Carta d’identità elettronica, per l’App 5,8 milioni di installazioni
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Salgono a quasi 5 milioni e 820mila le installazioni attive dell’App CieID che consente l’accesso ai servizi online della Pubblica amministrazione attraverso la carta d’identità elettronica. L’ultimo dato, aggiornato al 15 luglio, segnala un incremento del 31% rispetto al 1° gennaio, quando si era arrivati a quota 4,44 milioni. Nello stesso periodo, i download totali dell’app sono cresciuti del 30,3%, superando 19 milioni rispetto ai 14,65 milioni di inizio anno.
Le difficoltà riscontrate in diversi Comuni per i lunghi tempi di attesa di rilascio sono un tema all’attenzione del ministero dell’Interno, mentre il Dipartimento per la trasformazione digitale, che fa capo al sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, spinge per sensibilizzare l’uso dello strumento in chiave digitale e lo scorso marzo, in collaborazione con il Dipartimento per l’editoria e con lo stesso dicastero dell’Interno, ha lanciato una campagna di comunicazione per promuovere l’uso della Cie, abilitata dall’App CieID.
Secondo l’ultimo dato dell’Interno, le carte d’identità elettroniche emesse sono 46,2 milioni. In rapporto a questa cifra, l’utilizzo dei servizi online presenta amplissimi margini di crescita. Anche le autenticazioni ai servizi online tramite App sono comunque in crescita (116,16 milioni al 30 giugno scorso, +158% rispetto al 1° gennaio 2023) e lo stesso discorso vale per il numero di enti che utilizzano l’App per autenticare i cittadini (+74%, da 5.835 del 1° gennaio 2023 a 10.156 al 30 giugno).
Secondo Butti, «il significativo aumento nei download e nelle installazione della App , insieme a quello delle autenticazioni, sta dimostrando l’efficacia dell’impegno messo in campo per la digitalizzazione dei servizi pubblici». Il sottosegretario rivendica la scelta del governo di rivedere l’intero sistema, «un coraggioso percorso di valorizzazione verso l’identità digitale unica rilasciata dallo Stato». Significa in altre parole approdare all’IT Wallet, il portafoglio digitale sull’App IO al quale si accederà prevalentemente con la carta d’identità elettronica, per i servizi a più alti requisiti di sicurezza, e anche con Spid per i servizi che vorranno attivare i privati.
Dell’IT Wallet, per il quale è partita a metà luglio una piccola sperimentazione, Butti ha parlato mercoledì nel corso di un’audizione parlamentare alla Commissione bicamerale per la semplificazione. Il sottosegretario ha ricordato che «in Italia attualmente coesistono tre strumenti di identità digitale: la Cie , sotto totale controllo statale; il Sistema pubblico di identità digitale (SPID), semplice da usare e gestito da provider privati accreditati dallo Stato; e la Carta nazionale dei servizi (CNS), integrata nella Tessera Sanitaria ma con basso tasso di utilizzo». L’obiettivo è «razionalizzare il quadro, verso un unico sistema sicuro e certo», con la convergenza verso l’IT Wallet. «Il nuovo “portafoglio digitale” partirà con il caricamento di patente di guida, tessera sanitaria e carta europea della disabilità ma i suoi tempi di disponibilità per tutti gli italiani non sono così immediati: prima andranno pubblicate le linee guida per definire i servizi, gli standard tecnici e le misure per garantire affidabilità e sicurezza del sistema. «Sarà disponibile su qualsiasi smartphone a partire dal 2025» dice Butti ricordando che comunque l’Italia si è mossa in anticipo rispetto al quadro dell’European Digital Identity Wallet (EUDI).
Carmine Fotina
Vicecaposervizio
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