molto interesse da parte degli altri partner europei, dipenderà dalla nostra capacità di farlo funzionare nel migliore dei modi. Penso che possa essere un esempio da replicare». Così la presidente del Consiglio, rispondendo a una domanda sull’intesa sui migranti con Tirana, sottolineando che l’Italia è stata «pioniera».
«Un accordo tra due governi ha bisogno di una messa a terra di vario genere, dai trattati internazionali» in poi, ha aggiunto Meloni. «Sono norme che confronteremo con il Parlamento. Vedo un nervosismo che non comprendo». Meloni ha rimarcato la garanzia che viene dalla «giurisdizione italiana».
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